venerdì 28 dicembre 2007

La Costituzione italiana nell'archivio Luce

Ecco un link in cui potete trovare sette filmati dell'Istituto Luce, realizzati da Clemente Crispoliti, che "illustrano i diversi aspetti della nostra carta costituzionale"

camera.archivioluce.com/archivioluce/camera/

giovedì 27 dicembre 2007

Uccisa Benazir Bhutto


CINA: TERRA AI CONTADINI, PROTESTA DILAGA NELLE CAMPAGNE

(di Beniamino Natale)

Potrebbe essere l'inizio di una vera e propria rivolta contadina in Cina, come alcuni sinologhi già affermano. O solo alcuni dei tanti episodi di protesta che si sono verificati nell'immenso paese negli ultimi anni. L'unica cosa certà è che nelle due ultime settimane migliaia di contadini hanno rivendicato con azioni clamorose la proprietà della terra che lavorano in quattro diverse zone del paese. Le proteste si sono verificate a Fujin nella provincia dell' Heilongjiang (nordest), nell' area della diga di Sanmenxia nello Shaanxi (nord), a Yixing nel Jiangsu (est) e a Tianjin, la metropoli costiera a cento chilometri dalla capitale Pechino. In totale, hanno preso parte alle proteste almeno 120.000 persone. Uno dei leader del movimento a Fujin, nell' Heilongjiang, YuChangwu del villaggio di Dongnangang, è stato arrestato. I telefoni di alcuni dei protagonisti della rivolta di Fujin suonano senza che nessuno risponda o risultano occupati. Altre tre persone che si erano messe in luce nelle proteste sono state fermate nello Shaanxi e sono indagate per " istigazione a sovvertire l'ordine costituito". In tutti i casi i contadini rivendicano la proprietà della terra, una richiesta che va contro la Costituzione in vigore in Cina, che sancisce il doppio binario esistente dall' inizio delle riforme economiche nel 1978: la proprietà privata è riconosciuta e protetta dallo Stato per i residenti delle città, mentre nelle zone rurali la proprietà della terra rimane "collettiva", cioé di fatto gestita dai locali dirigenti del Partito Comunista che sono i primi benificiari - a volte legalmente, altre illegalmente - dei massicci acquisti di terra da parte dei costruttori edili. "La cosidetta 'proprieta' collettivà - si legge in un documento firmato da "noi, 40.000 contadini di 72 villaggi della municipalità di Fujin" - ha di fatto depredato i contadini dei diritti che hanno avuto per lungo tempo come proprietari della terra. I funzionari governativi ed i costruttori di Fujin hanno occupato senza alcuno scrupolo la terra dei contadini in nome dell' interesse locale o nazionale. Di fatto, sono diventati dei grandi proprietari e hanno costretto i contadini a trasformarsi in servi...". Yu Changwu, uno dei leader arrestati, aveva in precedenza rivolto una serie di petizioni al governo locale e a quello di Pechino, che erano state ignorate. A Sanmenxia nello Shaanxi, affermano nei loro documenti i contadini, metà dei 20:000 ettari loro concessi come indennizzo per la terra che avevano perso nella costruzione di una diga sono occupati da funzionari governativi che non ne avrebbero diritto. Al movimento nel Jiangsu partecipano 250 famiglie e a quello a Tianjin ottomila persone. Secondo Wang Canfa, insegnante alla facoltà di legge dell'Università di Pechino, "é solo un esperimento" e "non il migliore", perché va contro la Costituzione. Inoltre la richiesta di riconoscimento della proprietà privata della terra ha poche probabilità di essere accettata dal governo di Pechino. "E' vero - sostiene la professoressa - è un movimento che può servire ad evitare sequestri illegali di terra. Però, se permettessimo ai privati di comprare la terra, i più poveri la venderebbero certamente e torneremmo ad una situazione feudale, con pochi grandi proprietari terrieri e una massa di contadini poveri". Per Sheng Dalin, economista e autore di un blog su Internet, riconoscere la proprietà privata delle terra "é necessario per mettere fine al doppio binario, una politica in campagna, un politica in città. Inoltre, porterebbe ad un incremento sia della produttività della terra e che del reddito dei contadini".

lunedì 24 dicembre 2007

AUGURI!!!


BUON NATALE A TUTTI!

sabato 22 dicembre 2007

Novità Finanziaria 2008

Potete trovare un bello schema riassuntivo delle novità della Finanziaria 2008 sul blog di Pasquale Orlando: http://pasqualeorlando.blogspot.com/

Sull'incostituzionalità del nostro sistema tributario!!!

I REDDITI FISSI
CON L'AUMENTO DEI PREZZI DIMINUISCONO
LA LORO CAPACITA' DI ACQUISTO
MA PER L'ATTUALE SISTEMA FISCALE
AUMENTANO LA LORO CAPACITA' CONTRIBUTIVA
E
PAGANO PIU' TASSE!!!

AL CONTRARIO
I REDDITI INDIPENDENTI CON L'AUMENTO DEI PREZZI
AUMENTANO LA LORO RICCHEZZA
AUMENTANO
LA LORO CAPACITA' DI ACQUISTO

MA PER L'ATTUALE SISTEMA FISCALE
DIMINUISCONO LA LORO CAPACITA' CONTRIBUTIVA
E
PAGANO MENO TASSE!!!

IN TUTTO QUESTO COSA C'E' DI COSTITUZIONALE??
AI "DOTTI" LA RISPOSTA!!!

Fonti: Circolo R.Andreoni e Fondazione Don Lorenzo Milani.
Un ringraziamento particolare a Roberto Innocenti Torelli.

Corrado Guzzanti imita Romano Prodi



giovedì 20 dicembre 2007

"Mi sono fatto da solo"

Studenti italiani delle scuole medie: i più somari d'Europa!

da ansa.it

IL 62% DEGLI STUDENTI NON SA PERCHE' SI FA NOTTE
Il 62% non ha saputo spiegare il perché della differenza tra giorno e notte. Il 50,9% è risultato insufficiente nella prova di lettura e comprensione di un testo, con punte del 65% nel Sud e nelle Isole. Il 35% è insufficiente in matematica, un terzo non riesce a leggere un grafico o ad interpretare una formula. Il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni ha presentato nuove elaborazioni dei dati del rapporto Ocse-Pisa 2007 che continua a far emergere sacche di drammatica mancanza di conoscenza degli studenti italiani di 15 anni. Una serie di veri e propri esempi di ignoranza, che sono stati presentati dal ministro.

- PROVA DI SCIENZA: La domanda era: "Perché c'è differenza tra il giorno e la notte?". 62 quindicenni italiani su 100 non hanno saputo rispondere da cosa dipendono il giorno e la notte Lo ha saputo solo il 38%, al Sud il 30%, al Nord il 46%. Nei licei risponde bene solo il 43%.

- LETTURA: Il 40% degli studenti non sa leggere un testo discontinuo, l'83% non sa usare tutte le informazioni. Per la priva è stato mostrato un diagramma ad albero che descrive la popolazione attiva di un paese. La domanda era relativa a quante persone della popolazione attiva non facevano parte della forza lavoro. Hanno risposto correttamente (senza fare alcun errore) e quindi ottenendo il punteggio pieno il 17% dei ragazzi. Il 44% ha ottenuto un punteggio parziale ed il 22% ha sbagliato la risposta. Il 17% non ha risposto.

- MATEMATICA 1: Il 30% degli studenti non sa interpretare una formula Tasso di cambio: "E' stato chiesto a quanto corrisponde il valore di una data moneta conoscendone il tasso di cambio". Le risposte corrette sono state il 71,5% ed il 28,5% errate. Di queste ultime l'11,5% non ha risposto. I licei e gli istituti tecnici hanno risposto correttamente in modo quasi analogo (licei: 79,6%, tecnici: 77,5). Gli studenti dei professionali, invece, hanno risposto correttamente solo nel 54,6% dei casi, inoltre il 18,2% non ha risposto.

