martedì 30 settembre 2008

Tranquilli ragazzi! Altro che conflitto d'interessi! Berlusconi non ha televisioni! Parola di Zappalà!

Ma quale conflitto d'interessi e monopolio sulle televisioni! In Italia c'è massima concorrenza e pluralismo, più un gruppo di giornalisti comunisti che vorrebbe farci credere, udite udite, che Silvio Berlusconi avrebbe il controllo di alcune televisioni!!! Che malvagi, ma io dico! Lo sanno tutti che Mediaset è di Confalonieri e questi insistono nel dirci che tuttavia il proprietario sarebbe l'attuale presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Proporrei una manifestazione in piazza per il nostro povero Presidente visto che ormai tra Di Pietro e il Pd, scendere in piazza sta diventando una moda, un'abitudine. Non sanno che fare, ormai in parlamento non contano nulla, non hanno voce, da qualche parte dovranno pure sfogarsi! E allora visto che ci chiamiamo DemosAgorà (Democrazia Piazza) scendiamo anche noi per le strade delle città! Facciamolo per una persona che lavora tutti i giorni per i nostri interessi, bloccando i suoi processi ma anche i nostri rendendoli infinitamente lunghi, fino ad arrivare alla cara prescrizione! Meno male che Silvio c'è! Europarlamentari non fischiatelo anche voi! Non agitatevi dai, state calmi! Ci sono già i giornalisti comunisti dell'Italia a farlo! Almeno voi lasciatelo in pace su! Fateci questo favore! Lui le televisioni non le ha e la Rai è proprio libera e indenne da qualsiasi influenza politica! Un vera tv al servizio del pubblico e del cittadino! Diciamolo una volta per tutte! Evviva l'Italia del padre nonno dio onnipotente e santissimo Cristo Unto nei cieli protetto e intoccabile nei secoli eterni ora e per sempre chi più ne ha più ne metta...San Silvio Magnissimo...amen.
E ora il video! Buona vision! Un ringraziamento speciale a Craxi che ci segue dall'Alto dei Cieli e un saluto ai cari Dell'Utri nonché all'avvocatissimo Ghedini... Ah già... Dimenticavo l'Angelo se no come completiamo il puzzle... Chi dà l'annuncio della salvezza eterna per Silvio! Grazie Angelo Alfano!


lunedì 29 settembre 2008

Non è un paese per giovani (Puntata 7)

Ultima puntata della prima serie, in attesa della nuova stagione radiofonica!!!

How many times must the cannon balls fly before they're forever banned?

A quarantasei anni di distanza dalla canzone di Bob Dylan e Joan Baez la risposta soffia ancora nel vento. I conflitti continuano nel mondo e l'uomo ignora più di prima le ingiustizie che vengono perpetrate dai potenti. Il senso civico è ai minimi storici e il collettivismo di cui voleva essere portatore il '68 è diventato egoismo. Oggi quanto mai si pensa a difendere il proprio interesse e a chiudere gli occhi di fronte alle disgrazie altrui. Il bene comune è una parola vecchia, forse ormai considerata ideologica e utopica... e ancora oggi più di prima the answer is blowin' in the wind.


domenica 28 settembre 2008

I sessant'anni della Costituzione italiana in una puntata de "La storia siamo noi"

A questo link trovate la puntata dedicata dal programma di Minoli alla storia e ai significati che racchiude la Costituzione Italiana. Buona visione a tutti i cittadini!

http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo.aspx?id=1765

sabato 27 settembre 2008

TUTTI AL FLAMENGO!!!


Un gruppo di sostenitori del Flamengo ha lanciato una campagna di sottoscrizione per tentare di far rimanere Ronaldo nel proprio club una volta che avrà pienamente recuperato dalla sua operazione al ginocchio sinistro. Con la vendita di maglie speciali con il numero 9 e con la scritta ''Fica Ronaldo'' (''Ronaldo resta''), sperano di raccogliere almeno 530mila dollari (363mila euro) per aiutare il club di Rio nell'acquisto del del Pallone d'Oro 1997 e 2002, senza un contratto dallo scorso 30 giugno, quando ha concluso l'ultima stagione con la maglia del Milan.
Sette mesi dopo la sua operazione, per la totale rottura del tendine rotuleo del ginocchio sinistro, l'attaccante brasiliano ha ricominciato a calciare lo scorso lunedì, giorno del suo 32mo compleanno, in un allenamento con una formazione giovanile del Flamengo. Il due volte campione del mondo è giunto a Rio i primi di settembre per un programma di recupero post-operatorio, supportato dallo staff del Flamengo. Ha dichiarato di ''non sentire più fastidio al ginocchio'' e che sta ''lavorando per la condizione fisica, la parte più delicata''.
da sportmediaset.it

Non c'è che dire, i tifosi del Flamengo sanno proprio essere convincenti!

Errare è umano.


(dal sito corrieredellosport.it)

In Italia non si può più sbagliare! Nemmeno aver ammesso l'errore ed essersi susato con tutti è bastato a Giordano per essere perdonato. Questo mondo è troppo crudele.

venerdì 26 settembre 2008

Come è nato l'articolo 53 della Costituzione?

Nel sito http://www.nascitacostituzione.it/ si possono trovare i verbali dell'Assemblea Costituente e tutti i documenti concernenti il processo di costruzione degli articoli della Costituzione italiana. Fra questi anche il nostro caro Articolo 53 e l'altrettanto caro testo integrale del verbale dell'Assemblea Costituente del 23 maggio 1947, che ha portato alla sua nascita. I dialoghi dei protagonisti della creazione di questo fondamentale articolo, i nostri Padri Costituenti, Salvatore Scoca e Meuccio Ruini. La lettura di questi documenti è destinata a quel pubblico dell'Italia che si sente ancora cittadino, che non tiene soltanto alla propria famiglia (familismo amorale), ma con senso civico e senso dell'importanza di conoscere i propri diritti e doveri, tiene al bene di tutti, all'interesse comune. Buona lettura!
I documenti riguardanti l'articolo 53 si trovano al seguente link:
http://www.nascitacostituzione.it/02p1/04t4/053/

Timeline - Il programma del festival della storia di Arezzo

Programma:

GIOVEDI' 25
Presso Cinema Eden ore 20,30
Anteprima Timeline. Il cinema del '68
presentato e raccontato da Enrico Ghezzi
La cinese, 1967 di Jean-Luc Godard
The Dreamers, 2003 di Bernardo Bertolucci
Il fidanzato, l'attore e il ruffiano, 1968, di Danièle Huillet e Jean-Marie Straub

VENERDI' 26
Piazza San Francesco ore 10,00
Timeline per la scuola
Il Sessantotto raccontato ai giovani di oggi
Miguel Gotor , storico
e la testimonianza di Roberto Tumminelli

Piazza San Francesco ore 16,00
Pro e contro il '68
Marcello Veneziani
Marco Revelli
modera Paolo Ermini

Piazza della Libertà ore 21,00
Doctor 3
Danilo Rea; Enzo Pietropaoli; Fabrizio Sferra
Omaggio alle canzoni del '68


SABATO 27
Piazza San Francesco ore 10,00
Timeline per la scuola
La musica e la moda del '68
Riccardo Bertoncelli
Sofia Gnoli
Piazza San Francesco ore 16,00
"A colpi di cuore". Il più bel libro dell'anno sul '68
Anna Bravo
Lidia Ravera
Loredana Lipperini

Piazza della Libertà ore 21,00
Giulio Casale in
Formidabili quegli anni
Spettacolo di teatro-canzone sul '68
Testi di Mario Capanna
musiche di scena eseguite dal vivo da Carlo Cialdo Capelli
prima dello spettacolo ci sarà un intervento di Mario Capanna

DOMENICA 28
Piazza san Francesco ore 11,00
Il Sessantotto degli altri
Furio Colombo
Massimo Teodori
Giovanni De Luna
modera Nicola Labanca

Piazza della Libertà ore 21,00
Carmela, con affetto
Paolo Pietrangeli, voce e chitarra
Leonardo Volo al pianoforte e alle tastiere;
Bebo Ferra alle chitarre;
Lello Pareti al contrabbasso;
Faraualla, cori e voci ritmiche.

Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito
In caso di maltempo i dibattiti si svolgeranno presso la sala Aldo Ducci (via Montetini);
gli spettacoli si svolgeranno presso Teatro Pietro Aretino (via della Bicchieraia)

mercoledì 24 settembre 2008

Repubblica/Firenze: Università, profondo rosso stipendi a secco nel 2010


Tra poco più di un anno l´ateneo non sarà più in grado di pagare il personale
Di questo dissesto finanziario c´è chi accusa l´operazione Novoli

LAURA MONTANARI

I numeri sono crudi, la linea dell´orizzonte corta: nell´ultimo consiglio di amministrazione il rettore Augusto Marinelli ha detto che se non cambierà qualcosa, nel 2010 l´università di Firenze non sarà più in grado di pagare tutti gli stipendi perché la spesa complessiva per il personale supererà di circa otto punti il fondo di finanziamento ordinario, cioè i soldi che arrivano da Roma per far funzionare l´ateneo. Manca il fiato e servono manovre, correzioni, diete dimagranti sul fronte spese e personale.
Gli ingegneri dei bilanci in piazza San Marco sono al lavoro. Ma il profondo rosso è «strutturale», una costante dei tempi recenti. L´ateneo prevedeva per il 2008 un disavanzo di 27 milioni di euro questo ancora prima dei tagli del governo e della legge 133. Come è successo in precedenza, in tutti gli ultimi bilanci, il pareggio si raggiunge di anno in anno prevedendo la vendita di parte del patrimonio immobiliare. Case, terreni, palazzi. Pezzi di ateneo. Villa Favard e il complesso delle Montalve sono soltanto gli addii più freschi e dolorosi. «Il disavanzo accumulato di anno in anno, a partire dal prossimo esercizio di bilancio sarà superiore ai ricavi che si possono ottenere dalla vendita dei beni non utilizzati direttamente dall´università» spiega Antonio Brancasi, docente di Diritto amministrativo alla facoltà di Giurisprudenza.
E´ chiaro che così non potrà continuare a lungo. Le uscite superano le entrate e non c´è magia che possa riequilibrare da sola questa situazione. Il prorettore Sandro Rogari ha sforbiciato i corsi di laurea (-30%), l´ultimo cda ha ridotto i dottorati di ricerca (altro 30%), il blocco delle assunzioni combinato ai pensionamenti servirà a far scendere la spesa del personale che oggi è a quota 92,17% rispetto al Ffo (Fondo di finanziamento ordinario). Ma la manovra del governo impone ben altri correttivi: «Sono appena rientrato da una riunione del consorzio universitario Cineca di Bologna - spiega il professor Leonardo Casini, prorettore al bilancio -. E´ un pianto generalizzato negli atenei, con la legge 133 non si sa come gestire i bilanci. Noi avevamo un piano di rientro triennale con un turnover al 20%, ma se per ogni docente che va in pensione lo Stato si prende l´80% del suo stipendio, noi come possiamo fare?».
Nuovi aggiustamenti a Firenze sono in agenda: si vocifera di un dimezzamento degli assegni di ricerca e, nei prossimi giorni, una commissione dell´ateneo si riunirà per studiare come risparmiare anche sui dipartimenti. Le dotazioni sono già state decurtate, si passa alle fusioni: «I dipartimenti oggi sono una settantina, ma ce ne sono alcuni che contano otto docenti, altri che arrivano a oltre cento» spiega Carlo Vallini, docente a Economia uno che è stato per anni prorettore in piazza San Marco e che ora osserva i conti dal suo distaccato studio di Novoli. A rischiare di essere fagocitati nella manovra, sono 14 dipartimenti universitari sotto la soglia dei 18 docenti. Ma anche da questa economia non ci si può aspettare grandi risultati: su oltre 350 unità del personale tecnico amministrativo impegnato nelle strutture, se ne potrà risparmiare una quarantina e dirottarli nelle segreterie tagliando sui contratti a termine. Se non proprio briciole, quasi. I numeri che preoccupano sono altri, ne diamo alcuni tanto per inquadrare le grandezze: il bilancio dell´università è di 531 milioni di euro, il fondo di finanziamento ordinario del 2007 è stato di 251 milioni di euro. Per pagare i docenti (760 ricercatori, 757 associati, 860 ordinari) se ne vanno 195 milioni di euro. Gli scatti stipendiali di tutto il personale pesano, secondo quanto spiega ancora il professor Casini, fra gli 8 e i 10 milioni di euro l´anno, pari a circa 3-4%. Il reclutamento dei docenti era già ridotto nell´ultimo biennio, adesso avrà un´altra stretta. Le tasse studentesche sono agganciate al fondo di finanziamento e non possono aumentare perché già oltre il tetto massimo stabilito per legge. «Sono cresciuti gli studenti e sono diminuiti i professori» osserva un docente che preferisce rimanere anonimo. Eppure se si va a vedere il rapporto numerico docenti/studenti l´ateneo di Firenze non è fra i più penalizzati. Se si scorrono invece le facoltà si notano grosse differenze (il confronto è fra i dati 2006-07 degli studenti con l´organico al luglio 2008): Agraria è quella messa meglio 10,4 nel rapporto, Psicologia quella peggio 98,3 seguita da Scienze della Formazione 66,2 e 46,7 di Giurisprudenza. Va detto che, questi numeri non devono essere presi alla lettera perché includono i ricercatori che non anno obblighi di docenza e che esiste una grossa differenza fra le materie scientifiche che hanno bisogno di sperimentazioni in laboratorio e le normali lezioni frontali in aula.
Ma come si è arrivati a questo punto? Qui le ragioni divergono a seconda dei «partiti» accademici. Fra i docenti c´è chi fa risalire il dissesto all´insediamento di Novoli (140 miliardi di vecchie lire) e alla politica edilizia di Paolo Blasi che portò nel 1999 anche alle dimissioni dal consiglio di amministrazione di Anna Maria Polvani che lanciava l´allarme proprio sui conti. «Ma oggi l´edilizia non pesa più - ammette Brancasi - Marinelli rinegoziò da subito i mutui». Le spese per il mantenimento dei poli universitari (Novoli, Sesto Fiorentino etc...) però sono cresciute in cinque anni di 13 milioni di euro e in bilancio ci sono altri 4 milioni di affitti passivi, cioè di strutture che dovevano essere liberate dall´università e che invece l´università continua ad abitare. Altri fanno risalire i problemi alla riforma Berlinguer del 3+2, fatta a costo zero e spese degli atenei e tutti concordano su un punto: i governi non investono abbastanza sull´università e sulla ricerca, cioè sul futuro, sulla società della conoscenza.
«Gli organici non sono aumentati, anzi oggi a livello docenza, occupiamo gli stessi livelli del 2001 con molti più studenti» assicura il prorettore Casini. Altri fanno notare che nel 2005 c´è stato un reclutamento importante con l´assunzione di un centinaio di idonei ai concorsi, una spesa che era facile prevedere, dicono gli oppositori di Marinelli, sarebbe cresciuta negli anni con gli scatti stipendiali. Oltre ai tagli, nei prossimi anni, l´ateneo dovrà fronteggiare un´ondata di pensionamenti: professori ordinari che se ne andranno via dalle aule e che non saranno sostituiti: alcune aree ne risentiranno parecchio, Astrofisica, Diritto Internazionale, Chimica, solo per citarne alcuni.

da flcgil.it

martedì 23 settembre 2008

QUALE SVILUPPO PER LA VAL DI CHIANA?

Alla festa del Pd a Castiglion Fiorentino i politici si confrontano con i cittadini

Sono circa sessanta le persone che assistono al dibattito nei giardini pubblici di Porta Fiorentina. Molti i problemi affrontati dalle autorità invitate, in una serata fredda e lunga, che avvia i lavori alle 21.30 e li termina solo quando è vicina la mezzanotte. A tenere l'incontro ci sono il Presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli, i sindaci di Castiglion Fiorentino e di Cortona Paolo Brandi e Andrea Vignini, il segretario provinciale del Pd Marco Meacci, il Consigliere Regionale Ilio Pasqui e il Direttore dei Distretti Industriali di Arezzo Roberto Castellucci, moderati dal giornalista del Corriere di Arezzo Luca Serafini.
Si parte con la questione riguardante i ritardi nel completamento delle opere in cantiere sulla Strada Regionale 71, dovuti secondo Ceccarelli, ai tagli operati dalla legge Finanziaria nei confronti degli Enti locali. Quindi niente soldi, lavori fermi.
Si passa poi al problema rifiuti, per il quale l'amministrazione indica tre obiettivi da raggiungere: 1) individuare politiche per ridurre la produzione dei rifiuti; 2) puntare in maniera sempre maggiore sulla raccolta differenziata; 3) ridurre i rifiuti legati alle politiche nazionali: imballaggio.
Di particolare interesse il tema su cui viene sollecitato Roberto Castellucci: la crisi del settore orafo. Cinque anni fa l'Italia era il primo Paese produttore di manufatti d'oro. Oggi è scesa al quarto posto superata nell'ordine da India, Cina e Turchia. “Il settore orafo – spiega Castellucci - ha maggiori difficoltà a superare la crisi che coinvolge i settori dell'economia aretina, toscana e italiana perché oltre a problemi di ordine generale ne ha alcuni specifici”. Uno di questi è quello dei dazi imposti dagli Usa, sbocco tradizionale delle nostre merci. Questo surplus da pagare rende i nostri prodotti meno competitivi rispetto a quelli che arrivano da India, Cina e Turchia. A ciò si deve aggiungere il cambiamento dei gusti dei consumatori, che non optano più per regali in oro, ma puntano sull'informatica e l'elettronica. “Se prima a natale nei negozi non si trovava una catenina neanche a fare i salti per aria ora purtroppo se ne trovano anche troppe”. Le misure che l'amministrazione può adottare per risolvere la crisi, sono per Castellucci, l'ampliamento di mostre e fiere. E in questo senso alcuni provvedimenti sono già stati presi con l'allargamento dello spazio espositivo del Centro affari.

lunedì 22 settembre 2008

Calamandrei e la scuola

"Facciamo l'ipotesi che ci sia al potere un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione. Non vuole fare la marcia su Roma ma vuol istituire una larvata dittatura... Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. Allora il partito dominante comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. E comincia a favorire le scuole private."

