venerdì 31 ottobre 2008

Dal blog "Voglio scendere"

Il no del Cainano alla preferenza per le europee ha motivazioni alte e nobili: “Voglio che in Europa vada gente altamente qualificata e, nelle commissioni, professionisti di ogni materia. Solo scegliendo noi chi va in lista, siamo sicuri di una rappresentanza che difenda i nostri interessi”. A parte qualche imprecisione nell’uso dei pronomi (“scegliendo noi” al posto di “io”) e degli aggettivi (“nostri interessi” in luogo di “miei”), resta da capire il ruolo che Al Tappone riserva, nella nostra (anzi sua) democrazia, all’elettore. Se vuole avere a Bruxelles “gente qualificata”, basta candidare gente qualificata, poi i cittadini scelgono i migliori. Invece l’ami du peuple, quello che “il popolo sovrano”, “la gente è con noi”, “abbiamo preso i voti”, “siamo al 70%”, considera gli elettori un branco di decerebrati da tener lontani dalle decisioni, sennò votano gente sbagliata. Solo lui sceglie i “professionisti”. Infatti vuole la Carfagna, nota professionista, portavoce del governo. Ma è all’Europa che riserva i pezzi più pregiati della collezione. Commissario ai Trasporti: Antonio Tajani, un ex giornalista che di trasporti s’intende perché guida l’auto e prende l’aereo. Ex commissario alla Libertà e Giustizia: Rocco Buttiglione, purtroppo rimpatriato non appena aprì bocca. Anche le eurodeputate più qualificate le ha scelte lui: Iva Zanicchi ed Elisabetta Gardini. Dovreste vederle, nell’apposita commissione “Ok il prezzo è giusto”. Due così gli elettori non le avrebbero mai scelte. Meno male che c’è lui.

di Marco Travaglio

IV CONVEGNO INTERNAZIONALE SUL DIRITTO ALL’APPRENDIMENTO


IV CONVEGNO INTERNAZIONALE SUL DIRITTO ALL’APPRENDIMENTO

Competenze e diritto all’apprendimento

Grazie al contributo e patrocinio dell'Amministrazione Provinciale di Arezzo

Grazie al contributo e collaborazione dell'Amministrazione Comunale di Arezzo

Con i patrocini di: Regione Toscana, Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell’Autonomia Scolastica, Ufficio Scolastico Provinciale di Arezzo, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Università degli Studi di Perugia, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Università degli Studi di Siena, Università per Stranieri di Siena, Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre, Università degli Studi di Foggia, Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Milano "Bicocca"

Venerdì 31 ottobre 2008 - Teatro Pietro Aretino

Ore 17,00 Accoglienza e registrazione partecipanti
Ore 17,30 Saluti e introduzione al Convegno: Federico Batini (presidente nazionale COFIR - Università di Perugia)
Ore 18,00
Competenze e diritto all’apprendimento: rileggendo Freire a 40 anni da “La pedagogia degli oppressi”, intervento di Alexandre Virginio (ricercatore, Università di Santiago de Compostela, SEPA, ex assessore all’Educazione del Comune di Alvorada, Brasile)
Ore 18,45 Francesco Botti e Gianni Bruschi (Scuola di Narrazioni “Arturo Bandini” di Nausika) in:
Leggere di scuola... (Blob narrativo da racconti e romanzi che raccontano la scuola)
Ore 20,30 Cena
Ore 21,30 Blob cinematografico: la scuola nel cinema, a cura di Stefano Cipriani (Cineforum2)

Sabato 01 novembre 2008 - Teatro Pietro Aretino

Ore 9,00 Saluti delle autorità: Onorevole Donella Mattesini, Senatrice Donatella Poretti, Assessore Regionale Gianfranco Simoncini, Presidente della Provincia di Arezzo Vincenzo Ceccarelli, Sindaco del Comune di Arezzo Giuseppe Fanfani, Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale Alfonso Caruso, Assessore alla Formazione della Provincia di Arezzo Alessandra Dori, Direttrice Nuclei territoriali della Toscana e dell’Umbria dell’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia del MPI Sandra Landi
Ore 9,30 Introduzione alla seconda giornata: Alessio Surian (socio COFIR, Università di Padova)
Ore 9,45 Relazioni magistrali: Competenze e diritto all’apprendimento
Moacir Gadotti (direttore Istituto Paulo Freire, San Paulo, Brasile; Consiglio Internazionale del Forum Mondiale Educazione)
Peter Mayo (Università di Malta, presidente MESCE, Società Mediterranea di Educazione Comparata)
Ore 11,00 Coffee break
Ore 11,30 Tavola rotonda: Piergiorgio Reggio (Istituto Paulo Freire Italia, Università Cattolica di Milano), Cosimo Scaglioso (Università per stranieri di Siena), Aluisi Tosolini (Università Cattolica di Piacenza), Paola Brunello (Dirigente Scolastica, Presidente AISE), Ugo Virdia (ex Irre Toscana)
Moderatore: Prof. Cosimo Scaglioso
Ore 13,15 Pausa pranzo
Ore 14,30 Gruppi di lavoro