- MATEMATICA 2: Un terzo degli studenti non sa leggere un grafico: "Sono stati mostrati due grafici che riportavano, in valori percentuali, la quantità di prodotti esportati da un certo paese. E' stato chiesto di tradurre i dati in valori assoluti, utilizzando anche il tasso di cambio della domanda precedente. Le domande sono state formulate con due livelli di difficoltà. A quella meno complessa ha risposto in modo corretto il 68% dei ragazzi (11 punti percentuali sotto la media Ocse). Non ha risposto il 19% dei ragazzi. A quella più complessa ha risposto correttamente il 39,2% (i licei ed i tecnici per il 43% i professionali per il 27%).

mercoledì 19 dicembre 2007

Per un fisco costituzionale

Nel secondo appuntamento della rubrica settimanale "Per un fisco costituzionale" presentiamo un altro esempio per mettere in risalto l'incostituzionalità del nostro sistema tributario.

Il titolare d'impresa o partita IVA ha un reddito annuo d'impresa di euro 100mila.
Il titolare di una busta paga o pensione ha un reddito annuo di euro 15mila.
Il titolare d'impresa o partita IVA aumentando il suo listino prezzi del 20% aumenta così il suo reddito di euro 20mila.
Il titolare di busta paga o pensione subendo l'aumento dei prezzi del 20% si vede diminuire il suo reddito di euro 3mila.
Il titolare d'impresa o partita IVA aumentando la sua ricchezza aumenta anche la sua capacità contributiva, ma dato che essa è stabilita in modo forfetario (concordata fra il governo e le associazioni di categoria dagli studi di settore, non è registrata dall'attuale sistema di accertamento dei redditi imponibili e quindi non paga le tasse su quel 20% in più derivato dall'aumento dei prezzi. Il titolare di busta paga o pensione che ha visto diminuire del 20% la sua ricchezza e il suo reddito disponibile, ha una minore capacità contributiva, ma il fisco non registrando questa variazione fa pagare le tasse a lui al posto del titolare d'impresa o partita IVA che ha beneficiato dell'aumento dei prezzi, come se quei soldi li avesse sempre lui. In compenso il fisco accerta all'istante ogni aumento di stipendio o pensione adeguandoli alle maggiori tasse dovute!!!

E' chiaro che occorre accertare la capacità contributiva utilizzando gli importi di oneri e spese, che formano i ricavi dei lavoratori indipendenti o partite IVA. Quindi, essi, oneri e spese, devono essere scritti nelle dichiarazioni dei redditi sia di chi vende sia di chi acquista e sulla differenza del totale delle entrate e di oneri e spese applicare le aliquote fiscali progressive, come da legge 825, e farle diventare la spina dorsale del sistema tributario nel suo complesso.

Uguaglianza e Diversità

Uguaglianza e Diversità sono due termini a cui si assegna un significato opposto: il primo termine sta a significare secondo quanto riportato sul dizionario Gabrielli "carattere e condizione di chi o di ciò che è uguale" mentre con il secondo si intende, sempre stando a quanto riportato nel Gabrielli, " carattere, condizione di chi, di ciò che è diverso". Fin qui si incontrano nella definizione dei due termini solo tautologie. Cercando di andare più a fondo si scopre che il significato di "uguale" è "che non è differente da altro o altri", così come quello di diverso è "di natura, qualità, aspetto condizione ecc. non uguale nè simile". Si nota quindi come questi due opposti siano meglio definibili come due parti che insieme formano un intero. Quando si utilizzano i due concetti nel campo dei Diritti, qualsiasi essi siano, il rapporto tra essi è di fondamentale importanza. Qual è il modo migliore per garantire l'Uguaglianza nei Diritti? Un'affermazione possibile è "trattare tutti nello stesso modo". Questo principio si basa sull'Uguaglianza come punto di partenza, ossia si danno a tutti gli stessi mezzi, indipendentemente dalle possibilità di utilizzarli. Questo modo apparentemente corretto di formulare la questione, in realtà comporta solo il perpetuarsi dell'iniziale ineguaglianza. Più corretto appare invece partire dalla Diversità di partenza e dare più risorse a chi ne ha di meno e meno a chi ne ha di più. Già Aristotele suggeriva di trattare i casi uguali come uguali e i casi diversi come diversi. L'Uguaglianza dev'essere quindi il punto di arrivo, non quello di partenza. Per ottenere questo si deve radicare l'Uguaglianza nella Diversità e ottenere quindi un'Uguaglianza effettiva nei Diritti.

martedì 18 dicembre 2007

Ordine del giorno dell'Assemblea Costituente dell'11 dicembre 1947

ASSEMBLEA COSTITUENTE
SEDUTA DELL'11 DICEMBRE 1947
PRESIDENTE: UMBERTO TERRACINI


PRESIDENTE: Gli Onorevoli MORO, FRANCESCHINI, FERRARESE e SARTOR hanno presentato il seguente ordine del giorno:

"L'Assemblea Costituente esprime il voto che la nuova Carta Costituzionale trovi senza indugio adeguato posto nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado, al fine di rendere consapevole la giovane generazione delle raggiunte conquiste morali e sociali che costituiscono ormai sacro retaggio del popolo italiano"
Credo che questa sia la sede più opportuna per votare questo ordine del giorno.
(E' approvato all'unanimità - Vivi, generali applausi).

Rinnoviamo qui l'invito agli insegnanti a rendere consapevoli gli studenti dei valori espressi nella nostra Costituzione, come auspicavano sessant'anni fa i nostri Padri Costituenti nell'ordine del giorno sopra riportato.

Contest Associazione culturale Artelario

Un contest offerto dal blog Arte:
da: http://aboutblank.splinder.com/post/15015567

"Ho deciso di lanciare un gioco a premi, a cui tutti i bloggers possono partecipare, per promuovere l'attività dell'associazione Artelario. Non penso di essere la prima a proporre un gioco legato al lotto, ma proviamoci comunque! Il gioco consiste in questo: chi vuole aderire, copia e incolla questo post nel suo blog. Dopo averlo fatto, scrive QUI (con un commento), il link del suo blog indicando un numero da 1 a 90 che non sia stato già scelto da altri. Il primo numero della ruota di Roma selezionato nel corso dell'estrazione del 5 gennaio 2008 decreterà il vincitore, a cui spediremo un pacco con il premio, che consisterà in libri a nostra scelta e gadget realizzati dall'associazione. In caso di mancata vincita, i premi saranno assegnati al secondo numero estratto, o al terzo, e così via. Noi dell'associazione ovviamente non parteciperemo. Tutto chiaro? Allora, buona giocata!"

lunedì 17 dicembre 2007

Words... Solidarietà

Per la rubrica "Words", parole, approfondiamo oggi il concetto di Solidarietà

Art. 2 della Costituzione italiana: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economca e sociale.

Solidarietà (dal vocabolario Oli-Devoto): 1. Azione spontanea o concordata rispondentea una sostanziale convergenza o identità di interessi, idee, sentimenti: s. di partito, di classe; hai tutta la mia s. / In senso più elevato, la coscienza viva e operante di partecipare ai vincoli di una comunità, condividendone le necessità, in quanto si esprime in iniziative individuali o collettive di sostegno morale o materiale: s. nazionale; s. umana.
Solidarietà (dal vocabolario Zanichelli): sentimento di fratellanza, di vicendevole aiuto, esistente fra i membri d'una collettività.

Scriveteci nei commenti se avete altre definizioni da aggiungere o documenti correlati al concetto da segnalare, o magari testimonianze concrete, esperienze di solidarietà che avete piacere di raccontare.
Grazie.

