martedì 26 agosto 2008

Copyleft Festival


“COPYLEFT FESTIVAL 2008”: DALL’11 AL 14 SETTEMBRE
AREZZO CAPITALE DELLA CULTURA LIBERA

Con Kai Zen, Philippe Agrain, Giancarlo De Cataldo, Antonella Beccarla, Daniele Caluri, proiezioni, spettacoli, tavole rotonde, barcamp

Quattro giorni di dibattiti, incontri, musica e spettacoli per parlare di Copyleft e licenze Creative Commons. Dall’11 al 14 settembre Arezzo sarà la capitale della libera circolazione di idee e del sapere. La rassegna, organizzata dall’Associazione InProspettiva si svolgerà nelle piazze centrali di Arezzo e vedrà decine di ospiti interagire con il pubblico come il collettivo di scrittori Kai Zen già da tempo impegnato nella diffusione della cultura copyleft, il matematico e informatico Philippe Agrain che parteciperà ad una tavola rotonda sui beni comuni - acqua, farmaci, opere dell’ingegno - o l’esperto di nuovi media Gabriele Lunati che affronterà le tematiche copyleft e le licenze creative commons applicate alla musica. Nella giornata di domenica 14 settembre avrà luogo anche il barcamp dedicato a new media e citizen journalism.

Ampio spazio al dibattito con diverse tavole rotonde. Oltre a musica e beni comuni si parlerà di “open source e pubblica amministrazione”, “letteratura di genere e critica sociale”; “lavorare in copyleft”, “No Pago campagna per il prestito bibliotecario gratuito”.
Voce al dibattito anche per la striscia quotidiana Copyleft off. Non tutti gli eventi, spettacoli e presentazioni di Copyleft Festival sono registrati con licenza creative commons. Il Festival si propone infatti anche come momento di conoscenza e dibattito su queste tematiche anche per chi ancora non le usa. Durante gli appuntamenti “off” sono invitati a presentare le loro opere autori e scrittori che non usano la filosofia copyleft, ma accettano il confronto e ne dibattono con pubblico ed esperti. Tra gli ospiti “off” anche Giancarlo De Cataldo che presenterà “Nelle Mani Giuste” (ed. Einaudi).

Prenderanno parte al Festival sul Copyleft anche alcune case editrici come Stampa Alternativa, Gaffi Editore e edizioni Alegre. Da segnalare anche le presentazioni editoriali che avranno luogo quasi ogni giorno: “Uno bianca e trame nere” di A. Beccarla (Stampa Alternativa), “Zero Tolleranza”, l'antologia del fumetto indipendente italiano, in collaborazione con "Sherwood Comix Festival 2008" (Edizione Beccogiallo), “United Business of Benetton” (Stampa Alternativa); “Scorrete lacrime disse lo sceriffo” (tbc Collettivo Crash, racconti di Philip Dick); “Radio Aut: materiali di un'esperienza di controinformazione” (con S. Vitale), “Acido Lattico” (con S. Mei).

Ogni sera in programma spettacoli e proiezioni. Tra gli ospiti “Georgofili, una via una strage” di e con Saverio Tommasi, “L’origine del male” di e con C. Biasco, “Don Zauker” di Daniele Caluri ed Emiliano Pagani. Proiezioni del film “Zero-Inchiesta sull’11 Settembre” con il regista Francesco Trento, dei corti vincitori del concorso “Corti in Creative Commons”, di corti selezionati dai produttori indipendenti “I Licaoni”.
Durante il Copyleft Festival saranno presentati anche due concorsi in creative commons: uno dedicato alla letteratura in partnership con Stampa Alternativa e uno dedicato alla musica diretto alle band emergenti.

Infine spazio alla musica con i djset di Elettrowave e Homework ogni giorni alle 19 e all’hip hop con la Reddarmy night allo Skate Park di Arezzo con musica e skaters.

La filosofia di copyleft, che sta trovando sempre più campo e adesioni anche in Italia, non nega il diritto d'autore, ma consente che dell'opera di ingegno (testo, software, musica eccetera) si possa fare libero uso, purché non a fini di lucro e citandone l'autore. In questo quadro le “opere dell’ingegno” si considera non solo come “produzioni” dell’ingegno, ma “motori” a loro volta di nuove idee e concetti, in un’ottica generale di libera diffusione della cultura. I vantaggi principali del copyleft sono infatti la gratuità e la più rapida circolazione della conoscenza, che a sua volta garantisce anche visibilità e successo agli autori.

domenica 24 agosto 2008

Le ultime parole famose...







sabato 23 agosto 2008

mercoledì 20 agosto 2008

Decadence

Mi chiamo Virgola,
sono un gattino,
sono la stella del telefonino.
Chiusa parentesi.
Chissà chi è!
Se non rispondi questo non lo saprai mai!

martedì 5 agosto 2008

Mondo reale. Mondi possibili.