Piero Calamandrei. Discorso al III congresso dell'associazione a difesa della scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950.

domenica 21 settembre 2008

Due libri per documentarsi sui principi fiscali della Costituzione


Comune di Firenze
Consiglio di Quartiere 2
in collaborazione con l'Associazione ARTICOLO 53

I principi costituzionali della contribuzione fiscale

Lunedì 6 Ottobre 2008 ore 21,00
Villa Arrivabene, Piazza Alberti 1/a

Interventi di:
Giancluca Paolucci - Presidente del Consiglio di Quartiere 2
Leonardo Bieber - Presidente Commissione Servizi Culturali Quartiere 2
Un rappresentante della Fondazione Don Milani
Un rappresentante del Circolo Andreoni
Andrea Leccese - autore del libro "Le basi morali dell'evazione fiscale".

venerdì 19 settembre 2008

Marco Travaglio a Pisa


Venerdì 19 settembre

ore 17.30 Stazione Leopolda, Pisa

Marco Travaglio presenta

Bavaglio
di Peter Gomez, Marco Lillo, Marco Travaglio
Introduzione di Pino Corrias
Il giorno 18 giugno 2008 alle 12.50 l'ANSA battè quanto segue: "Il Senato ha approvato l'emendamento che prevede la sospensione dei processi per i reati commessi fino al giugno 2002. I senatori del Partito democratico e dell'Italia dei valori hanno lasciato l'aula mentre sono rimasti gli esponenti dell'Udc e i radicali. L'emendamento è passato nell'aula del Senato con 160 sì e 11 no"
I giorni successivi a questo fatidico 18 luglio sono passati alla storia come "i giorni del bavaglio": con un gesto e un voto la maggioranza aveva reso omaggio al Cavaliere, offrendogli la liquidazione di un processo scomodo (buttandone a mare altri 100.000). In quella circostanza Ellekappa, a buon diritto, stigmatizzò : "Berlusconi ora ragiona da statista. Sacrifica i suoi processi personali per dare la precedenzaagli altri". Il peggio era solo cominciato. La norma che interrompe il processo Mills a Milano, infatti, è temporanea. Ha la durata di un anno e serviva a fabbricare quella definitiva, il cosiddetto Lodo Maccanico-Schifani-Alfano, che garantisce l'immunità per le più alte cariche dello stato. Quella del premier in particolare (dal momento che per le altre tre non ci sono procedimenti giudiziari in corso). L'ultima mossa dell'offensiva berlusconiana, era prevedibilmente scontata: vietare ai magistrati e agli investigatori l'uso delle intercettazioni telefoniche per un'allarmante sequenza di reati, (scaturita dall'urgenza di insabbiare le intercettazioni raccolte dal Tribunale di Napoli, che vedevano fra gli indagati Agostino Saccà. Ipotesi d'accusa: corruzione). Con tale decreto legge, di fatto, si proibisce in perpetuo la loro pubblicazione e quella di ogni altro atto giudiziario, anche per riassunto. Viene deliberato il carcere per i giornalisti e ingenti multe per gli editori. Ed è inesorabilmente sospesa la libertà di stampa. Tre leggi-vergogna in un mese. L'inizio di una deriva dalla traiettoria oscura.
Ne Il bavaglio, un libro contro le nuove leggi-vergogna vengono raccontate tutte le fasi di questa deriva, in nome del sacrosanto diritto all'informazione dei cittadini.

giovedì 18 settembre 2008

Berlusconi attacca il Pd: inesistente!

Avete provato a giocare per troppo tempo a livello easy di un videogioco? Bé dopo un po' ci si annoia! Quello che ultimamente sta capitando al nostro povero premier che cerca in tutti i modi di complicarsi la vita, ma nessuno accoglie queste sue iniziative... Povero Silvio! Il suo spirito agonistico è frustrato dal suo potere. Non pago dei numerosi impegni al governo dà una mano anche all'opposizione. Un aiuto morale per l'amico Walter brancolante ormai nel buio di un governo ombra inesistente. Lo sprona, lo incita, cerca di attizzarlo un po', di farlo arrabbiare. Ma dall'altra parte arrivano al massimo delle lamentele infantili del tipo: "Maestra quello è cattivo!" Probabilmente neanche mordendogli le palle riuscirebbe a farlo reagire (anche perché non sembra ce ne siano molte nel Pd).
Intanto in Italia il consenso per Berlusconi cresce.

mercoledì 17 settembre 2008

Legge Alfano, salta il processo Mills


Salta dopodomani la prima udienza del processo per corruzione Berlusconi-Mills dopo l'approvazione della legge Alfano destinata a sospendere il dibattimento a carico del premier finchè resta in carica [...].
Due sono i nodi procedurali da sciogliere nella prima udienza utile: e più che la questione di incostituzionalità della legge Alfano eventualmente sollevata dalla procura, la difesa del premier appare temere di più il possibile proseguimento del processo per il solo Mills (non coperto dalla legge che vale solo per le 5 più alte cariche istituzionali), giacchè una sentenza su Mills (accusato d'essersi fatto corrompere) si riverberebbe sulla posizione del coimputato (quale ipotizzato suo corruttore) Berlusconi.
Di Luigi Ferrarella dal Corriere della Sera di Mercoledì 17 Settembre (in fondo ad una pagina e non molto visibile).

Urge eleggere Mills Presidente della Camera o del Senato, o perchè no, eleggiamolo Presidente della Repubblica!

martedì 16 settembre 2008

A proposito di beni comuni: "Bollette da usura. Il grande affare dell'acqua" da L'Unità


Negli ultimi anni le bollette dell'acqua sono aumentate di circa il 35%. Solo il prezzo del petrolio è salito di più. Perché? Una delle ragioni è la crescente presenza dei privati nell'affare acqua. Una presenza salutata nel nome dell'efficienza che però troppo spesso si traduce nel passaggio del controllo e della gestione degli acquedotti una volta comunali nelle mani (e negli appetiti) di alcune multinazionali. E' un mercato da 8 miliardi di euro e quindi non stupisce trovarvi nomi come "Suez" e "Veolia". E naturalmente una volta che hanno in mano gli acquedotti i privati si limitano a gestire e incassare, senza investire. I dati dicono che negli investimenti strutturali fin qui hanno messo meno del 10% di quello che avrebbero dovuto. In più non hanno concorrenti. Come spiega l'Antitrust si è passati da monopoli pubblici a monopoli privati. E i cittadini ne pagano le conseguenze. Come raccontano alcune vicende di Lazio e Toscana.

Da Telecom alla "nuova Alitalia". Una persona che si intende di debiti... Chi è Roberto Colaninno?

da wikipedia.it

Roberto Colaninno (Mantova, agosto 1943) è un imprenditore italiano.

Origini pugliesi, di Acquaviva delle fonti (BA). Sposato, con due figli, di cui uno, il primogenito Matteo, è anch'esso imprenditore e deputato dal 2008 nelle file del Partito Democratico.

La sua carriera di manager inizia in FIAAM azienda italiana di componenti per auto con sede a Mantova, di cui diviene amministratore delegato. Nel 1981 fonda la Sogefi, società di componentistica meccanica, con sede a Mantova, entrata nell'orbita della CIR dell'ingegner De Benedetti. Nel 1996 viene nominato amministratore delegato di Olivetti. In quegli anni trasforma l'azienda da una società leader di computer in una holding di telecomunicazioni creando Infostrada e Omnitel.