L'attualità di Nietzsche nell'attualità di Dio


Sono molti gli articoli di giornali e riviste in cui si affronta da qualche tempo il tema di un rinnovato interesse per la fede e per Dio, non solo nella gente comune, ma anche a livello politico, economico, scientifico e via dicendo. Un fenomeno dunque su vasta scala che vede la luce proprio dopo un secolo, il ‘900, dove la morte di Dio (urlo risalente a fine ‘800) era stata proclamata definitivamente e fino agli anni ‘80-’90 accettata quasi ineluttabilmente. Poi improvvisamente qualcosa cambia. “Crolla” il sipario e il comunismo esce di scena, milioni di persone vengono radunate in Piazza San Pietro da un papa polacco, in politica si comincia a sentire il bisogno di farsi vedere vicini alla Chiesa, sempre più persone si dichiarano credenti e nessuno si sente più mal giudicato per esserlo, il binomio aborto-divorzio è sempre meno in voga (ma non nella realtà) del binomio diritto alla vita-famiglia. Dio insomma non sembra affatto morto. Nietzsche si sbagliava dunque penosamente?
Cerchiamo di capire se questo è vero. Se c’è ancora spazio per Dio nonostante in molti lo credessero morto, si può ancora trovare un buco per Nietzsche nonostante sia morto?
L’ondata religiosa può venir letta per rimanere in abito filosofico e utilizzando terminologie nietzscheane come un ritorno all’”apollineo” dopo un secolo in cui il “dionisiaco” aveva travolto l’uomo nel suo caos. Il ‘900 per molti aspetti è stato un banco di prova per l’avvento di ciò che Nietzsche chiamava Übermensch, l’oltre-uomo, ossia l’”evoluzione” potenziata dell’uomo dopo la morte di Dio, l’essere (sostantivo, non verbo) in grado di accettare questo immenso evento più grande dell’uomo stesso. Nietszche era perfettamente consapevole della difficoltà che l’uomo avrebbe incontrato nell’affrontare la morte di Dio tanto che nella Gaia scienza affermava:"Nella vecchia Europa, mi sembra che anche oggi sia pur sempre la maggioranza ad aver necessità del cristianesimo, perciò esso continua sempre a trovare chi gli presta fede. Così infatti è l’uomo: anche se un articolo di fede potesse essere mille volte confutato,- posto che egli lo sentisse necessario,- continuerebbe sempre a tenerlo per “vero” " .
L’oltre-uomo di Nietzsche è, riprendendo il testo di Abbagnano-Fornero, "colui che è in grado di accettare la dimensione tragica e dionisiaca dell’esistenza; di dir di “sì” alla vita; di reggere la morte di Dio e la perdita delle certezze assolute; di far propria la prospettiva dell’eterno ritorno; di emanciparsi dalla morale e dal cristianesimo; di porsi come volontà di potenza; di procedere oltre il nichilismo; di affermarsi come attività interpretante e prospettica ecc".

L’uomo è quindi per Nietzsche indissolubilmente legato a Dio. Non si può in pratica pensare di uccidere Dio e rimanere uomini, è necessario compiere un salto nell’abisso per approdare nella nuova dimensione dell’oltre-uomo e questo evidentemente non siamo stati in grado di farlo né, visto il revival della religione nel nostro tempo, saremo in grado di farlo a breve.

A Firenze mostra su lavoro, salute e sicurezza dei lavoratori

Dal 16 dicembre 2007 al 15 gennaio 2008 a Firenze nella Chiesa di San Pier Scheraggio - Uffizi (FI), in Via della Ninna 5, sarà presente la mostra fotografica delle collezioni Alinari, dal titolo "Il rischio non è un mestiere".
Attraverso le fotografie, la mostra racconta la storia dei lavoratori e quindi la storia d'Italia, dalla fine del 1800 fino ai giorni nostri, passando attraverso il lavoro artigianale, i minatori, la FIAT, i Fincantieri Navali di Marghera, la realizzazione delle autostrade, i panettoni Motta. Uno spaccato, quasi sempre in bianco e nero, di oltre un secolo di storia durante il quale viene mostrata una situazione assai differenziata, dove emergono alcune isole di lavoro protetto ma si evidenziano anche aree di rischio crescente in posizioni lavorative meno tutelate. Le immagini ci fanno capire che il cammino intrapreso per la sicurezza sul lavoro e che è stato percorso negli ultimi secoli non è soltanto parte del progresso tecnologico e dello sviluppo economico ma, piuttosto, è il risultato di una serie di provvedimenti, di interventi concreti che richiedono un impegno serio e costante, per quel fondamentale dovere di civiltà rappresentato dalla tutela della salute sul lavoro. Dopo essere stata inaugurata a Roma, la mostra 'Il rischio non è un mestiere' è stata esposta a Milano, Torino, Palermo e dopo Firenze, andrà a Napoli. Chiuso il lunedì, il giorno di Natale e Capodanno. Ingresso gratuito.

Maggiori informazioni per gli interessati sono reperibili sul sito:
http://www.intoscana.it/intoscana/viaggiare_in_toscana.jsp?intenzione=viaggiarein&id_categoria=12&id=143309&id_sottocategoria=48&typeAsset=Evento&tipologia=eventi&language=it

domenica 16 dicembre 2007

Sale il bilancio delle vittime dell'incendio alla ThyseenKrupp

da ansa.it

INCIDENTI LAVORO: THYSSENKRUPP; MORTO QUINTO OPERAIO
TORINO - Sale a cinque il bilancio delle vittime dell'incendio all'acciaieria torinese della Thyssenkrupp. Stamani è morto all'ospedale Molinette di Torino Rocco Marzo, 54 anni, il capoturno che insieme con i colleghi della linea 5 era stato investito dall'olio bollente e infiammato. Era sposato e padre di due figli, uno di 26 e uno di 22 anni. Nell'incendio aveva riportato ustioni sull'80% del corpo. Ancora più estese le ustioni degli ultimi due operai tuttora in vita, Giuseppe Demasi, e Rosario Rodinò, entrambi di 26 anni. Il primo è ricoverato al Centro grandi ustionati del Cto di Torino e l'altro all'ospedale Villa Scassi di Genova. Il rogo alla ThyssenKrupp si era verificato nella notte fra il 5 e il 6 dicembre scorsi. Fu provocato, secondo quanto stabilito dalle perizie, dalla rottura di un manicotto in cui scorreva olio dopo che si era verificato un principio di incendio. In questi dieci giorni i medici del Cto hanno sottoposto Marzo, che era ormai prossimo alla pensione, a due interventi chirurgici, martedì e venerdì scorsi, per togliergli lembi di pelle necrotizzata. Le sue condizioni erano apparse però subito gravissime.(ANSA).

sabato 15 dicembre 2007

Convegno del Patronato Acli Napoli sulla sicurezza sui posti di lavoro

Dal sito http://pasqualeorlando.blogspot.com/

Il sito è curato dal presidente provinciale delle Acli di Napoli Pasquale Orlando. Come dice l'autore nella presentazione: "un blog per discutere le questioni sociali di Napoli, della Campania e del Mezzogiorno. A partire dall'esperienza delle ACLI napoletane utilizzo questo spazio per affrontare i temi del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione".