  • Competenze in prospettiva interculturale, Aluisi Tosolini
  • Verso un sistema integrato: competenze e diritti di cittadinanza, Paola Brunello
  • Competenze e certificazione, Ugo Virdia
  • Competenze e educazione degli adulti di fronte all’esclusione sociale, Piergiorgio Reggio

Ore 17,30 Report dei gruppi di lavoro, modera Federico Batini (presidente nazionale COFIR, Università di Perugia)
Ore 18,15 Conclusioni: Dialogo a cura di Alessio Surian e Alexandre Virginio

mercoledì 29 ottobre 2008

Cosa è successo veramente a Roma. La testimonianza di Curzio Maltese giornalista di Repubblica

Il Cavaliere non aspettava altro che gli scontri per poter dire agli italiani: vedete! Gli studenti che protestano sono dei violenti, degli incivili e per giunta manovrati dalla sinistra. Gli scontri sono arrivati a Roma, ma da quanto ci racconta il giornalista di "Repubblica" Curzio Maltese, presente sul luogo durante lo svolgimento dei combattimenti e dunque testimone dei fatti, sono stati provocati da un manipolo di neonazisti armati di bastoni e caschi. Fra l'altro anche a rifletterci bene, il solo pensare al fatto che fossero armati indica che la loro azione non poteva che essere premeditata. Sono arrivati sul luogo ben coscienti del fatto che vi avrebbero trovato gli studenti in protesta contro il decreto Gelmini e, armati di tutto punto, li hanno attaccati e provocati, sotto gli occhi della polizia immobile. Non aggiungo altro in quanto la testimonianza di questo video parla molto chiaramente da sola. Buona visione!


DemosAgorà spegne oggi la sua prima candelina!!! Buon compleanno!!!





DEMOSAGORA' FESTEGGIA IL SUO
PRIMO ANNO DI VITA!!!!!!!!!!

lunedì 20 ottobre 2008

ACQUA IN BOCCA - VI ABBIAMO VENDUTO L’ACQUA


di Rosaria Ruffini (Docente di teatro allo IUAV di Venezia) - 16 Ottobre 2008

Mentre nel paese imperversano annose discussioni sul grembiulino a scuola, sul guinzaglio per il cane e sul flagello dei graffiti, il governo Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica.
Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica.
Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico, ma una merce e, dunque, sarà gestita da multinazionali internazionali (le stesse che già possiedono le acque minerali). Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300% Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armatati e carabinieri per staccare i contatori.
La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L'acqua è sacra in ogni paese, cultura e fede del mondo: l'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita.
L´acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto.
L´acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre.
Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo.
Acqua in bocca.

da liberacittadinanza.it

Raccolta firme contro il Lodo Alfano sabato e domenica a Firenze. Ecco i risultati.


Al momento sono circa 8.800 le firme raccolte contro il lodo Alfano nella Provincia di Firenze. Anche DemosAgorà ha partecipato alla raccolta, insieme ad altri volontari di varie associazioni civili, in piazza Santo Spirito. Nel dettaglio sono state raccolte in una settimana 5.000 firme nel Comune di Firenze e 3.800 nei comuni della provincia tra cui: Sesto Fiorentino,
Scandicci, Rufina, Borgo San Lorenzo, Vicchio, Empoli, Certaldo, Campi
Bisenzio, Signa, Reggello, San Casciano e Pontassieve.
Per le persone che non sono ancora riuscite a firmare sono in programma nei prossimi giorni altri banchini nelle piazze della Provincia di Firenze. Renderemo noti sul nostro sito il calendario e le postazioni e a seguire vi terremo aggiornati anche sui risultati.

venerdì 17 ottobre 2008

Tutto il calcio minuto per minuto in un imitazione da youtube

Guradate questo video!!! E' incredibile la somiglianza e la bravura di questo imitatore!!!


mercoledì 15 ottobre 2008

La scuola nella nostra Costituzione...