Nel 1999 lancia una offerta pubblica di acquisto (opa) totalitaria su Telecom Italia, fino ad oggi la più grande operazione di acquisizione a leva finanziaria (v. Leverage BuyOut, una tecnica finanziaria che consiste nell'utilizzare i flussi di cassa della società acquisita per pagare i debiti contratti nella fase di acquisizione), mai operata in Italia. Come soci dell'operazione ha un gruppo di imprenditori bresciani, soprannominato la razza padana dell'imprenditoria, guidati da Emilio Gnutti e riuniti nella società Hopa Spa.

L'operazione riesce, creando tuttavia un grosso debito in Telecom stessa, che la renderà vulnerabile ad una scalata successiva. In conseguenza di ciò, nel 2001 vende la Telecom a Pirelli e Benetton, creando una notevole plusvalenza (1,5 miliardi di euro) nelle casse di Bell, la società veicolo lussemburghese con la quale Colaninno e Gnutti ottennero il controllo di Telecom. Per questa plusvalenza la società è stata indagata per evasione fiscale e multata dall'Agenzia delle entrate per 1,937 miliardi di euro. L'accertamento con adesione a cui hanno aderito i soci di Bell ha permesso la riduzione delle sanzioni ad un quarto del minimo, così la società ha dovuto versare al Fisco solamente 156 milioni.

Nel 2002 acquista IMMSI società operante nel settore immobiliare, l'anno dopo attraverso questa società acquista Piaggio. Attualmente è presidente di IMMSI e di Piaggio, che oggi è il più grande produttore europeo e il quarto mondiale di veicoli a 2 e a 3 ruote.

Nel 2008 viene costituita una "newco", una società che andrà a dar vita alla nuova Alitalia. La società, denominata Compagnia aerea italiana, verrà presto trasformata in S.p.A. e dotata di un consiglio di amministrazione presieduto da Roberto Colaninno.

Come postilla aggiungerei alcune dichiarazioni pubbliche rilasciate dal figlio di Roberto, Matteo Colaninno, appartenente al Partito Democratico (Pd):

L'8 aprile 2008 ha detto:

"L'accordo con Air France è una grandissima opportunità per Alitalia e per il nostro Paese, la soluzione dei problemi economici e finanziari della compagnia. Al contrario un'ipotetica cordata di imprenditori italiani, che non si è mai manifestata, non avrebbe mai potuto risolvere i problemi industriali di Alitalia.
A forza di annunciare cordate inesistenti si è finito col creare una situazione che ora pesa sull'occupazione di decine di migliaia di persone".

Più tardi il 28 agosto affermerà:
"La cordata Alitalia? Un po' di imbarazzo ce l'ho, commenterò nei prossimi giorni".

E infine, il 30 agosto:
"Io non sono portatore di alcun conflitto d'interessi, né di alcun imbarazzo".

lunedì 15 settembre 2008

Intervento di Philippe Aigrain al Copyleft Festival (Arezzo, 13 Settembre)

La qualità audio purtroppo non è il massimo, ma i contenuti di questo intervento sono di assoluto interesse. In attesa della puntata conclusiva dello special sul Copyleft Festival, rinviata causa problemi tecnici, potete intento ascoltare quello che ha detto Philippe Aigrain durante la tavola rotonda "Beni comuni: dai farmaci all’acqua, passando per le opere dell’ingegno umano: i patrimoni comuni dell’umanità messi a rischio dall’economia di mercato".

domenica 14 settembre 2008

Copyleft Festival: Zero - Inchiesta sull'11 Settembre. Intervista al regista Francesco Trento

Continua lo special sul Copyleft Festival: puntata con intervista al co-regista del film inchiesta "Zero" Francesco Trento.


giovedì 11 settembre 2008

Abbiamo due notizie! Una buona e una cattiva...

Partiamo con la buona notizia. Un po' di ottimismo non fa certo male. La Commissione antitrust inglese ha deciso che una quota (il 17%) di Itv, televisione del gruppo Murdoch, deve essere ceduta. L'impero mediatico di Murdoch è costretto in nome del libero mercato a cedere una fetta della sua grossa torta (come suona lontano dalla situazione italiana tutto questo).
Passiamo ora alla cattiva notizia. Indovinate chi ha concrete possibilità di accaparrarsi quel 17%???
Esatto, proprio lui: Silvio Berlusconi. E' molto probabile infatti che Itv finisca nel magico mondo Mediaset magari attraverso Endemol, come ricorda un articolinoinoino a pagina 32 del Corriere della Sera di Martedì 9 settembre. Viva il libero mercato!!!


mercoledì 10 settembre 2008

Università italiana: una questione di merito...


Nella giornata di ieri, tra le varie news del'Agenzia Giornalistica Italiana (AGI), girava una notizia riguardante il numero di laureati in Italia che sarebbe al di sotto della media del Cile e del Messico. A farci compagnia in coda alla classifica il Brasile (che però ricordiamo ha vinto un mondiale di calcio più di noi), la Turchia, la Repubblica Ceca e la Slovacchia. Insomma, nonostante il numero di laureati sia in aumento, il nostro paese rimane ancora molto indietro. Tito Boeri, nell'ultimo numero di Internazionale si è ugualmente occupato della questione laureati, ma ne ha dato una lettura un po' più interessante. Partendo dalla constatazione che in Italia nel 2007 si sono laureate 299mila persone e che questa cifra tenderà a crescere nei prossimi anni, l'economista fa notare come l'università italiana sia ormai diventata di massa e richiama l'attenzione su come si possa reintrodurre un riferimento alla qualità.
A cosa servono e cosa ce ne facciamo di migliaia di laureati mal formati e con scarso interesse nelle materie di cui sono divenuti dottori? In questo senso il preoccupante dato messo in evidenza dall'AGI perde totalmente di significato.
Nessuno credo possa contestare il passo in avanti fatto nel rendere accessibile a tutti l'università. Non è giusto che sia la quantità di patrimonio familiare a stabilire fin dove una persona può o non può arrivare. Ma una volta data a tutti la possibilità di entrare in un'università, è necessario premiare esclusivamente chi se lo merita. Non si tratta di privilegi, ma solamente di merito. (Chi più lavora è giusto che abbia di più).
Come ricordava Boeri a conclusione del suo articolo:" Reintrodurre un riferimento alla qualità appare fondamentale, soprattutto nell'interesse dei laureati: se l'università non fornisce segnali adeguati, la selezione viene fatta dal mercato, che usa strumenti di valutazione molto più rozzi e probabilmente sensibili a criteri diversi dal merito".

PIL SECONDO TRIMESTRE -0,1% ANNUO

da ansa.it

La Commissione europea parla di "stagnazione" dell'economia italiana e taglia le previsioni di crescita per il 2008, indicando per il nostro Paese "solo uno 0,1%", contro "la già debole crescita" dello 0,5% stimata nello scorso aprile. Questo magro risultato - sottolinea la Commissione - "implica che non c'é alcun impulso di crescita per il 2009".

L'economia di Eurolandia crescerà nel 2008 dell'1,3%: è questa la nuova previsione della Commissione europea che ha dunque tagliato la precedente stima di aprile che indicava un 1,7%. "Si tratta di un rallentamento più brusco del previsto",commenta il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia. Tagliato anche il Pil 2008 dell'Ue-27, dal 2% dello scorso aprile all'1,4%.

La diminuzione del Pil dello 0,1% risulta essere il peggior dato tendenziale dal terzo trimestre del 2003, quando ugualmente si era registrato un calo dello 0,1% su base annua.

UE: NUOVE STIME, SU CRESCITA ITALIA RESTA ULTIMA
Con un 0,1% nel 2008, il Pil italiano si conferma il più debole tra i principali Paesi di Eurolandia che cresceranno tutti sopra l'1%. Ecco due tabelle con le nuove stime 2008 su Pil e inflazione pubblicate dalla Commissione europea.

PIL
----------------
GERMANIA 1,8%
SPAGNA 1,4%
FRANCIA 1,0%
ITALIA 0,1%
OLANDA 2,2%
-----------------
UE-15 1,3%


INFLAZIONE
-----------------
GERMANIA 3,0%
SPAGNA 4,5%
FRANCIA 3,5%
ITALIA 3,7%
OLANDA 2,8%
-----------------
UE-15 3,6%.

martedì 9 settembre 2008

Incontro dibattito sul "lodo Alfano" e immunità


11 settembre ore 21.30
presso la libreria Feltrinelli
via Cerretani - Firenze

Incontro-dibattito sul lodo Alfano e la storia delle immunità in Italia. L'incontro, organizzato dalla Feltrinelli e dalla Diple Edizioni, prevede la presentazione del libro "Auto Immuni. Storia di come il potere in Italia assolva sè stesso". Questo libro, che potremmo definire un istant book è uscito in concomitanza con l'approvazione della legge che sospende i processi per le "alte cariche" del nostro Paese.