Noi di DemosAgorà stiamo lavorando con la partecipazione del Comitato per la costituzione "Piero Calamandrei" per organizzare un'Assemblea da farsi nell'Università di Firenze verso marzo sul tema Costituzione, tasse e condizioni dei lavoratori nelle fabbriche. Pensiamo sia importante intanto una maggiore sensibilizzazione ai valori scritti nella carta costituzionale: nell'ordine del giorno dell'11 dicembre 1947 approvato all'unanimità dall'Assemblea Costituente, i nostri Padri Costituenti c'invitarono a dar posto nella scuola alla Carta costituzionale "al fine di rendere consapevoli le nuove generazioni delle raggiunte conquiste morali e sociali".
Inoltre non possiamo non sentire vicine a noi le istanze dei lavoratori. E' importante che non solo i media, ma anche noi studenti testimoniamo concretamente la nostra partecipazione con quanti vivono nella precarietà e nel rischio per via di una sicurezza che non viene garantita. E' uno scandalo! Morire sul posto di lavoro! Il lavoro è un dovere ma nella carta costituzionale si parla anche di diritto al lavoro!
Quanti vogliono partecipare, aiutarci alla realizzazione di questa Assemblea possono scriverci al seguende indirizzo email:
demosagora@yahoo.it
Ci potete scrivere allo stesso indirizzo nel caso vogliate fare degli interventi, portare le vostre testimonianze. Invitiamo gli stessi movimenti che trattano temi simili ai nostri o che sono in qualche modo interessati a scriverci di modo che collaborando insieme possiamo riuscire meglio. Grazie.

Di seguito quindi il post tratto dal blog di Pasquale Orlando (l'indirizzo del blog è segnalato anche tra i nostri link) sul caso TyssenKrupp e sulla sicurezza sui posti di lavoro:

“Caso TyssenKrupp, l’opinione pubblica non rimuova velocemente quanto accaduto”
L’intervento nel corso di un convegno del Patronato Acli Napoli sulla sicurezza sui posti di lavoro dal titolo “Il lavoro buono è sicuro!”
Napoli, 10 novembre 2007 - “Solidarietà, vicinanza e affetto ai lavoratori della TyssenKrupp” è espressa dal presidente provinciale delle Acli di Napoli Pasquale Orlando, che mette in guardia sul rischio che “anche nell’opinione pubblica si faccia strada un atteggiamento teso a rimuovere un fatto che non è isolato ma che al contrario si inquadra in un itinerario allucinante di quattro morti al giorno per incidenti sul lavoro.” Secondo Orlando “c’è la necessità di rispettare le leggi, c’è il problema di migliorarle e di farle applicare dagli istituti come l'Inail, c'è la necessità di collegare prevenzione e assicurazione, ma soprattutto c'è un tema culturale da affermare: la salute del lavoratore viene prima del lavoro e cento chilometri prima del profitto.” Queste riflessioni sono state espresse da Orlando a Castellammare di Stabia, nel corso del convegno del Patronato Acli sul tema sicurezza in azienda dal titolo “Il lavoro buono è sicuro!”. Il convegno è stato il clou dell’annuale edizione di “Diritti in piazza”, l'iniziativa delle Acli e del Patronato Acli per rimettere i diritti al centro del dibattito e del confronto con i cittadini; per affrontare questioni di particolare rilevanza sociale che interpellano il nostro prossimo futuro, le politiche di welfare, il piano dei diritti e delle solidarietà. Sono intervenuti Carmine Raimo, presidente delle Acli di Castellammare; Salvatore Vozza, sindaco di Castellammare; Pasquale De Dilectis, direttore provinciale del Patronato ACLI di Napoli, Mammolo Grazia, direttore dell’Inail di Castellammare; Vittorio Glassier, capo servizio dell’area Salute e disabilità Patronato Acli nazionale; Eleonora Cavallaro, presidente regionale delle Acli della Campania. Ha concluso i lavori Damiano Bettoni, direttore Generale Patronato Acli.Per comunicazioni: Michele M. Ippolito (Portavoce Acli Napoli) - 3403008340

Dal prologo alla prima edizione del libro "Cose di Cosa Nostra" di Giovanni Falcone

Nella foto Giovanni Falcone.


Pubblichiamo una parte del prologo alla prima edizione del libro "Cose di Cosa Nostra" scritto da Giovanni Falcone in collaborazione con Marcelle Padovani.
A scrivere il Prologo è Marcelle Padovani.

"Nemico numero 1 della mafia": l'etichetta gli resterà attaccata per sempre. Circondato da un alone leggendario di combattente senza macchia e senza paura, il giudice Giovanni Falcone, cinquantadue anni, ne ha trascorsi undici nell'ufficio bunker del Palazzo di Giustizia di Palermo a far la guerra a Cosa Nostra. Queste pagine ne costituiscono la testimonianza. Non si tratta né di un testamento né di un tentativo di tenere la lezione e ancor meno di atteggiarsi a eroe. "Non sono Robin Hood," commenta in tono scherzoso "né un kamikaze e tantomeno un trappista. Sono semplicemente un servitore dello Stato in terra infidelium." Si tratta dunque piuttosto di un momento di riflessione, del tentativo di fare un bilancio nell'intervallo tra vecchi e nuovi incarichi: il 13 marzo 1991 il giudice Giovanni Falcone è stato nominato direttore degli Affari penali del ministero di Grazia e Giustizia a Roma. Lontano da Palermo.
La partenza dal capoluogo siciliano, il distacco da una vita che si alternava tra auto blindate, dall'atmosfera soffocante del Palazzo di Giustizia, dalle lunghe notti a leggere e rileggere le deposizioni dei pentiti dietro le pesanti tende di una stanza superprotetta, dai tragitti tortuosi con la scorta delle auto della polizia a sirene spiegate sono forse stati una specie di sollievo. Ma Falcone non si fa illusioni, non dimentica il mancato attentato del 21 giugno 1989 - cinquanta candellotti di tritolo nascosti tra gli scogli a venti metri dalla casa dove trascorre le vacanze: "E' vero, non mi hanno ancora fatto fuori... Ma il mio conto con Cosa Nostra resta aperto. Lo salderò solo con la mia morte, naturale o meno". Tommaso Buscetta, il superpentito della mafia, lo aveva messo in gurdia fin dall'inizio delle sue confessioni: "Prima cercheranno di uccidere me, ma poi verrà il suo turno. Fino a quando ci riusciranno!".

continua...

da:
GIOVANNI FALCONE, Cose di Cosa Nostra, Marcelle Padovani (in collaborazione con), Milano, Bur, 2007, [1993].

Giovanni Falcone, nato a Palermo nel 1939, entrò in magistratura nel 1964. Dopo essere stato pretore a Lentini e pubblico ministero e giudice a Trapani, fu dal 1978 al marzo 1991 a Palermo, come giudice istruttore e procuratore della Repubblica aggiunto. Nel marzo 1991 fu nominato direttore generale degli Affari penali del Ministero di Grazia e Giustizia. E' stato assassinato il 23 maggio 1992.

Marcelle Padovani è corrispondente da Roma per "Le Nouvel Observateur". Ha scritto: La longue marche: le Parti communiste italien; La Sicilia come metafora, intervista a Leonardo Sciascia; Vivre avec le terrorisme; Les dernières années de la mafia; Sicile; L'Italie des Italiens.