Ricordiamo cosa scrissero i nostri Padri Costituenti nella Carta Costituzionale a proposito della scuola.

Art. 33.

L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.

Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.


Art. 34.

La scuola è aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.


Sciopero generale del 17 ottobre contro il ddl Gelmini. Pubblichiamo il comunicato stampa Cobas


SCIOPERO GENERALE

17 ottobre 2008

MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA

CORTEO ore 10

da PIAZZA DELLA REPUBBLICA a SAN GIOVANNI

CUB, Confederazione Cobas, SdL Intercategoriale hanno proclamato lo SCIOPERO GENERALE di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata del 17 ottobre 2008.

Lo sciopero è a sostegno della piattaforma che le tre organizzazioni sindacali di base hanno unitariamente consegnato al governo il 20 giugno scorso e che prevede:

- forti aumenti per salari e pensioni, introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento salariale legato agli aumenti dei prezzi e difesa della pensione pubblica - rilancio del contratto nazionale - difesa e potenziamento dei servizi pubblici, dei beni comuni, del diritto a prestazioni sanitarie, del diritto alla casa e all'istruzione;

- abolizione delle leggi Treu e 30 - continuità del reddito e lotta alla precarietà lavorativa e sociale;

- sicurezza nei luoghi di lavoro e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi o mortali;

- lotta al razzismo che nega diritti uguali e scarica sui migranti il maggior peso sociale;

- restituire ai lavoratori il diritto di decidere: no alla pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare - pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori - difesa del diritto di sciopero.

La trattativa in corso tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil per svuotare il contratto nazionale di lavoro, l’affondo del governo sulle privatizzazioni, la profonda crisi salariale che vivono i lavoratori e le loro famiglie, il dilagare della precarietà, il tentativo di smantellare definitivamente la pubblica amministrazione anche attraverso l’attacco ai lavoratori pubblici ed i tagli al personale della scuola e della sanità, il razzismo diffuso a piene mani, i rinnovati venti di guerra, ci fanno prevedere un autunno in cui il confronto tra mondo del lavoro, padronato e governo dovrà essere all’altezza della sfida mobilitando lavoratrici e lavoratori per difendere quanto sin qui acquisito con le lotte e per conquistare salario e nuovi diritti.

domenica 12 ottobre 2008

Libero arbitrio: il problema della responsabilità


Dopo il post di Socrate sulla libertà (ragazzi, sembra satira filosofica!!!) riprendo il filo del discorso proponendo una questione di cruciale importanza riguardo al libero arbitrio: la responsabiltà. Utilizzerò questo termine in diretto riferimento all'identità di una persona. Vale a dire dunque, responsabilità di ciò che si è e quindi responsabilità come quel qualcosa che rende ognuno di noi autore e soggetto della propria vita.
Altri due termini utili per comprendere questo problema saranno la "natura" e la "cultura" da intendersi la prima come un generico patrimonio genetico di una persona, e la seconda come l'insieme dei fattori ambientali e contestuali in cui ognuno di noi è immerso dalla nascita e che hanno un ruolo determinante nello sviluppo della persona stessa. Entrambi questi due fattori, è inutile negarlo, hanno una pesante influenza nel libero arbitrio di ognuno di noi, e come due argini di un fiume, stabiliscono i limiti all'interno dei quali possiamo scegliere una determinata strada al posto di un'altra.
Quante possibilità ho di finire a spacciare e consumare droga nascendo da genitori spacciatori , in un quartiere malfamato alla periferia di una grande città? Le stesse che avrei rispetto a chi nasce in una tranquilla famiglia di un paesino sperduto in mezzo a una montagna (Attenzione, è possibile diventare spacciatori anche nel secondo caso, ma rimane "statisticamente" più difficile!)? Insomma, mentre per il ragazzo del quartiere malfamato su 100 strade di fronte a lui almeno 80 portano verso la droga e solo 20 fuori, per il ragazzo di montagna questa percentuale sarà invertita. Il discorso è volutamente semplicistico, altrimenti sarebbe impossibile parlare di certe cose!
Questo è un esempio dell'influenza "culturale" sul libero arbitrio, ma anche il fattore genetico può influire. Sappiamo che ci sono persone "geneticamente" più incline all'aggressività e altre "geneticamente" più tranquille. Nessuno nasce assassino, si intende, ma di sicuro nasciamo tutti con una diversa predisposizione genetica che influirà sulle nostre scelte, senza determinarle in toto ovviamente (a parte alcuni casi in cui alcune scelte sono del tutto impedite, come nei casi di gravi disabilità motorie o intellettuali).
Nei tibunali c'è la famosa formula "incapace di intendere e di volere" che mira a deresponsabilizzare parzialmente l'individuo da una certa azione e mira quindi ad una clemenza nei suoi confronti. Perchè? Perchè si riconosce la forza di certi fattori contestuali come veri responsabili di un'azione. Se uccido perchè soffro di una grave patologia psichihca si intente che non ero completamente libero di agire. Così come se uccido per legittima difesa, vuol dire che non avevo possibilità di scegliere altrimenti.
Si ha libertà di scegliere quindi, solo quando (e/o per quanto) si è responsabili di scegliere, responsabili di scegliere tra le varie possibilità fornite dall'ambiente che ci circonda e verso le quali siamo comunque predisposti in maniera differente.