Saranno presenti:
- Marco Ottanelli, autore del libro "Auto immuni"
-Il magistrato Alessandro Nencini
-Roberta Anguillesi, caporedattore di democrazialegalita.it
-la Fondazione Antonino Caponnetto.

“Arezzo cambia?”


Scheda sintetica eventoScheda sintetica eventoScheda sintetica evento
Un nuovo rapporto tra imprese e istituzioni
per gestire il cambiamento
e le nuove sfide
Arezzo, Parco Pertini (Viale Giotto)
9 settembre 2008, ore 21.15


IL 9 SETTEMBRE AD AREZZO

ISTITUZIONI E IMPRESE A CONFRONTO

SUL TEMA DEL CAMBIAMENTO

Interverrà anche il presidente della Regione Toscana Claudio Martini

alla manifestazione dal titolo “Arezzo cambia?” organizzata dalla Confcommercio aretina per parlare delle trasformazioni in atto nel sistema economico locale e non solo.

Sul palco allestito nel Parco Pertini (viale Giotto) dalle ore 21.15 siederanno tra gli altri anche il vicepresidente del Gruppo Pdl alla Camera dei Deputati onorevole Maurizio Bianconi, il presidente di Confcommercio Toscana Franco Scortecci, il presidente della Provincia di Arezzo Vincenzo Ceccarelli, il presidente della Camera di Commercio Giovanni Tricca e il sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani.

Il compito di moderare il dibattito andrà al segretario provinciale del Pd Marco Meacci e all’ex sottosegretario al Welfare senatrice Grazia Sestini, che in perfetto stile ‘bipartisan’ si alterneranno con il direttore provinciale di Confcommercio Franco Marinoni nel porre le domande agli ospiti, in una sorta di vivace talk show in cui i rappresentanti delle istituzioni e quelli del mondo economico saranno chiamati a confrontarsi sul tema del cambiamento.

Sarà infatti proprio l’interrogativo del titolo a fare da filo conduttore alla serata: il recente rinnovo dei vertici della Camera di Commercio aretina, alcuni avvicendamenti nelle istituzioni e, più in generale, l’affermazione di nuovi e diversi equilibri nel tessuto socio-economico provinciale creano le condizioni per un cambiamento profondo e radicale degli assetti, di fronte a cui tutti sono chiamati a fare la propria parte.

In platea siederanno molti amministratori dei trentanove Comuni della provincia di Arezzo, insieme ai dirigenti delle principali associazioni di categoria e a imprenditori locali di terziario, industria, artigianato e agricoltura.

Per info: http://www.confcommercio.ar.it/

lunedì 8 settembre 2008

Copyleft Festival Arezzo - Puntata speciale con intervista a Marco Gallorini


(ascolta lo special sul Copyleft Festival)

“COPYLEFT FESTIVAL 2008”: presentata questa mattina la rassegna che prende il via giovedì prossimo

Copyleft Festival 2008: quattro giorni di dibattiti, incontri, musica e spettacoli per parlare di copyleft e licenze creative commons. Dall’11 al 14 settembre Arezzo sarà la capitale della libera circolazione di idee e del sapere. La rassegna, organizzata dall’Associazione InProspettiva si svolgerà nelle piazze centrali di Arezzo e vedrà decine di ospiti interagire con il pubblico.

Il programma è stato presentato questa mattina presso la Biblioteca Città di Arezzo. La Presidente della Biblioteca prof.ssa Caterina Tristano si è detta lieta di “supportare anche quest’anno Copyleft Festival, manifestazione che divulga i temi di copyleft e creative commons che la Biblioteca ha già adottato da tempo. La rassegna diventa per noi una importante campagna di informazione a cui ne seguiranno altre”. Le ha fatto eco l’Assessore all’Innovazione della Provincia di Arezzo Gabriella Cecchi che ha ricordato: “l’amministrazione provinciale segue questo festival dalla sua nascita e lo sostiene perché crede nelle tematiche che affronta. Quest’anno il programma è davvero interessante e di respiro nazionale. Stiamo lavorando con l’associazione InProspettiva su un’ipotesi di ‘Università del Copyleft’, un progetto ambizioso che darà progettualità e continuità all’impegno sul copyleft che nasce da questo festival”. Anche il Comune di Arezzo, rappresentato dall’Assessore all’innovazione Ilario Nocentini ha sottolineato che “il Comune rinnova anche quest’anno con soddisfazione l’impegno a fianco di Copyleft Festival, sia perché questa rassegna è organizzata da tutti giovani ragazzi della nostra città e sia perché i contenuti sono in linea con le nostre politiche di sviluppo e migrazione verso l’utilizzo in ogni campo di software open source”.
Presente in sala anche ARCI: Francesco Romizi, responsabile delle attività internazionali Arci Arezzo che ha ricordato come l’ARCI sia presente a Copyleft festival “con un accordo a livello nazionale. E’ un segnale importante per questa rassegna, Arci sarà presente alla tavola rotonda sui beni comuni e ad una sua campagna di solidarietà, ‘un cuore si scioglie’, andrà il ricavato della vendita dei fumetti realizzati durante Copyleft Festival”.
Marco Gallorini, presidente dell’associazione InProspettiva che organizza il Festival :”il nostro è un festival che è cresciuto molto come rete e contenuti in un solo anno, nato dai giovani della città che punta a sviluppare una progettualità capace di proiettare Arezzo al centro della scena nazionale ed europea sul tema dell'accessibilità alle opere dell'ingegno e dei beni comuni".

Gallorini ha poi illustrato il programma alla stampa: dal dibattito sui beni comuni al racconto su Licio Gelli frutto del lavoro dell’officina narrativa Kai Zen, dal concorso Corti in Creative Commons alla tavola rotonda su letteratura di genere e critica sociale, passando per la proiezione di Zero, film inchiesta sull’11 Settembre 2001, i disegnatori di IUK e quelli della Scuola Internazionale di Comics, gli spettacoli teatrali di Saverio Tommasi e Christian Biasco, la satira di Daniele Caluri ed Emiliano Pagani, la musica di Homework, i libri di Alegre, Stampa Alternativa, Gaffi, il fumetto di Becco Giallo, i dibattiti sul futuro della musica, del software open source, il barcamp sui newmedia, i workshop di fumetto e letteratura: questo ed altro ancora è Copyleft Festival 2008.
Più di 35 eventi in quattro giorni, 80 ospiti, quasi trenta collaborazioni con realtà spesso molto diverse tra loro, da Arcoiris ad Arci, dalla campagna Coop “Il cuore di scioglie” all’iniziativa “No Pago” a cui aderiranno le biblioteche della provincia di Arezzo. Tanti gli ospiti, autori scrittori, disegnatori tra cui anche Giancarlo de Cataldo protagonista dello spazio “Copyleft off”: un autore che non scrive in copyleft presenta la sua opera e partecipa al dibattito. Saranno poi presenti i produttori cinematografici Licaoni, la giornalista e scrittrice Antonella Beccaria nella doppia veste di moderatrice dell’incontro su “Letteratura di genere e critica sociale” e autrice del suo ultimo libro “Uno bianca e trame nere”, gli scrittori Gianni Biondillo e Serge Quadruppani, il fondatore di stampa alternativa Marcello Baraghini e tanti altri ospiti.

Una seconda edizione che racchiude il meglio delle opere dell’ingegno rilasciate in creative commons durante l’anno appena trascorso, un’edizione che guarda a tematiche sociali e di impegno civile, un’edizione che instaura collaborazioni con realtà fino ad oggi estranee al mondo del copyleft e che cerca allo stesso tempo di mantenere fede alla sua originale vocazione divulgativa. La filosofia di copyleft, che sta trovando sempre più campo e adesioni anche in Italia, non nega il diritto d'autore, ma consente che dell'opera di ingegno (testo, software, musica eccetera) si possa fare un uso più libero. Il copyleft è infatti un modello alternativo di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali. In questo quadro le “opere dell’ingegno” si considerano non solo come “produzioni” dell’ingegno, ma “motori” a loro volta di nuove idee e concetti, in un’ottica generale di libera diffusione della cultura. I vantaggi principali del copyleft sono infatti la gratuità e la più rapida circolazione della conoscenza, che a sua volta offre maggiore visibilità e possibilità di successo agli autori.