giovedì 13 dicembre 2007

Nigeria: Migliaia di bambini uccisi

http://www.guardian.co.uk/news/video/2007/dec/09/video

Incredibile ma sfortunatamente vero. Esistono ancora delle popolazioni che credono alle streghe. Migliaia di bambini sono vittime della caccia alle streghe lanciata dalle chiese evangeliche nella regione nigeriana del Delta del Niger, ricca di petrolio, ma dove la popolazione locale vive in condizioni di estrema povertà. Proprio in questi giorni, "Observer" ha pubblicato un reportage dove riporta le torture e le malvagità alle quali i bambini vengono sottoposti grazie all'ignoranza dei genitori, troppo poveri e spaventati per riuscire a contraddire chi approfitta della loro fede. I bambini che vengono bollati come streghe dai pastori evangelici subiscono abusi, vengono abbandonati e persino uccisi nel piccolo stato nigeriano di Akwa Ibom, mentre i religiosi intascano ingenti somme dalle loro famiglie e comunità. I minori vengono bruciati, avvelenati, frustati, legati agli alberi, sepolti vivi o semplicemente malmenati e costretti a vivere nella foresta. Alcune famiglie mettono insieme la somma necessaria per praticare l'esorcismo, spesso pari a tre o quattro mesi di salario di un operaio, pur di cacciare lo spirito maligno che ritengono si sia impossessato del bambino. Spiriti ritenuti responsabili di qualsiasi cosa, dai divorzi alle malattie, dagli infortuni alla perdita del lavoro. Sam Ikpe-Itauma è una delle poche persone a non credere a quanto affermano i pastori, tanto da aprire la sua casa ai trovatelli che vi cercano rifugio. Attualmente offre rifugio a 131 bambini."I miei vicini non erano contenti e mi hanno detto 'tu appoggi le streghe- ha raccontato al quotidiano britannico - questo progetto è nato per caso, dalla preoccupazione di vedere i bambini abbandonati. Ho cominciato con tre bambini, poi ogni giorno ne arrivavano 15, così abbiamo dovuto aprire un nuovo posto. Noi riteniamo probabile che per ogni gruppo di cinque bambini che vediamo per strada, ce ne sia uno che è stato ucciso, ma potrebbero essere di più, dal momento che i vicini chiudono un occhio quando un bambino bollato come strega scompare". Il ricovero offerto da Ikpe-Itauma e da sua moglie Elizabeth si chiama oggi "Child Rights and Rehabilitation Network' e viene sostenuto finanziariamente dall'organizzazione umanitaria Stepping Stones Nigeria che gestisce una scuola nella zona. Ikpe-Itauma stima siano circa 5.000 i bambini abbandonati nella regione dal 1998. "Più sono i bambini che il pastore bolla come streghe, maggiore la popolarità di cui gode e più alti sono i suoi profitti - denuncia - ai genitori vengono chiesti così tanti soldi che spesso pagano a rate oppure vendono le loro proprietà. Questo è quanto la chiesa non dovrebbe fare".

Scritto da rezarta selam eminaj
Monday 10 December 2007

mercoledì 12 dicembre 2007

Per un fisco costituzionale

Da oggi mercoledì 12-12-07 DemosAgorà inaugura un appuntamento settimanale con la Costituzione. Affronteremo con l'aiuto di un opuscolo della Fondazione Don Lorenzo Milani e del Circolo Arci R.Andreoni temi legati al fisco con un approccio vicino alla gente con esempi tratti dalla vita quotidiana.

Iniziamo con la storia di Roberto e Antonio: il reddito complessivo di 2 compagni di lavoro, Antonio e Roberto è di euro 40000, ed avendo lo stesso stipendio di euro 20000 pagano di IRPEF al netto delle detrazioni euro 4600 ciascuno, con aliquota del 23%. Il gettito fiscale totale è di euro 9200.
C'è un particolare: Roberto affitta a Antonio un appartamento per 10000 euro l'anno al nero e quando Roberto non addizionandoli ai 20000 euro del suo stipendio non paga le tasse su reddito complessivo di 30000 euro e sui quei 10000 euro le tasse continua a pagarle Antonio.
Anno 2008: il reddito complessivo è sempre di euro 40000. Il governo e i partiti che lo sostengono prendono coscienza delle volontà dei nostri Padri Costituenti e decidono di accertare i "redditi personali e globali imponibili nella consistenza effettiva" e decidono la deducibilità degli importi degli affitti dal reddito lordo, per cui Antonio chiede a Roberto la relativa documentazione per poter dedurre dal reddito l'importo dell'affitto e Roberto seppur a malincuore deve rilasciare la documentazione del pagamento di 10000 euro dell'affitto ad Antonio addizionandoli ai 20000 euro. Cosa succede a livello fiscale? Lo Stato ci rimette ?
1) Roberto aumenta il suo reddito e la sua capacità contributiva (o reddito imponibile) di euro 10000!!! Antonio automaticamente riduce la sua capacità contribuitiva di euro 10000!!!
2) Roberto pagherà l'IRPEF su questo reddito (euro 20000 + 10000 per l'affitto = 30000 euro) con le seguenti aliquote:
[applicando il principio costituzionale della progressività sul secondo scaglione di reddito (euro 10000) pagherà con una aliquota maggiore.]
per i primi 20000 euro con aliquota del 23% = euro 4600 di tasse; sui secondi 10000 euro con aliquota del 29% = euro 2900 di tasse (30000 euro di redddito, 7500 euro di tasse).
Antonio pagherà su questo reddito e con la seguente aliquota: euro 20000 - euro 10000 dati a Roberto per l'affitto = euro 10000). Sui 10000 euro che gli sono rimasti per il principio della progressività costituzionale pagherà con una aliquota inferiore: euro 10000 con aliquota del 20% = euro 2000 di tasse.
Gettito totale: Roberto paga euro 7500 invece di 4600 ;
Antonio paga euro 2000 invece di 4600. Totale euro 7500+2000= euro 9500 invece di euro 9200.
Maggiore gettito per il governo = euro 300

Mettiamo nella dichiarazione dei redditi anche le rendite finanziarie!!!
N.B: Attuando questo sistema di calcolo della capacità contributiva e della progressività dell'insieme di tutti i tributi (IRPEF/IVA e tutti gli altri) voluto dai nostri Padri Costituenti non solo, finalmente, entreremo nella legalità ma finirà la contrapposizione fra lavoratori dipendenti e lavoratori indipendenti.

lunedì 10 dicembre 2007

Messi eletto miglior giocatore dai nostri visitatori!


E' Lionel Messi ad aggiuducarsi il primato nella sfida a 4 proposta in un nostro sondaggio conclusosi oggi, eletto con il 53,3% di preferenze. Al secondo posto si è classificato il neo pallone d'oro Ricardo Kakà(30,7%) seguito da Cristiano Ronaldo (10,7%) e Zlatan Ibrahimovic (5,3%).

domenica 9 dicembre 2007

Aumento costi per famiglia: + 1216 € annui

Da federconsumatori.it
Pubblichiamo i risultati resi noti da Adusbef e Federconsumatori sugli aumenti dei prezzi del 2007. Maggiori dettagli sono reperibili al seguente indirizzo:
http://www.federconsumatori.it/news/wysiwyg_news/newseditor/ComunicatiMostra.asp?nid=20071208125806

FAMIGLIA MEDIA- CONSUNTIVO AUMENTI 2007

SPESA ANNUALE € 29.500,00
n. FAMIGLIE 23 MILIONI

ALIMENTARI
% AUMENTI 2007

PANE +15% € 59,00
PASTA +22% € 42,00
CARNE + 5% € 72,00
LATTE-FORMAGGI +15% €118,00
PESCE +10% € 48,00
VINO- BEVANDE + 5% € 24,00
OLII-GRASSI + 8% € 16,00
ORTOFRUTTA + 2% € 20,00
TOTALE € 399,00

NON ALIMENTARI
% AUMENTI 2007

RCA + 4.5% € 35,00
BANCHE + 4% € 20,00
TRASPORTI + 15% € 46,00
DETERSIVI E + 14% € 80,00
PRODOTTI PER
L’IGIENE PERSONALE
BENZINA + 15% € 190,00
RISCALDAMENTO + 11% € 140,00
GAS + 2.5% € 28,00
ELETTRICITA’ + 2.4% € 12,00
ACQUA + 8% € 20,00
NETTEZZA URBANA + 11% € 24,00
TOTALE € 595,00

TOTALE COMPLESSIVO AUMENTI € 994,00

DIMINUZIONI 2007

% DIMINUZIONI 2007


RICARICHE TELEFONICHE -12 % € 45,00
FARMACI DA BANCO -18% € 21,00

TOTALE DIMINUZIONI € 66,00

BILANCIO COMPLESSIVO € 928,00

A tutto ciò si deve aggiungere un ricarico dovuto all’aumento dei mutui variabili pari a 170,00€ per 3.200.000 famiglie che rapportato a l’universo famiglie rappresenta un aggravio per famiglia media di 24 € mese pari a 288 € annui.
Il totale generale è quindi pari a 928 € + 288 € e cioè € 1216

venerdì 7 dicembre 2007

L'Italia tra le prime nazioni al mondo... che inquinano di più!