Ci sarebbero numerose altre cose da dire, ma per rendere possibile una discussione è bene che mi fermi qui!

giovedì 9 ottobre 2008

Un grande problema filosofico sul quale sollecito l'apertura di una discussione: esiste il libero arbitrio?


Dopo essere entrato più volte nel dibattito con il caro amico Look Closer, che ha molto a cuore questo tema, provo ad aprire un post sul libero arbitrio stimolato alla riflessione dalla lettura di un testo di Popper. Il problema potrebbe essere posto in questi termini innanzitutto. Introduciamo due categorie che fanno da spartiacque fra chi è a favore dell'esistenza di un libero arbitrio e chi è contro: ovvero il determinismo e l'indeterminismo. Ora poniamo un esempio concreto: prendiamo il caso di me stesso. Oggi sono un giornalista, scrivo su un quotidiano locale, mi piace leggere, ho un pensiero cattolico ecc. Tutte queste caratteristiche che ho erano determinate fin dalla mia nascita o addirittura da prima della mia nascita? Cioé la mia vita non poteva che essere questa? Nella mia famiglia nessuno è giornalista. Mio padre è ingegnere, mia madre restaura mobili antichi. Se io abbracciassi la concezione deterministica dovrei giungere alla conclusione che sono così e non potevo che essere così. Una visione quindi chiusa del mondo che non lascia spazio a possibilità e quindi a libertà. Perché a quanto sembra non sono io che decido di essere giornalista, che scelgo di essere cattolico, ma qualcun altro lo avrebbe stabilito per me. E il mio futuro non sarebbe aperto ma prestabilito. Rientrerei anche nei parametri dello storicismo, secondo il quale la storia ha delle regole, che se conosciute ci porterebbero a prevedere con un certo grado di certezza il suo sviluppo. Ovvero in altri termini prevedere ciò che accadrà domani. Aveva fatto questo la teoria marxista e allo stesso modo quella hegeliana, disegnando un sistema chiuso al di fuori del quale non si poteva uscire. Il mondo è guidato dalla dialettica e tesi e antitesi non possono che risolversi in una sintesi. Questo è il determinismo e quindi l'annullamento del libero arbitrio.
La concezione indeterministica sostiene invece che il futuro è aperto. Io sono giornalista perché ho scelto di esserlo ora, che cosa accadrà domani non lo posso sapere. Potrei addirittura perdere il mio posto di lavoro. Sarebbe determinato anche quello? Nella vita esistono diverse variabili che rendono i vari accadimenti difficilmente prevedibili. Una cosa certa è che le nostre scelte poi determinano delle conseguenze. Tutti noi ci troviamo di fronte a bivi o trivi, ci imbattiamo insomma di fronte a tante prospettive di mondi, tante vie che portano a far succedere una cosa piuttosto che un'altra. Scegliamo continuamente e scegliendo determiniamo il nostro futuro e talvolta il futuro anche delle persone che ci circondano. E' il caso per esempio dei politici. Però in molti casi non sappiamo prima cosa determinerà poi la nostra scelta. Altrimenti la vita sarebbe estremamente semplice. Se io so che agendo in un certo modo provocherò qualcosa di negativo farò di tutto per evitare quell'azione e sceglierne un'altra. Ma non sapendo cosa due diverse possibilità provocheranno, mi trovo nell'imbarazzo di dire: decido di fare così oppure scelgo di fare in quell'altro modo? Il problema del libero arbitrio non è solo teorico ma anche pragmatico perchè si riferisce oltre alla sfera del dire pure a quella del fare, dell'agire. Laddove il dire poi coincide, può coincidere con un'azione, con un fare. Un altro esempio di indeterminismo può essere dato dal fatto che una persona può oggi credere nel matrimonio e domani passando un'esperienza negativa non crederci più. E torniamo di nuovo all'imprevedibilità e all'indeterminismo.
Le religioni però hanno una versione deterministica del mondo. Ovvero dicono: Socrate è giornalista perché Dio voleva che diventasse giornalista. E se un domani verrà licenziato dal suo capo questo significherà che non era la sua strada, non era la strada che Dio aveva pensato per lui. O per spiegarci meglio, dovrà leggere quell'episodio, come un segnale di Dio che lo invita a riflettere, a pensare che forse potrebbe essere più indicato per qualcos'altro, o che comunque continuare quell'attività l'avrebbe solo fatto stare male. Insomma gli dice: è meglio per te che sia andata così. O per essere ancora più chiari, doveva andare così, perché per te era meglio che andasse così.
Intanto queste sono delle prime considerazioni, giusto per aprire il tema. Lascio la palla al balzo a chiunque voglia intervenire per proseguire e arricchire il dibattito attraverso i commenti.