Ogni giorno a Copyleft Festival saranno presenti anche stand di case editrici e partner del festival, le esposizioni di una mostra fotografica “Feeling blue” di Luca Deravignone e delle tavole del progetto “Schiaffo” e della Scuola Internazionale di Comics.

Tutte le info di Copyleft Festival su http://www.copyleftfestival.net/

domenica 7 settembre 2008

Copyleft Festival - Arezzo, 11-14 Settembre

GIOVEDÌ 11: ANTEPRIMA

PIAZZA RISORGIMENTO
ore 17 presentazione di Scorrete lacrime disse lo sceriffo (Philip Dick -
Collettivo Crash) tbc
ore 18 Copyleft Off: presentazione “Nelle Mani Giuste” di Giancarlo De
Cataldo, Einaudi Stile Libero
ore 19 Open Source e pubblica amministrazione: tavola rotonda
sull’utilizzo delle licenze open source nella P.A.
(con Ilario Nocentini (Ass. innovazione comune di Arezzo), Arturo di Corinto,
Mirando Brugi, Flavia Marzano)
PIAZZA SAN JACOPO
ore 19 Leftmusic: dj set Dj Jago (Elettrowave)
SALA BORSA MERCI
ore 21 Dibattito e proiezione film “Zero - Inchiesta sull’11 Settembre”
(con il regista Francesco Trento)

VENERDÌ 12

SALA BORSA MERCI
ore 21 Proiezione cortometraggi in gara concorso
CORTI IN CREATIVE COMMONS
(in parallelo proiezione al Flexi di Roma)
PIAZZA RISORGIMENTO
ore 16 presentazione “United Business of Benetton”
(ed. Stampa Alternativa)
ore 17 presentazione Zero Tolleranza l'antologia del fumetto indipendente
italiano, in collaborazione con "Sherwood Comix Festival 2008", ed.
Beccogiallo (con Luca Genovese e Claudio Calia)
ore 18 presentazione Uno bianca e trame nere di A. Beccaria,
ed. Stampa Alternativa
(presenta lo scrittore Bruno Fiorini aka Kai Zen Brian)
ore 19 “Letteratura di genere e critica sociale: come la letteratura di
genere indaga la Storia. Episodi poco chiari della storia italiana e non solo.”
(con Serge Quadruppani, Gianni Biondillo e Simone Sarasso;
modera Antonella Beccaria)
PIAZZA SAN JACOPO
ore 19 Leftmusic: live set Micamat (Homework)
ore 21.30 Spettacolo teatrale “Georgofili, una via una strage”
(di e con Saverio Tommasi)
SKATE PARK AREZZO
ore 23 Copyleftnight@Skate Park with Reddarmy
SABATO 13

SALA BORSA MERCI
Ore 16 Workshop di scrittura collettiva
Curato dalla SIC: La centounesima centuria
ore 21.30 Premiazione corti vincitori concorso CORTI IN CREATIVE
COMMONS con i registi del Ring e presentazione del progetto
multimediale MetroInferno (in parallelo proiezione al Flexi di Roma)
PIAZZA RISORGIMENTO
ore 16 presentazione TBC
ore 17 Professionisti open: lavorare con il copyleft: con Diego Zanga,
Marco Gallorini e Simone Aliprandi.
ore 18 Presentazione Tana per la bambina con i capelli a ombrellone, di
Monica Viola, ed. Rizzoli 24/7
(presenta lo scrittore Giulio Mozzi)
ore 19 “Beni comuni: dai farmaci all’acqua, passando per le opere
dell’ingegno umano: i patrimoni comuni dell’umanità messi a rischio
dall’economia di mercato”: tavola rotonda con Philippe Aigrain, Alessandro
Volpi, Vincenzo Striano; modera Francesco Romizi (Arci Arezzo).
PIAZZA SAN JACOPO
ore 19 Leftmusic: live set Apes on tapes (Homework)
ore 21.15 Spettacolo teatrale “L’origine del male”
(di e con C. Biasco)

DOMENICA 14

SALA BORSA MERCI
ore 11-17 “New Media Camp”: bar camp su new media, citizen journalism,
produzione dal basso della notizia.
(Interverranno alcuni dei maggiori blogger italiani)
PIAZZA RISORGIMENTO
ore 11,30 “No Pago campagna per il prestito bibliotecario gratuito: le
ragioni di una battaglia fondamentale per il libero accesso alla cultura”
(tavola rotonda con un rappresentante per la campagna No Pago, la
presidentessa della Biblioteca Città di Arezzo prof.ssa Caterina Tristano,
Monica Mazzitelli)
ore 12.30 Adesione alla campagna di tutte le biblioteche pubbliche della
provincia di Arezzo
(SEGUIRÀ BUFFET IN BORSA MERCI)
ore 16 presentazione Radio Aut, materiali di esperienza di
controinformazione ed. Alegre (con Salvo Vitale)
ore 17 Acido Lattico di Saverio Fattori, Gaffi editore
(presenta Stefano Mei)
ore 18 Acqua in movimento. Ripubblicizzare un bene comune di Marco
Bersani, edizioni Alegre.
ore 19 tavola Rotonda: nuove forme della musica e licenze c.c. con
Gabriele Lunati, Davide D’Atri di Beatpick, Marco Fagotti di Anomalo Records
e Andrea De Rocco (Negramaro).
PIAZZA SAN JACOPO
ore 16 workshop di disegno e sceneggiatura con Daniele Caluri ed
Emiliano Pagani de “Il Vernacoliere”
ore 19 Leftmusic: live set Simone Pelliconi (Homework)
ore 21 Licaoni presentano una selezione di video in cc
ore 21.30 Spettacolo teatrale “Don Zauker Talk Show”
(con Daniele Caluri ed Emiliano Pagani)

sabato 6 settembre 2008

La "nuova Alitalia". Un affare da un miliardo di debiti in più per lo Stato!


Questo articolo illuminante di Gianni Dragoni tratto da http://www.ilsole24ore.com/ spiega in maniera chiara la vicenda Alitalia e le conseguenze delle scelte del governo.

È un confronto perdente, quello tra il piano Passera-Colaninno per la «nuova Alitalia» che è stato accolto con le fanfare dal Governo e l'offerta di acquisto presentata da Air France-Klm nei mesi scorsi, che fu affossata da Silvio Berlusconi in campagna elettorale e respinta dai sindacati.

In nessun aspetto la proposta attribuita alla cordata di 16 investitori della Cai, guidati da Roberto Colaninno, già scalatore di Telecom Italia nel 1999 con i soldi della stessa società, migliora il progetto francese. Anzi, numerosi appaiono i peggioramenti, per la compagnia e i lavoratori, per i consumatori, per i contribuenti, per creditori e azionisti.

Dalle informazioni disponibili si possono sollevare interrogativi che vanno ad aggiornare il decalogo pubblicato sul Sole 24 Ore il 25 luglio. Inoltre, non è comprensibile quali vantaggi rechi l'integrazione con AirOne, aviolinea privata in difficoltà che Intesa Sanpaolo ha voluto includere nella «nuova Alitalia».

1. I vantaggi dell'italianità
L'elemento da cui è partita l'opposizione politica e imprenditoriale al piano Spinetta era la mancanza di «italianità». Solo questa caratteristica – si disse – sarebbe stata una garanzia per i passeggeri nazionali, le imprese, il turismo, con il mantenimento di un maggior numero di voli intercontinentali e internazionali diretti. Ebbene, le destinazioni della «nuova Alitalia» saranno 65, inferiori alle 84 di Air France. Ci sarà una concentrazione sul mercato nazionale ed europeo (dove si perdono più soldi per l'attacco delle low cost), con pochi collegamenti intercontinentali. I voli a lungo raggio della nuova società oscillano, secondo i primi annunci, tra 13 e 16 destinazioni, contro le 15 previste da Jean-Cyril Spinetta all'inizio e destinate ad aumentare. Per i passeggeri italiani aumenterà la necessità di fare scalo a Parigi, Francoforte o Londra per voli lunghi.

2. Flotta ridimensionata
La riduzione di attività è inevitabile poiché il piano postula che la compagnia derivante dall'integrazione di Alitalia con Air One abbia circa 139 aerei, cioè 100 in meno delle 238 macchine impiegate dai due vettori. Spinetta prevedeva un'Alitalia con 137 velivoli, circa 40 in meno della sua flotta. I francesi inoltre prevedevano di aggiungere un aereo di lungo raggio all'anno dal 2010. Non si conoscono gli impegni di Colaninno in proposito.