Ecco un altro primato non invidiabile in cui l'Italia si dimostra tra i migliori (peggiori) al mondo...

da ansa.it
"E' quanto emerge dall'edizione 2008 dell'indice sulla performance del cambiamento climatico (CCPI), una misura utilizzata dal 2005 dall'ong tedesca Germanwatch per valutare gli sforzi dei principali paesi del mondo in fatto di controllo delle emissioni di Co2. Presentato oggi a Bali nell'ambito della Conferenza Onu sul cambiamento climatico [...] l'Italia e la Germania sono entrambi tra i dieci paesi che inquinano di più (rispettivamente con quote dell'1,67% e del 3% delle emissioni globali di gas serra), ma l'Italia è al 41/mo posto della classifica complessiva (con 47 punti) rispetto al secondo posto della Germania (con 64,5 punti). Al terzo posto della graduatoria dei 56 paesi c'é l'Islanda con 62,6 punti. A livello Ue, sono andati peggio dell'Italia solo la Grecia (46,8 punti), l'Irlanda (46,4), Cipro (46) e il Lussemburgo, che é il Paese con il voto più basso (39,2 punti) tra i Ventisette. A livello globale, l'ultima in classifica è l'Arabia Saudita con 30 punti, preceduta dagli Usa (33,4), dall'Australia (35,5) e dal Canada (37,6). Ma neanche i paesi più virtuosi soddisfano completamente Germanwatch, che nel suo rapporto osserva: "Se la protezione contro il cambiamento climatico fosse una disciplina olimpica, nessun Paese meriterebbe di salire sul podio dei vincitori". Nel caso della Svezia, ha commentato Jan Burck di Germanwatch, il Paese "gode di livelli di emissioni relativamente bassi, ma la sua performance riguardo alla politica climatica è solo su livelli medi". Per questo, ha concluso, "non vuol dire che i 'vincitori' abbiano politiche di tutela del clima straordinarie". (
articolo completo)

mercoledì 5 dicembre 2007

APERTURA FORUM DEMOSAGORA'

Cari visitatori di questo blog, segnalo l'apertura del forum di Demosagorà in cui troverete uno spazio in discutere di argomenti di interesse e attualità. Sono al momento attive le seguenti sezioni:
  • Pendolari (dove potrete inserire le vostre testimonianze sul servizio fornito da Trenitalia)
  • Rai (opinioni sul servizo pubblico televisivo)
  • Spazio aperto (per proporre un tema a voi caro)

Indirizzo forum http://demosagora.forumer.it/

lunedì 3 dicembre 2007

Intervista a Elio Catania a cura del programma Economix


Presto tratteremo il tema dei disagi dei pendolari, dei ritardi dei treni. Nel frattempo proponiamo come scheda di approfondimento o se volete di introduzione all'argomento, il video di un'intervista realizzata il 18 novembre del 2005 dalla giornalista conduttrice del programma Economix, Myrta Merlino, a Elio Catania allora Presidente ed Amministratore delegato Ferrovie dello Stato. Attualmente il presidente delle Ferrovie dello Stato è Innocenzo Cipolletta, mentre l'Amministratore delegato è Mauro Moretti.

Questo è il link dove potete trovare il video con l'intervista, che ha per titolo: "Ferrovie: quanto dura il ritardo?" :
http://www.economix.rai.it/2005/ram/pun02.ram

Richiede per essere visionato il programma "Real Player".

Vi lascio anche il link con il sito della trasmissione, dal quale si può accedere all'archivio delle puntate della stagione 2005 e 2006, che sono ricche di contenuti interessanti e utili ai fini di una buona educazione civica e per la vita di tutti i giorni:

venerdì 30 novembre 2007

Al Teatro Quirino a Roma per ricordare Enzo Biagi


TUTTI INSIEME PER RICORDARE ENZO BIAGI
3 DICEMBRE ORE 20,30
TEATRO QUIRINO - ROMA
ORGANIZZA L'INCONTRO: ASSOCIAZIONE ARTICOLO 21

Modera il dibattito: David Sassoli

Intervengono: Carla e Bice Biagi;
Loris Mazzetti;
Federico Orlando;
Giuseppe Giulietti;
Tommaso Fulfaro;
Vincenzo Vita;
Walter Veltroni;
Piero Marrazzo;
e giornalisti e amici che con Enzo hanno lavorato.

per partecipare all'evento inviare un'e-mail a: perenzo@elzevira.com
Qui il link con il video dell'intervento del cardinale Ersilio Tonini ad Annozero: http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,RaiDue-Annozero%5E0%5E41027,0.html

giovedì 29 novembre 2007

Dalla Cina con orrore




Il 24 novembre si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Dalla Cina ci arrivano queste immagini del 2001 su cui non possiamo rimanere indifferenti.









NON CI SONO DAVVERO PAROLE DA AGGIUNGERE
Demosagorà si schiera contro la violenza sulle donne e su chi permette la perpetuazione di questi orrendi crimini.
Maggiori informazioni sul sito di
Europasera.

mercoledì 28 novembre 2007

Carta dei diritti di Internet

Dalla seconda edizione dell' internet governance forum svoltasi in Brasile dal 12 al 15 novembre è uscita un'interessante dichiarazione italo-brasiliana sulla necessità di una carta dei diritti per il mondo di internet, che come ricorda Stefano Rodotà in un'articolo apparso su "la Repubblica" di martedi 20 novembre, non avrà la funzione di limitare la libertà in rete ma, al contrario, mantenere le condizioni perchè possa questa libertà continuare a fiorire. Internet è diventato un veicolo attraverso il quale passano fenomeni e interessi di ogni tipo, dal campo economico e politico a quello culturale e di informazione. E' necessario dunque porre attenzione a come questo enorme potenziale sulle spalle di internet viene gestito e manipolato. Una carta dei diritti di internet dovrebbe porsi come obiettivi fondamentali "privacy, protezione dei dati, libertà di espressione, accessibilità universale, neutralità della rete, interoperabilità, utilizzo di format e standard aperti, libero accesso alle informazioni e alla conoscenza, diritto all’innovazione e a un mercato equo e concorrenziale, tutela dei consumatori" (dal blog di Luigi Vimercati, sottosegretario alle comunicazioni e firmatario della dichiarazione italo-brasiliana). Come per la stesura della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo sarà un percorso lento e difficile, dove il dialogo e le iniziative delle varie dynamics coalitions dovranno avere un ruolo di primissimo piano.

domenica 25 novembre 2007

Decimo vertice sulla legalità a Villa Montalvo organizzato dalla Fondazione Caponnetto. "In movimento verso la democrazia uniti contro le mafie"

Nella foto Antonino Caponnetto.

In 500 a Villa Montalvo per assistere al decimo vertice contro le mafie organizzato dalla Fondazione Antonino Caponnetto (http://www.antoninocaponnetto.it/). Moltissimi i giovani che affollano la sala. Che mostrano la loro speranza nella possibilità di un futuro diverso. Partecipano con calore e attenzione agli interventi delle varie autorità presenti: politici, magistrati, il procuratore nazionale antimafia. C'è il sindaco di Roma e segretario del Pd Walter Veltroni, c'è De Magistris, ci sono Piero Grasso, Saro Crocetta, Giancarlo Caselli, Pier Luigi Vigna e tanti altri. Voci che all'unisono testimoniano il bisogno nel nostro paese di lottare per la legalità, per la giustizia. Il clima che si respira è stupendo. Villa Montalvo si fa per un giorno piazza di democrazia, spazio aperto ad ospitare chi crede ed è vicino alle persone che nel nostro paese fanno la resistenza tutti i giorni contro la criminalità per amore dell'Italia e dei suoi cittadini. Diceva Borsellino nel momento del maxi processo: "Sentiamo che fanno il tifo per noi". Ebbene la gente presente a Villa Montalvo non è da meno: fa sentire forte la sua voce, il suo tifo. Durante il suo intervento l'attuale procuratore nazionale antimafia Grasso dice: "Devo ringraziare soprattutto i giovani proprio quei giovani che a mio avviso sono coloro che hanno smosso le acque che hanno intorpidito questa palude ma per far sorgere delle nuove iniziative importantissime per quello che è il coinvolgimento della società civile".