Il dato oggettivo non esiste. C'è sempre un puno di vista particolare da cui non possiamo prescindere nell'osservare un fenomeno. Di sicuro però, il confronto tra questi vari punti di vista può darci una mano ad arrivare almeno ad una particolare oggettività/verità.
Basta essere onesti, sinceri ed avere un po' di buona volontà...
In Italia l'esercito sarà (è) presente nelle nostre città per aiutare le forze dell'ordine a combattere la criminalità. Fin qui non c'è quasi niente di strano. Sono mesi che si parla del "problema sicurezza" con l'articolo determinativo. I rumeni delinquono, i rom rubano, i senegalesi contrabbandano, etc.
Sono dati di fatto, non c'è che dire. Ma come dicevo prima bisogna anche essere onesti!
Oggi escono i dati del Censis su alcune cause di morte in Italia:
(da vita.it)

Nel 2007, sono stati 1.170 i decessi per motivi di lavoro in Italia, di cui 609 per infortuni 'stradali', ovvero lungo il tragitto casa-lavoro ('in itinere') o in strada durante l'esercizio dell'attivita' lavorativa.
L'Italia, avverte il Censis, e' di gran lunga il Paese europeo dove si muore di piu' sul lavoro. Se si escludono gli infortuni in itinere o comunque avvenuti in strada, non rilevati in modo omogeneo da tutti i Paesi europei, si contano 918 casi in Italia, 678 in Germania, 662 in Spagna, 593 in Francia (in questo caso il confronto e' riferito al 2005). I numeri crescono ancora se si considerano le vittime degli incidenti stradali. Nel 2006, in Italia, i decessi sulle strade sono stati 5.669, piu' che in Paesi anche piu' popolosi del nostro: Regno Unito (3.297), Francia (4.709) e Germania (5.091).
Gli altri Paesi hanno fatto meglio di noi negli interventi tesi a ridurre i decessi sulle strade. Nel 1995 la Germania era 'maglia nera' in Europa, con 9.454 morti in incidenti stradali, ridotti a 7.503 gia' nel 2000, per poi diminuire ancora ai livelli attuali. In Francia, si e' passati dagli 8.892 morti sulle strade nel 1995 agli 8.079 nel 2000, per poi registrare un ulteriore calo. La riduzione in Italia c'e' stata (i morti erano 7.020 nel 1995, 6.649 nel 2000, fino agli attuali 5.669), ma non in maniera cosi' rapida, sottolinea il Censis, tanto da diventare il Paese europeo in cui e' piu' rischioso spostarsi sulle strade.
Mentre se si guarda agli omicidi, in Italia continuano a diminuire. In base ai dati delle fonti ufficiali disponibili elaborati dal Censis, sono passati da 1.042 casi nel 1995 a 818 nel 2000, fino a 663 nel 2006 (-36,4% in 11 anni). Sono molti di piu' negli altri grandi Paesi europei, dove pure si registra una tendenza alla riduzione: 879 casi in Francia (erano 1.336 nel 1995 e 1.051 nel 2000), 727 in Germania (erano 1.373 nel 1995 e 960 nel 2000), 901 casi nel Regno Unito (erano 909 nel 1995 e 1.002 nel 2000). Anche rispetto alle grandi capitali europee, nelle citta' italiane si registra un numero minore di omicidi. Nel 2006 a Roma si sono contati 30 casi, quasi come Parigi (29 omicidi, ma erano 102 nel 1995), 33 a Bruxelles, 35 ad Atene, 46 a Madrid, 50 a Berlino, 169 a Londra, che aveva toccato la punta massima (212 omicidi) nel 2003. ''Gran parte dell'impegno politico degli ultimi mesi e' stato assorbito dall'obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini rispetto al rischio di subire crimini violenti'', osserva Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, commentando i dati.

Appare a questo punto necessaria una riflessione. Ci si pone innanzitutto un problema semantico: cosa significa, o meglio, cosa si intende per sicurezza? Le principali fonti di "informazione" lasciano pochi dubbi. Così come le iniziative del governo. Il problema sicurezza riguarda la criminalità. Possiamo anche essere meno estremi e dire che il problema sicurezza è principalmente quello della criminalità. Comunque sia si tratta di una falsità.
Non ho alcuna intenzione di sottovalutare questo problema. Già un solo omicidio è una cosa grave e inaccettabile, da condannare, così come anche una rapina.
Il punto è un altro.
Si vive sicuri in un paese con i militari nelle città e 5669 morti sulle strade?
Muoio di più se mi uccide un criminale o se cado da un'impalcatura mentre lavoro per mantenere la mia famiglia?
La televisione e i giornali troppo spesso ci mostrano un mondo di un solo colore, senza contrasti, senza sfumature. Solitamente si tratta del colore con cui un partito ha vinto le elezioni...

(P.S. non mi riferisco solo all'attuale governo Berlusconi).

sabato 2 agosto 2008

Non è un paese per giovani (Puntata 5)

Dopo una lunga attesa ecco finalmente la quinta puntata di "Non è un paese per giovani"! Ce ne sono ancora altre 2, poi appuntamento ad Ottobre per la nuova serie!

Udisci la quinta puntata...