Poiché Alitalia già ha 175 aerei, più della flotta giudicata necessaria dal nuovo piano, a cosa serve aggiungere AirOne, con i suoi 60 aeroplani? L'aviolinea privata ha ordini per 60 nuovi Airbus 320 che consumano meno dei vecchi Md80 Alitalia. Ma il canone di leasing su questi aerei è molto più alto che sugli altri.

3. Monopolio
L'unione di Alitalia con il principale concorrente annulla quasi tutta la concorrenza sui cieli nazionali. La nuova società avrà mano libera nell'alzare le tariffe, con un beneficio di alcune centinaia di milioni sui conti. Fa sorridere chi sostiene che la concorrenza arriverà dal treno: l'alta velocità, quando arriverà, potrà forse essere un'alternativa sulla Roma-Milano, non sulle altre tratte. L'italianità, insomma, sarà pagata cara dai consumatori.

4. Impegni finanziari
Air France-Klm si era impegnata a versare dentro Alitalia Spa – la società oggi commissariata – almeno un miliardo entro giugno 2008, accollandosi anche circa 1,4 miliardi di debiti finanziari netti che invece il nuovo piano lascia nella bad company. Di fatto, l'impegno di Air France era di 2,4 miliardi circa. E non ci sarebbe stata una bad company da scaricare sullo Stato o sui creditori/azionisti.

La Cai ha annunciato un impegno fino a un miliardo. Per ora, i suoi soci hanno versato 160mila euro. E nell'«information memorandum» del Progetto Fenice si legge che il nuovo capitale versato «per cassa» dai soci entro il 2008 sarà di 800 milioni, «soggetto al verificarsi di talune condizioni sospensive». È da chiarire quale sarà la somma effettiva, comunque inferiore al miliardo.

Quanto a AirOne, lo stesso documento dice che, attraverso un aumento riservato, conferirà «taluni rami aziendali per un controvalore pari a 300 milioni», che porteranno il capitale a 1,1 miliardi. AirOne non mette soldi. Quali siano i «rami aziendali» il documento non lo precisa. Certo non aerei, perché i suoi jet sono in leasing.

L'impegno degli investitori «italiani» è meno della metà dei francesi. Resta un buco di almeno 1,4 miliardi nella bad company: debiti che verranno pagati dallo Stato (si stima per un miliardo), [già il nostro debito pubblico è il più alto dei Paesi dell'Ue, questa geniale strategia ci accolla un altro miliardo da pagare. E meno male che il governo aveva intenzione di abbassare le tasse. Se aumentano le spese per lo Stato come farà a rimetterle a posto senza infilare le mani nelle tasche dei cittadini?] dai creditori, dagli azionisti.

5. La valutazione di Alitalia
Si sostiene che la Cai ha fatto un'offerta di circa 300 milioni per comprare la parte buona di Alitalia, gli slot, il marchio, con gli aerei migliori. Un valore analogo viene attribuito ai conferimenti di AirOne. Non è giustificabile attribuire valori simili a società che non sono comparabili. Ed è risibile che la polpa buona della compagnia pubblica valga così poco. Alitalia possiede slot pregiati a Heathrow, Parigi, Francoforte, Duesseldorf, Madrid che valgono svariate centinaia di milioni. Ha un marchio noto nel mondo, una rete di vendita internazionale.

Perché il commissario Augusto Fantozzi non apre una procedura trasparente di vendita, dando anche ad altri (Air France o Lufthansa, ad esempio) il tempo di fare un'offerta? Dovrebbe essere suo interesse massimizzare il ricavato per creditori e azionisti.

6. Il valore di Air One
Il Progetto Fenice non spiega quale sia il beneficio portato da AirOne. La compagnia di Carlo Toto ha una rete sovrapposta ad Alitalia, gli aerei mezzi vuoti e perde soldi: nei primi sei mesi del 2008 il coefficiente di occupazione posti è del 56,8%, il più basso d'Europa tra le circa 30 compagnie dell'Aea (media 74,4%, Alitalia ha il 68,2%). I conti veri di AirOne sono quelli del consolidato di Ap Holding (ApH), la controllante creata a fine 2006 da Toto con una complessa manovra di rivalutazione patrimoniale. Nel 2007 il gruppo ApH ha perso 32 milioni, con un fatturato di 785 milioni. I debiti del gruppo a fine 2007 erano 900 milioni e sono cresciuti a 1,1 miliardi nei primi sei mesi quest'anno. In larga parte si tratta di debiti per acquisire i nuovi A320 che sono collocati in società irlandesi, date in pegno alle banche finanziatrici e affittati a AirOne.

Il Progetto Fenice suona come il salvataggio di AirOne e delle banche che l'hanno finanziata. Quali sono gli impegni e le banche esposte con Toto? Si sa di Unicredit, di Morgan Stanley, di sigle tedesche. Ci sarebbe più trasparenza se fosse fatta piena luce sulla reale esposizione verso Toto di Intesa.

7. Flotta e leasing
Alitalia ha 109 aerei in proprietà. La flotta era iscritta nel bilancio 2007, approvato anche dal ministero dell'Economia, per un valore di 1,98 miliardi di euro: è compresa o no la flotta nell'offerta da circa 300 milioni di Colaninno? Nel Progetto Fenice si legge che «la Newco acquisterà dalla vecchia Alitalia 43 aerei per 772 milioni, accollandosi debiti per 522 milioni». Sembrerebbe che questo impegno si aggiunga ai circa 300 milioni offerti per la compagnia. Non si tratta di una valutazione generosa: i debiti legati agli aerei (tra cui 6 Boeing 777 valutati 295 milioni, con 210 milioni di debito accollato) sono mutui per un'attività in funzionamento, allineati ai costi che si avrebbero con il leasing.

Nel Progetto Fenice si dice che «Nuova Alitalia non deterrà aerei in proprietà, tutta la flotta sarà gestita in leasing». Nessuna grande compagnia lo fa. Perché questa scelta? Forse per fare cassa vendendo gli aerei e ridurre il capitale versato dai soci? Toto sarà il fornitore privilegiato grazie ai suoi ordini per 60 A320 e realizzerà buoni guadagni con i canoni di leasing.

8. Esuberi
Il piano francese prevedeva 2.120 esuberi. Inoltre 3.300 lavoratori sarebbero rimasti in Az Servizi-Fintecna, con cinque anni di appalti garantiti. La «nuova Alitalia» ha detto che ha bisogno di 14.250 addetti, di cui 2.750 esterni. Poiché il gruppo Alitalia ha 18mila dipendenti e il gruppo AirOne 3mila, gli esuberi veri sono circa 7mila.

9. Risparmiatori intrappolati
La Consob ha sospeso azioni e bond Alitalia il 3 giugno, per evitare speculazioni. Così è stato impedito a soci e obbligazionisti di fuggire. Ora le azioni sono carta straccia.

10. Lock up e compensazioni
I 16 imprenditori intendono vendere tra cinque anni e non prima. Tuttavia il vincolo del lock up potrebbe essere aggirato con una ricapitalizzazione fatta da altri soci (per esempio Air France). Ci sono dubbi sugli interessi che hanno mosso i partecipanti alla cordata italiana, oltre alla possibilità di guadagnare rivendendo a un vettore europeo. Benetton e Gavio hanno già ottenuto dal Governo benefici con le nuove convenzioni autostradali.


Il lodo Alfano








Art. 1

1. Salvi i casi previsti dagli articoli 90 e 96 della Costituzione, i processi penali nei confronti dei soggetti che rivestono la qualità di Presidente della Repubblica, Presidente del Senato della Repubblica, Presidente della Camera dei deputati e Presidente del Consiglio dei ministri, sono sospesi dalla data di assunzione e fino alla cessazione della carica o della funzione. La sospensione si applica anche ai processi penali per fatti antecedenti l'assunzione della carica o della funzione.

2. L'imputato o il suo difensore munito di procura speciale può rinunciare in ogni momento alla sospensione.

3. La sospensione non impedisce al giudice, ove ne ricorrano i presupposti, di provvedere ai sensi degli articoli 392 e 467 del codice di procedura penale, per l'assunzione delle prove non rinviabili.

4. Si applicano le disposizioni dell'articolo 159 del codice penale.

5. La sospensione opera per l'intera durata della carica o della funzione e non è reiterabile, salvo il caso di nuova nomina nel corso della stessa legislatura.

6. Nel caso di sospensione, non si applica la disposizione dell'articolo 75 comma 3 del codice di procedura penale. Quando la parte civile trasferisce l'azione in sede civile, i termini a comparire di cui all'art. 163 bis del codice di procedura civile sono ridotti della metà, e il giudice fissa l'ordine di trattazione delle cause dando precedenza al processo relativo all'azione trasferita.

7. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato o grado, alla data di entrata in vigore della presente legge.

8. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.