mercoledì 8 ottobre 2008

LA RESISTENZA CONTINUA: Difendere e Attuare la COSTITUZIONE - FIRENZE



Teatro Saschall - 10-11-12 ottobre 2008
In saletta durante gli intervalli del sabato e della domenica proiezioni di documentari e filmati

Venerdì 10 ottobre
ore 17:30 auditorium INAUGURAZIONE
Presentano la Manifestazione
Vittorio Meoni Presidente ANPI Regione Toscana
Silvano Sarti Presidente ANPI Provincia Firenze
Saluti delle Autorità
Leonardo Domenici - Sindaco di Firenze
Matteo Renzi - Presidente Provincia Firenze
Claudio Martini - Presidente Regione Toscana
Interventi di
Oscar Luigi Scalfaro
Presidente emerito della Repubblica
Raimondo Ricci
Vicepresidente Vicario dell’ANPI Nazionale
ore 20:00 auditorium Proiezione
«Discorso di Calamandrei agli studenti»
ore 21:00 «Storie di Villa Triste»
Compagnia teatrale «TEATRI D’IMBARCO»
ore 22:30 «BOBO RONDELLI» in concerto


Sabato 11 ottobre
ore 9:30 auditorium Incontro con gli studenti
dedicato alle classi delle Scuole Medie Superiori
«Conoscere la Costituzione nata dalla Resistenza»
Interventi di
Salvatore Tassinari - Docente filosofia
Ivano Tognarini - Istituto Storico della Resistenza
Alessandro Nencini - Magistrato
ore 9:30 saletta Incontro con i Dirigenti scolastici
«L’importanza di insegnare la Costituzione
agli studenti»
Interventi di
Prof. Andrea Manzella - Costituzionalista
Ugo Caffaz - Ass.to Pubblica Istruzione Regione Toscana
ore 12:30 saletta Proiezione
«La strage di S. Anna di Stazzema»
Intervento sul falso storico nel film di Spike Lee
Giovanni Cipollini - Docente