Anche noi di Demosagorà eravamo presenti ieri al Vertice a Campi Bisenzio, e vogliamo manifestare la nostra vicinanza alla Fondazione Antonino Caponnetto. La mafia è un grande problema del nostro paese, ma non dobbiamo rassegnarci. Non deve essere isolato chi lotta contro la mafia, chi resiste e spende la sua vita per la giustizia e per la sicurezza del nostro paese. Devono sentirsi ed essere isolati i poteri criminali. E questo è possibile se c'è unità, coesione, partecipazione da parte di noi tutti. Siamo tutti chiamati in causa, perché la mafia è un problema nazionale. Non è un problema solo del Sud, non è un problema solo di quelle famiglie che magari hanno perso un figlio ucciso dalla mafia. E' un problema che ci riguarda tutti e che ci costringe a prendere una posizione. Anche il silenzio in questo caso diventa una posizione. Dobbiamo avere coraggio. Parlare di mafia ed essere vicini a chi la mafia la combatte, a chi della mafia è vittima e ha subito per causa sua (leggi, per causa della mafia) lutti, disgrazie, dolori. Un futuro migliore è possibile e la battaglia contro la mafia può essere vinta attraverso il coinvolgimento della socità civile, recuperando senso civico, sensibilità ad un grande male che affligge il nostro paese
.

venerdì 23 novembre 2007

Un binomio indissolubile: tv e politica in Italia

Nella foto la sede Rai in Viale Mazzini.

Il caso riguardante la revoca di Angelo Maria Petroni dal Cda (Consiglio di amministrazione) della Rai, lo "scandalo intercettazioni" che fanno trapelare accordi segreti tra Rai e Mediaset, sono un po' il nodo che viene al pettine di un problema annoso in Italia: il rapporto fra la politica e la tv. La Rai è fin dalla sua nascita uno strumento del potere politico. Fin dai suoi primi storici amministratori delegati, Filiberto Guala, Marcello Rodinò, Ettore Bernabei, lo stretto legame con i partiti è palese. La televisione Rai inizia a trasmettere nel 1954, per l'esattezza il 3 gennaio. I suoi primi anni di vita risentono di una certa influenza del partito allora al governo del nostro paese: la Dc. In sostanza fino al 1975, l'anno in cui viene approvata la legge n. 103 che consegna al parlamento il controllo del servizio pubblico, attraverso l'istituzione della Commissione parlamentare di vigilanza, la Rai è in mano al governo, alla Dc. E' infatti in quegli anni che nasce il termine "Mamma Rai". La Rai è una tv che sente forte la sua responsabilità pedagogica nei confronti del pubblico. Essere servizio pubblico allora significava "alfabetizzare" l'Italia. E l'influenza cattolica era ben visibile nelle linee guida dei programmi in onda. La volgarità era censurata nella maniera più assoluta e quelle ballerine o veline seminude che oggi sono ormai consuetudine, allora si può dire, non erano nemmeno immaginabili. La Rai - è questo un altro elemento importante da sottolineare - deteneva il monopolio televisivo.
Le cose cambiano con l'avvento nel panorama televisivo nazionale di un nuovo soggetto: Fininvest, oggi Mediaset. Non ho ora spazio per concentrarmi sul 'come' questo nuovo soggetto sia arrivato dall'ambito locale - perché da lì è partito - fino a trasmettere in ambito nazionale. Per ora ci basti sapere, ed è sotto i nostri occhi tutt'oggi, che c'è riuscito. Questa nuova realtà 'privata', che arriva ad avere lo stesso numero di reti della Rai, tre, è posseduta da una persona: Silvio Berlusconi. E' la nascita della tv commerciale. Siamo negli anni Ottanta. Un contributo fondamentale al sorgere dell'azienda, o meglio, più che al sorgere sarebbe più corretto dire al risorgere, viene dal socialista Bettino Craxi. E' lui che aiuta non solo l'azienda di Berlusconi a conquistarsi legittimità all'interno del sistema televisivo, ma aiuta lo stesso Berlusconi a fare un altro passo, quello di entrare in politica, o per usare le sue celebri parole: "scendere in campo". La presenza di Mediaset provoca dei cambiamenti notevoli. Innanzitutto viene annullato il monopolio della Rai, trasformato dall'entrata del nuovo soggetto in duopolio. Si parla anche di monopolio della Rai nel settore "pubblico" ed oligopolio di Mediaset nel settore privato. Con Mediaset quello stile ricco di valori e principii etico-morali, volto alla produzione di programmi di alta qualità, ha non dico fine, ma si attenua fortemente. Il servizio pubblico inizia una fase di declino che oggi mostra, ormai in maniera non più celabile, anche agli occhi del pubblico meno vicino alle vicende e alla storia della Rai dai suoi albori all'attualità. Un servizio pubblico che si avvicina sempre più al modello della tv commerciale, fino a rendere difficile delineare i confini fra l'uno e l'altra. L'audience diventa l'imperativo per le due aziende. La battaglia si misura sugli indici di ascolto delle due principali società del mercato televisivo. I programmi quindi non devono più cercare la qualità, devono cercare di attrarre su di sé il maggior numero possibile di spettatori. L'audience al centro. E per ora vi lascio qui cari lettori, anche se il racconto non sarebbe completo. In una prossima puntata vedremo il prosieguo della vicenda, di una vicenda, quella dell'intreccio fra televisione e politica, che è tanto una caratteristica del nostro paese, quanto una delle nostre anomalie.

Rimando per ulteriori approfondimenti ad un articolo che ho pubblicato sul giornale on-line "Borderless". Il titolo dell'articolo è: "Mamma Rai e la politica: un matrimonio indissolubile".
Questo il link:
http://www.borderless.it/index.php?option=com_content&task=view&id=75&Itemid=2

martedì 20 novembre 2007

Nuovo libro di Raffaele Morelli

Nella foto la copertina del libro Ama e non
pensare di Raffaele Morelli.

E' uscito il nuovo squisito libro del medico, psichiatra e psicoterapeuta Raffaele Morelli. Il titolo è: "ama e non pensare". Una sua foto in posa da intellettualoide cattura subito l'attenzione di chi cerca risposte alle domande più difficili della vita. Con 15 euro e 50 centesimi vi potete accaparrare la risposta ad ognuna di esse (se non le trovate in queste 122 pagine, magari sono in un altro libro di Morelli).
"Quando l'amore arriva, lasciati trascinare. Ogni pensiero è inutile e dannoso."
Sublime... Riecheggiano i gloriosi versi bertiani di "Finchè la barca và, lasciala andare" in un'atmosfera degna dei Gazosa dei tempi migliori.
Ama e non pensare...
Quanto deve amare poco il povero Morelli!

Raccolta firme di forza Italia online... da you tube

Nella foto il leader di Fi Silvio Berlusconi.