Quanto riportato sopra è il testo dell'ormai celebre (o che dovrebbe essere celebre) legge del Ministro della Giustizia Angelino Alfano che garantisce l'immunità alle quattro più alte cariche dello Stato, ovvero: il Presidente della Repubblica, i Presidenti di Camera e Senato e il Presidente del Consiglio. I telegiornali di Rai e Mediaset si sono occupati assai di striscio di una legge così importante senza entrare pergiunta nei particolari riguardanti il suo contenuto, talmente imbarazzante e comico, che anche un bambino di due anni leggendola arriverebbe subito a capire che è fatta a pennello per una persona. Nella prima parte si dice: "i processi penali nei confronti di... sono sospesi dalla data di assunzione e fino alla cessazione della carica o della funzione". E si aggiunge in modo da levare ogni dubbio e ogni possibilità di sbagliate interpretazioni del testo, insomma per essere chiarissimi: "La sospensione si applica anche ai processi penali per fatti antecedenti l'assunzione della carica o della funzione". Quindi anche se, per fare un esempio, il Presidente del Consiglio avesse in corso un processo iniziato prima della sua elezione, questo processo verrebbe comunque sospeso. Inoltre le quattro cariche citate nel Lodo Alfano sono per tutta la durata della loro funzione intoccabili, cioé qualora commettessero dei reati non potrebbero essere processati, a meno che non ne facciano loro stessi richiesta. Cioé loro possono dire: io rinuncio alla sospensione del processo che mi riguarda si proceda pure, in base a quanto scritto nel secondo comma della legge: "L'imputato o il suo difensore munito di procura speciale può rinunciare in ogni momento alla sospensione". Si ricordi inoltre che nonostante la palese incostituzionalità del Lodo Alfano, in riferimento all'articolo 3 della Costituzione, questo è stato subito firmato dal Capo dello Stato, figura che sarebbe chiamata ad essere garante dei principi contenuti nella Carta entrata in vigore il 1° gennaio del 1948.

Questa è la democrazia in Italia.

venerdì 5 settembre 2008

Shrooms. Trip senza ritorno

Un film di Paddy Breathnach. Con Lindsey Haun, Jack Huston, Max Kasch, Alice Greczyn, Robert Hoffmann, Maya Hazen, Don Wycherley, Sean McGinley. Genere Horror, colore 84 minuti. - Produzione Irlanda 2006. - Distribuzione Moviemax.

Cinque ragazzi americani raggiungono un amico in Irlanda per una vacanza all'insegna dello "sballo": sono alla ricerca dei migliori funghi allucinogeni del mondo, per il migliore trip(in gergo significa viaggio, serie di allucinazioni) della loro vita.
Le cose, però, non sono mai così semplici e il viaggio paradisiaco presto si trasformerà in un incubo infernale.

In poche righe si può riassumere la trama di questo horror made in Ireland, che ripercorrendo le orme di quella genia, le cue basi sono state gettate da " The Blair Witch Project", dove il bosco è sfondo e co-protagonista e al suo interno si nascondono strani figuri ed esseri inquietanti, morte e urla.
Non c'è niente di innovativo o di veramente pauroso, è un film prevedibile, non terorizza, anzi fa quasi ridere, ci sono scene al limite delll'assurdo, gli effetti speciali( e affini) sono usati e riusati(basti pensare a come cammina il "mostro" di turno), la musica nei suoi crescendo "al punto giusto" invece di aumentare la tensione sembra volerti togliere il brivido di saltare sulla sedia svelandoti che sta per accadere qualcosa, contribuendo, quindi, a banalizzare questo film dalla trama scontata e dalla tecnica irrilevante.

Il regista cerca di intraprendere la via dell'horror psicologico alla giapponese, con storie di fantasmi, case con storie alle spalle di efferati omicidi, unendolo, però, allo spaltter sangue-sangue-muori-muori, e quello che ne viene fuori, purtroppo, è una pellicola tristemente banale e infelicimente non purosa.


Il mio consiglio: I soldi che spendereste per il biglietto metteteli da parte per un viaggio in Irlanda.

Buona visione(o cattiva dipende dai punti di vista).

martedì 2 settembre 2008

L'Articolo 53 della Costituzione in varie lingue...

INGLESE:

Every person shall contribute to public expenditure in accordance with his/her tax-payer
capacity.
The taxation system shall be based on criteria of progression.

FRANCESE:

Tout individu est tenu de contribuer aux dépenses publiques en fonction de sa capacité contributive. Le système fiscal s'inspire des critères de progressivité.

TEDESCO:

Jedermann ist verpflichtet, entsprechend seiner Steuerkraft zur Finanzierung der öffentlichen Ausgaben beizutragen.
Das Steuersystem richtet sich nach den Grundsätzen der Progression.

SPAGNOLO:

Todos estarán obligados a contribuir a los gastos públicos en proporción a su capacidad contributiva.
El sistema tributario se inspirará en criterios de progresividad.

ARABO:

كل مواطن ملزم بالمساهمة في الإنفاق العام بما يتناسب ومقدرته.
يستند النظام الضريبي الى معايير تصاعدية

lunedì 1 settembre 2008

Come il governo Berlusconi lavora per la sicurezza degli italiani... il ddl sulle intercettazioni

"Il nostro diritto di informare e' la vostra libertà di sapere. E’ la possibilità che abbiamo di difendervi dalle truffe e dalle cliniche degli orrori, da imbrogli grandi e piccoli, dalla mala politica fatta di interessi e clientele, da chi vi ruba persino le emozioni truccando o condizionando i risultati sportivi. Dovremmo tacere anche su “calciopoli”, in futuro, se venisse approvato il disegno di legge del Ministro della Giustizia. La tutela della riservatezza è un valore anche per noi giornalisti, ma non può essere usata come pretesto per bloccare l’informazione giudiziaria.

Per queste ragioni l’Usigrai sostiene la difesa del diritto di cronaca che la Federazione Nazionale della Stampa sta attuando con tutte le iniziative possibili.

Consideriamo il disegno di legge sulle intercettazioni un autentico bavaglio. Le norme proposte affievoliscono il diritto – dovere di informare e travolgono il diritto dei cittadini a sapere. Facciamo sindacato insieme, diciamo “no” alla legge-bavaglio."

Premesso che la Rai è una televisione purtroppo al servizio della politica, e non come dovrebbe essere suo compito, a servizio del cittadino (i suoi dirigenti sono stabiliti da partiti e governo), quanto riportato sopra è un comunicato dell'Usigrai - il sindacato dei giornalisti Rai - sul disegno di legge portato avanti dal governo Berlusconi sulle intercettazioni telefoniche. Il disegno di legge non solo proibisce ai giornalisti di pubblicare le intercettazioni relative ad atti pubblici, non privati, che possono essere di interesse per il cittadino, ma vieta alla stessa magistratura la possibilità di effettuare le intercettazioni su casi come furto, rapina, omicidio, sfruttamento della prostituzione, falso in bilancio... E meno male che questo governo si pone come il difensore della sicurezza in Italia. Se passasse una legge del genere allora sì che ladri, assassini, furbetti del quartierino, magnacci potrebbero fare festa e stare tranquilli: per loro la possibilità di essere scoperti si approssimerebbe allo zero. Questa legge sarebbe piuttosto un incentivo a delinquere. Salverebbe quel po' di persone coinvolte, come Berlusconi, il suo caro amico Saccà... e poi tutta un'altra vasta schiera di criminali che aumenterebbero le possibilità di farla franca. Il Ministro della Giustizia Alfano sta svolgendo davvero un ottimo lavoro per il Cavaliere, dopo avergli garantito l'immunità, lo salva anche dagli sguardi indiscreti, curiosoni di certi giornalisti rompiballe che così adesso non avranno più il problema di stare dietro al cellulare del Primo Ministro per far sapere agli italiani come vengono scelte le vallette del "servizio pubblico", come vengono concordati i palinsesti fra la Rai e Mediaset e altri scandali simili. Berlusconi per dimostrare agli italiani che il ddl sulle intercettazioni non è una legge fatta ad personam per lui, o come dice Travaglio ad personas, cioé per lui e i suoi amici, fa pubblicare su un suo settimanale, Panorama, intercettazioni telefoniche riguardanti l'ex primo ministro e ex leader dell'Unione Romano Prodi, dimostrandogli poi il giorno dopo la vicenda, vicinanza e solidarietà per l'accaduto. Le intercettazioni pubblicate da Panorama fra l'altro non riguardano atti pubblici, ma atti ancora coperti da segreto, custoditi in una cassaforte della Procura di Roma, quindi atti che non potevano essere scritti dalla stampa.