ore 14:30 saletta Incontro e proiezione su «Donne protagoniste
dalla Resistenza alla Costituzione»
«Coscienza di sole - da sudditi a cittadini»
di Alessandra Povia Zani
Interventi di
Mirella Vernizzi e Didala Ghilarducci - Partigiane
ore 15:00 auditorium Laboratorio
«Fascismo Resistenza Costituzione:
il peso della memoria»
Relatori
Raimondo Ricci - Vicepresidente Nazionale ANPI
Nicola Tranfaglia - Storico
Sandra Landi - Docente
ore 16:30 saletta Presentazione libro
Incontro con l’autore
«Cefalonia settembre 1944»
di Enrico Solito - Emergency
ore 17:30 saletta Laboratorio
«Diritti Uguaglianza Lavoro»
Relatori
Piero Amerio - Università di Torino
Piergiovanni Alleva - Diritto del Lavoro
Paolo Cocchi - Assessore Regionale
ore 20:00 saletta Proiezione
«Proiezione diapositive sui campi di sterminio»
A cura di Mauro Baldi - ANPI Pistoia
ore 21:00 saletta Proiezione
«La scelta - Un viaggio nella memoria»
di Alessandra Povia Zani
«Donne nella Resistenza»
di Liliana Cavani
ore 21:00 auditorium Concerto
«Notte Antifascista» con i gruppi toscani:
Tenedle - rivisitazione brani della Resistenza e lettere dei
condannati a morte
Clever - Indie Rock (Pisa)
The Rent - New brit rock’n’roll (Firenze)
Apuamater - Folk apuano d’azzardo (Massa)
Scritti Corsari - Folk-rock tra memoria e suggestioni
Banda K100 - Canti di lotta dal Cantiere Sociale Camino
Cienfuegos (Campi Bisenzio)
Malasuerte FI SUD - ska, rock punk - suona e parla di
solidarietà, lotte e diritti (Firenze)

Domenica 11 ottobre
ore 9:30 saletta Incontro
Assemblea nazionale dei Comitati Difesa Costituzione
ore 10:30 auditorium Incontro
«Dai Partigiani ai giovani: la Resistenza continua»
Interventi di
Raimondo Ricci - Vicepresidente Nazionale ANPI
Silvano Sarti - Presidente Provinciale ANPI Firenze
Enzo Collotti - Scrittore
ore 12:00 saletta Presentazione libro
«La Chiesa, la pace, la guerra nel ‘900»
Daniele Menozzi
ore 14:30 auditorium Concerto
Gruppo musicale «IL CONTEMPORANEO»
ore 15:30 auditorium Laboratorio
«Guerra e Pace»
Relatori
Lidia Menapace - Giornalista
Domenico Gallo - Costituzionalista
Carlo Garbagnati - Vicepresidente Emergency
Daniele Menozzi - Storico
ore 18:00 auditorium
«ANPI nuovo soggetto politico
per la difesa della Costituzione»
Laura Remaschi - iscritta ANPI
Ferruccio Paolini - Consigliere Nazionale ANPI
Silvano Sarti - Presidente Provinciale ANPI Firenze
Conclusioni di Raimondo Ricci - Vicepresidente Vicario
dell’ANPI Nazionale
ore 20:00 auditorium Proiezione
«Firenze 17 luglio ‘44» in ricordo di Bruno Fanciullacci
Introducono
Ivano Tognarini - Storico
Daniele Lamuraglia - Regista
ore 21:30 auditorium Concerto
«La Banda Tom e altre storie partigiane»
Gruppo musicale «YO YO MUNDI»

martedì 7 ottobre 2008

sabato 4 ottobre 2008

MILLS: GIUDICI TRASMETTONO ATTI ALLA CONSULTA


da ansa.it

MILANO - Bocciatura su tutta la linea per il Lodo Alfano del quale - anche per i giudici della Decima sezione del Tribunale di Milano, davanti ai quali è in corso il processo Berlusconi Mills - deve occuparsi la Consulta, per valutarne profili di incostituzionalità.

Così il processo è sospeso per quanto riguarda la posizione del presidente del Consiglio. Già avevano deciso in tal senso i giudici della prima sezione, nel processo sui diritti televisivi di Mediaset. La norma, che impone la sospensione dei processi per le quattro più alte cariche dello Stato, per i giudici del processo Mills-Berlusconi presieduti da Nicoletta Gandus, già ricusata dal premier, è incostituzionale per più ragioni. Andava anzitutto approvata con l'iter previsto dall'articolo l'articolo 138 della Carta costituzionale in quanto conferisce una "garanzia aggiuntiva" "in deroga alla generale disciplina in vigore per tutti i cittadini".

Una garanzia che va assimilata, per esempio, alle guarentigie previste dall'articolo 68 della Costituzione per i parlamentari e "il vigente sistema delle guarentigie è disciplinato esclusivamente da norme di rango costituzionale", mentre è "di immediata evidenza che ogni eventuale modifica può essere introdotta soltanto con norme di pari forza adottate secondo la procedura prevista dall'art. 138 della Costituzione". E' inoltre "irragionevole la possibilità di rinuncia alla sospensione del processo, "oltretutto non irretrattabile". Questo perché "non risulta in alcuno modo previsto dal dettato costituzionale un interesse primario identificabile nella serenità psicologica della persona fisica che assume la carica", mentre le guarentigie "risultano funzionali alla protezione delle funzioni apicali esercitate"; sono del tutto svincolate "dalla persona fisica" ed "esclusivamente" inerenti alla funzione. Altro rilievo: "Non vi è dubbio che la sospensione" prevista dal Lodo Alfano "viene a incidere sul principio d'uguaglianza dei cittadini davanti alla giurisdizione penale".