Un video interessante da you tube sulla raccolta firme di Forza Italia online per tornare a votare subito e mandare a casa il governo Prodi:

http://www.youtube.com/watch?v=pPQElhpkL0A

giovedì 1 novembre 2007

Al di là del Partito democratco

Nella foto il leader del Pd Walter Veltroni

Sembra che nel panorama politico italiano adesso esista un solo partito di sinistra, il Partito democratico. Walter Veltroni è ormai indiscusso leader per volontà popolare di ciò che tutti considerano Il Partito di sinistra. Giornali e telegiornali quotidianamente confermano questo dato inconfutabile, almeno apparentemente. Esistono ancora, oltre il limite dell'informazione su vasta scala, e sono anzi più attivi che mai, movimenti, liste civiche e partiti vecchio stampo che non condividono affatto la linea politica intrapresa dal neonato Pd e se ne sono anche creati di nuovi che nessuno nomina mai se non di sfuggita. Nemmeno tra (babbo) DS e (mamma) Margherita sono stati tutti felici e contenti del figlio creato con tanta dedizione. (Sapete che fine ha fatto Angius ad esempio? E Mussi? Cercate... Troverete cose interessanti). Insomma per concludere, va bene accogliere anche con un pò di entusiamo la nascita di qualcosa di nuovo in una politica vecchia come quella italiana, ma stiamo attenti a non farci accecare dal bagliore di certe notizie che offuscano e sminuiscono (censurano?) tutto ciò che non inglobano.

martedì 30 ottobre 2007

Ddl approvati dal Consiglio dei ministri in materia di sicurezza

Segnalo il link ansa dove si possono trovare informazioni sintetiche riguardanti le principali norme contenute nel pacchetto sicurezza approvato dal consiglio dei ministri:

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_69635926.html

Arte

Giunge notizia che un bizzarro artista costaricano, tale Guillermo Vargas detto "Habacuc" un mese or sono, abbia avuto la brillante idea di creare un'opera d'arte consistente nel lasciar morire di fame un povero cane randagio in un angolo di una sala della "Galeria Codice" di Managua (Nicaragua). Il povero cane è stato catturato da 5 ragazzi a cui poi il l'artista ha elargito una mancia.Una scritta "Sei quello che leggi" fatta con delle crocchette completava l'opera (le crocchette ovviamente erano artisticamente irraggiungibili dal cane, così come una ciotola di cibo).
Habacuc, l'artista, ha dichiarato:"la cosa importante per me è sottolineare l’ipocrisia della gente: un animale diventa elemento di attenzione quando viene posto in un luogo bianco dove la gente va per vedere dell’arte e non quando muoiono per strada per fame e sete. La stessa cosa che accadde a Natividad Canda, dove la gente fu insensibile con lui sin quando i cani non lo sbranarono".
Nativiad Canda era un giovane di 25 anni, morto sbranato da 2 rottweiler.
Nessuno tra i responsabili della galleria, nè tra gli ammiratori dell'arte di Vargas, l'artista, ha osato fare qualcosa in concreto(solo qualcuno si è arrabbiato) per fermare l'agonia del randagio che come ricorda Vargas, l'artista, "tanto sarebbe morto di fame". Quindi meglio farlo morire di fame.
Il Madc (Museo de arte y diseno contemporaneo) conferma la sua stima per Habacuc e si limita a dire che: "Un’opera anche se discussa e discutibile, deve servire di spunto per opinioni diverse, e sia pure contrarie, però non deve mai dare spunto a censura."
Assassini, stupratori, rapinatori, guerrafondai, fate pure ciò che volete, ma fatelo nel nome dell'arte! Non sarete condannati, ma servirete di spunto per opinioni diverse, sia pure contrarie.

lunedì 29 ottobre 2007

Televisione e politica

Per quanto riguarda il sistema radiotelevisivo italiano tre sono le questioni di principale urgenza: 1) la Rai lottizzata dai partiti; 2) il duopolio Rai-Mediaset sulla tv analogica o generalista; 3) la doppia veste di politico e titolare di concessioni pubbliche dell'on.Berlusconi. Il primo punto si può esplicare in modo chiaro comparando la Rai ad una torta. Ciascun partito si prende la sua fetta in proporzione ai seggi ottenuti in parlamento. Quindi è evidente il controllo da parte della politica della televisione pubblica con relative conseguenze a danno di un'informazione corretta, diritto fondamentale per il cittadino e per la difesa della democrazia e la garanzia della libertà dello stato. Già K.Popper aveva avvertito poco prima di passare a miglior vita, l'enorme potere costituito dalla televisione e dai media e perciò insieme la sua enorme pericolosità se non adeguatamente controllata: il filosofo parlava di una patente per fare tv. E in tema di democrazia sosteneva che questa si identificasse con la possibilità da parte dei governati di controllare i governanti. Ora io aggiungerei: la televisione dovrebbe essere uno strumento di controllo dell'operato di chi ci governa e non un mezzo al servizio dei governanti, grazie al quale piuttosto sono loro ad esercitare un controllo, una notevole influenza nei nostri confronti. Per fare una citazione un po' popolare: la situazione italiana è da Grande Fratello orwelliano. Per giunta ne va ovviamente di mezzo anche la qualità del prodotto offerto dai canali televisivi. E i giornalisti con la G maiuscola capaci o volenterosi o coraggiosi di interrogare veramente il potere, di fare inchieste, di fornirci fatti e interpretazioni di fatti sono tenuti a debita distanza dal potere n°1. Perché in fondo ormai chi governa non è più il capo di turno a Palazzo Chigi, ma chi ha il maggiore dominio e successo televisivo. La televisione comanda. Per questi motivi il problema pluralismo, il problema informazione è così importante e ci tocca tutti: addetti al settore e non. Giornalisti e cittadini. Perché i primi devono avere il diritto di poterci informare senza pressioni dall'alto, con senso di responsabilità, con professionalità e rispettando i termini della deontologia del loro settore; i secondi il diritto di poter accedere a diverse voci su stessi argomenti, ad informazioni corrette (intendo per informazioni corrette descrizione di fatti e interpretazioni di questi fatti, che è il lavoro del giornalista. Oggi invece molti giornalisti si limitano a far passare il microfono da un politico ad un altro, con programmi che finiscono per essere spettacolari, dove vedi fior fior di deputati, senatori, ministri urlarsi contro l'un l'altro o ancora meglio uno sopra l'altro, con il risultato che noi spettatori non ci capiamo un fico secco ma tanto fa audience e finché fa audience va bene). La dirigenza Rai in primis andrebbe riformata e sarebbe importante stabilire condizioni meritocratiche per la nomina dei suoi amministratori e non solo politiche. Meglio ancora sarebbe eliminare del tutto la politica dai criteri di selezione della dirigenza: fuori i politici dalla Rai. In questo modo si avrebbe di conseguenza maggiore garanzia di scelta in base ai meriti e alla professionalità anche della classe giornalistica stessa, e maggiore qualità dell'informazione. Che poi i contenuti della televisione hanno valenza pure pedagogica perciò richiedono e mi ripeto ulteriormente enorme responsabilità.
Il punto numero due riguarda il duopolio Rai-Mediaset. Anche qui la questione è semplice. Una sentenza della Corte Costituzionale sostiene che un privato può avere al massimo due televisioni (che è già tantissimo. Negli altri paesi europei il numero massimo di televisioni che può avere un privato è uno, in Spagna addirittura la metà di uno). Mediaset come è noto ne ha tre. Inoltre le concessioni delle frequenze dove ora trasmette Rete 4 sarebbero state vinte da Europa 7 nel 1999. Tuttavia ancora la tv di De Stefano sta aspettando di poterle effettivamente avere ed utilizzare. Si continua ad ignorare la sentenza della Corte Costituzionale.
Infine punto terzo: l'ineleggibilità dell'on.Silvio Berlusconi ad ogni carica istituzionale pubblica finché avrà le reti Mediaset. Deve scegliere: o si tiene le sue televisioni - perché sono Sue e non di Confalonieri come furbescamente afferma la legge Frattini - o fa politica. "Aut aut" per fare un omaggio a Kierkegaard.