"Non solo - annota la Corte -: mentre prevede un meccanismo sospensivo del procedimento penale riguardante i reati extrafunzionali ascritti alle alte cariche, la legge (ordinaria) lascia salvi i precetti (costituzionali) degli art.90 e 96, così fin dall'inizio affermando, espressamente, di volere incidere, con uno strumento diverso, sugli stessi presupposti di cui trattano le fonti massime dell'ordinamento, per le stesse finalita". La Corte costituzionale, nel 2004, reputava "necessari" dei filtri per la concessione della sospensione, come avviene per i parlamentari con l'autorizzazione a perseguirli: "Ancora una volta - scrivono i giudici milanesi -, non si può fare a meno di considerare che mentre per i reati funzionali è previsto un filtro dell'autorizzazione di una delle Camere, nel rispetto dell'equilibrio tra poteri che sta alla base di una Repubblica parlamentare come al nostra, per i reati non funzionali del solo Presidente del Consiglio si prevede una generale sospensione, temperata da una facoltà di rinuncia - non necessariamente motivata - che non lascia spazio a valutazioni di altri organi statali". Si tratta di "una scelta così sconfinata" che "risulta contraria al principio di ragionevolezza, avuto riguardo all'universalità dei reati per i quali la sospensione è prevista, senza alcun filtro".

Il processo è quindi sospeso per il solo Silvio Berlusconi e non per il coimputato, l'avvocato inglese David Mills, al quale comunque il Lodo Alfano non sarebbe stato estensibile. Decisioni che non sono affatto piaciute agli avvocati del premier. Per Niccolò Ghedini, un'eventuale condanna di Mills "non avrebbe alcun valore politico né giuridico" per Berlusconi. "Se si procede a processare Mills - ha detto - anche un Tribunale prevenuto non potrà che assolverlo. E seppure questo collegio dovesse condannarlo, la sentenza non avrebbe alcun valore politico né giuridico nei confronti di Berlusconi. Giuridicamente perché lo stesso Tribunale non potrebbe più giudicare Berlusconi; politicamente perché è presieduto da un giudice che noi abbiamo ricusato e di cui abbiamo dato ampia prova di orientamento politicizzato".
DI PIETRO: IL DIAVOLO FA LE PENTOLE MA NON I COPERCHI - "Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e così ora il furbastro Silvio Berlusconi rischia di ritrovarsi cornuto e mazziato". Così il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. "Berlusconi avrebbe potuto comportarsi - afferma Di Pietro - come un normale imputato, presentandosi ai giudici, e reclamare così la propria innocenza ma, evidentemente, si sente in colpa se è vero come è vero che con il 'Lodo Alfano' ha tentato di non farsi processare. Ora - prosegue Di Pietro - si ritrova con il suo processo davanti la Corte Costituzionale per essersi fatto fare una legge ad hoc solo per lui, e con il coinputato Mills che, a breve, riceverà una sentenza di condanna che finirà per travolgere anche il Presidente del Consiglio, giacché il reato di corruzione di cui sono imputati entrambi, presuppone che siano almeno due i soggetti coinvolti e quindi inesorabilmente, le decisioni prese su Mills, riguarderanno anche Berlusconi".

giovedì 2 ottobre 2008

I Padri Costituenti discutono sull'immunità al Presidente della Repubblica. Fra gli altri l'opinione di Meuccio Ruini


da http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/
Articolo di Marco Travaglio:

De Pasquale cita i lavori della Costituente, dove nel 1947 si discusse se immunizzare il Presidente della Repubblica (non certo quelli del Consiglio o delle due Camere) per reati comuni commessi fuori della sua funzione. L’on. Bettiol la propose, ma fu bocciato a larga maggioranza. Calosso obiettò: “Non vedo la necessità di costituire al Capo dello Stato una posizione speciale. Abbiamo una magistratura che è sovrana ed è uno dei poteri dello Stato… Persino presso certi popoli coloniali è possibile chiamare dinanzi al giudice il governatore”. Il grande Mortati rivelò: “Si è omessa intenzionalmente ogni regolamentazione della responsabilità ordinaria del Presidente. E’ una lacuna volontaria della Carta costituzionale”. Il presidente dell’Assemblea, Meuccio Ruini, tagliò corto: “Meglio una lacuna che un privilegio troppo grande per il Presidente, il quale è sempre cittadino fra i cittadini, anche se ricopre il più alto ufficio politico. Non ammetterei che per 7 anni il Presidente della Repubblica non rispondesse alla giustizia del suo Paese”. Altri tempi, altri padri costituenti. Poi arrivarono i padrini ricostituenti a spiegarci che la legge è uguale per tutti, tranne quattro.

UN SMS PER AIUTARE GLI ANIMALI...


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Ente Nazionale Protezione Animali onlus

IN UN ATTIMO PUOI FARE LA DIFFERENZA
Schierati dalla parte di chi, pur provando gioia e dolore,
emozioni e sentimenti, non ha neppure la parola per difendersi!
Aiutali concretamente con un semplice
gesto:

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Italia: meno soldi per la scuola. Continua il declino economico

da ansa.it

Per quel che riguarda l'università in Italia la spesa per studente è scesa da circa 7.300 euro del 2001 ai circa 6.800 nel 2005 mentre in Spagna, negli stessi anni, si è passati da circa 6.600 a 8.500 euro. E' anche questo che fa dire al sociologo Antonio De Lillo - presentando i risultati di una ricerca dell'istituto Iard sui giovani e la lettura, a Roma agli Stati generali dell'editoria - che il nostro è un Paese vecchio, con un Pil in crisi, che ha rinunciato ad investire in cultura, un Paese che sembra rassegnato al declino. In questi risultati i libri hanno un ruolo se, ogni 10 libri letti in più nei sei mesi precedenti, si determina nella scuola media superiore un aumento di 0,5 punti nel voto medio.

Non sarà un caso quindi che in Italia i giovani studenti che dimostrano difficoltà nella comprensione di testi siano il 26,4% dei quindicenni, che non vanno oltre il cosiddetto Livello 2. In Spagna e Portogallo sono il 25,5 % circa mentre in Irlanda, Danimarca, Olanda e Svezia il dato va dal 12 al 16 %.

La spesa per la Pubblica istruzione si attesta da noi, riferisce lo Iard, attorno al 4,5 %, mentre in Danimarca è l' 8,3, in Svezia il 7,0 in Francia il 5,7 e in Gran Bretagna il 5,5 %, quando i parametri e le ricerche rivelano che ogni 100 euro spesi in più per studente la percentuali di studenti in difficoltà diminuisca dello 0,3%. I consumi culturali dei giovani italiani per lo Iard rivelano che diminuisce la quota di giovani che guardano assiduamente la Tv, con ogni probabilità a favore delle nuove tecnologie (PC e internet). La lettura di libri e quotidiani non è una pratica diffusa fra i giovani, che privilegiano comunque i media audiovisivi e digitali. Il background familiare ancora influenza l'intensità e la varietà del consumo culturale.

Sono infatti le risorse culturali ed educative dei genitori a favorire o inibire l'abitudine al consumo e ad indirizzare verso percorsi culturali più complessi, sia direttamente, attraverso la disponibilità di risorse materiali, ma soprattutto indirettamente, attraverso la trasmissione dell'abitudine a consumare prodotti culturali e del gusto per la cultura. Insomma, malgrado l'Italia abbia registrato alcuni progressi in termini assoluti, come il numero dei laureati tra i 20 e 29 anni dal 13,7 % del 1998 al 31,8% del 2006, ha perso terreno nei confronti degli altri paesi europei. Oggi, conclude Antonio De Lillo, il nostro Paese si mostra indietro rispetto a molteplici indicatori: è il paese più vecchio, è l'unico paese che ha ridotto gli investimenti in istruzione, ha una delle più basse quote di laureati, ha una spesa familiare per attività culturali tra le più basse, ha un popolo che legge meno libri.

mercoledì 1 ottobre 2008

Video della presentazione del libro: "Il ritorno del principe" di Roberto Scarpinato e Saverio Lodato







Roma, Teatro Quirino, 23 settembre 2008

Relatori:
Roberto Scarpinato
Saverio Lodato
Paolo Ricca
Andrea Purgatori
Paolo Flores D'Arcais
Marco Travaglio