martedì 24 novembre 2009

FESTA DELLA COSTITUZIONE A FIRENZE SABATO 28 NOVEMBRE ALLE ORE 16


SABATO 28 NOVEMBRE
PRESSO IL
CIRCOLO ARCI R.ANDREONI
Via A. D’Orso, 8 Firenze
ALLE ORE 16,00
"FESTA DELLA COSTITUZIONE"

FONDAZIONE DON LORENZO MILANI
MICHELE GESUALDI
ASSOCIAZIONE ARTICOLO 53
TORELLI ROBERTO
PRESENTANO

TORNIAMO ALLA COSTITUZIONE
(PREMIO PAOLO BORSELLINO 2009)

Alla presenza dell’autore
ANDREA LECCESE

Lettura di alcuni brani dei nostri
Padri Costituenti sull’articolo 53

alla fine APERITIVO

In collaborazione con
Sezione soci Unicoop
Firenze sud-est
per maggiori informazioni: 055602636

sabato 13 giugno 2009

ABOLIAMO IL TERMINE "CLANDESTINO"!

12/06/2009.

Il senso del termine clandestino è troppo vicino a quello di latitante, che indica chi si nasconde per sfuggire ad un’azione giudiziaria intrapresa nei suoi confronti.

Perciò oggi, in tempo di continue migrazioni connesse ad una crisi economica mondiale, è moralmente ripugnante l’uso di quel termine che, travisando la verità, esprime condanna e biasimo per tante persone già avvilite dal bisogno, vittime di sfruttamento colonialistico, o travolte dalla valanga spietata d’un capitalismo amorale. Sono uomini che cercano di scampare la miseria strisciando nei cunicoli delle fogne; che si rannicchiano nei bagagliai dei veicoli; che si nascondono nelle stive tra le merci; che portano con sé solo ricordi e speranze; che sopravvivono lavorando in nero, e riparandosi in casolari fatiscenti.

Riflettiamo sul doloroso dramma dell’emigrazione: un fenomeno che tocca tutti, da che mondo è mondo; che ha colpito tanti popoli, tante generazioni, e tanti nostri antenati.

A questo proposito, su “Famiglia Cristiana” del 5 aprile 2009, si legge: «Chi emigra non lo fa a cuor leggero: sono vite gettate con violenza nel ciclone della storia; approdano da noi dopo aver tanto sofferto per fame, guerra e persecuzioni».

Riflettiamo dunque sulle tristi ragioni di questo doloroso fenomeno di cui tutti, chi più chi meno, dovremmo sentirci politicamente responsabili.

Poi, ascoltando la voce della nostra coscienza, potremmo anche essere portati ad abbracciare amorevolmente quegli uomini che, cristianamente parlando, costituiscono comunque il nostro prossimo.

Poi, ascoltando la voce della nostra coscienza, potremmo anche raggiungere il convincimento che quegli uomini abbiano pieno diritto ad una pronta accoglienza di fraterna solidarietà, che li restituisca ad una vita dignitosa.

Ma ora, intanto, evitiamo d’attaccare vilmente, con termini impropri, uomini già trafitti dalla sorte. Chiamiamoli sinistrati, o perseguitati, o magari rifugiati; ma cerchiamo decisamente di abolire, per loro, l’uso del vocabolo “clandestino”!

Scritto da Andrea Leccese e pubblicato sul sito www.infinitoedizioni.it

venerdì 12 giugno 2009

Un'oasi di speranza per il nostro Paese

Nata a Roma il 10 novembre del 1970, di professione avvocato, è attualmente residente a Udine dov'è Segretaria comunale del Partito democratico. Porta la frangetta, ha riportato un grandissimo risultato alle elezioni europee nelle circoscrizioni dove era candidata, battendo in molti casi lo stesso Berlusconi. Ha in Aldo Moro e in Erlico Berlinguer i suoi due modelli di riferimento. E' schietta e coraggiosa al punto da dire in faccia al suo stesso segretario di partito, Franceschini tutto quello che pensa debba fare il Pd per migliorarsi, e dove abbia sbagliato nella sua campagna elettorale. Il suo nome è Debora Serracchiani. Inutile aggiungere altro. Lasciamo che sia lei stessa a presentarsi in questo video che abbiamo ripreso dal suo sito ufficiale DeboraSerracchiani.eu





mercoledì 3 giugno 2009

POLLI PER SEMPRE!!!


Dopo aver consigliato a tutti di leggere il libro di Andrea Leccese “Torniamo alla Costituzione!” non posso fare a meno di presentare e consigliare il nuovo libro di Bruno Gambarotta “Polli per sempre”.
La storia di un gruppo di polli d’allevamento alle prese con il difficile compito di gestire un’inattesa libertà, a seguito di un incidente del camion su cui erano trasportati.
Sarà subito chiaro che il destino di questi irresistibili polli prenderà un corso molto simile alla recente storia di noi esseri umani. Dal gruppo di polli che decide di fondare Pollania Libera per difendere la purezza della razza dei polli d’allevamento, al pollo imprenditore e abile barzellettiere Osman, impegnato nella costruzione del Pollaio 2, fino ad arrivare a Ottavio, leader con tendenze a perdere dei “Polli per sempre”, al grido di “Yes, we can”.
Potete leggerlo sia come un libro comico che come un saggio di storia politica contemporanea, oppure, data la difficoltà a distinguere la satira dalla politica nel nostro paese, leggetelo come se fosse entrambe le cose!
Non a nulla da invidiare a “La fattoria degli animali” di George Orwell, solo che è molto, molto più divertente!

giovedì 28 maggio 2009

Rapporto Amnesty: Italia ha preso china razzista

ROMA (Reuters) - Un'Italia che ha preso una "pericolosa china razzista" è quella che emerge dal Rapporto annuale 2009 di Amnesty International.

da Reuters Italia

"Le riforme del governo italiano sull'immigrazione sono di stampo discriminatorio e il paese è precipitato nell'insicurezza, che mette a repentaglio l'incolumità di molte persone e la reputazione internazionale dell'Italia", ha detto la presidente della Sezione Italiana di Amnesty International Christine Weise, durante la conferenza stampa di presentazione del Rapporto a Roma.

Sotto la lente d'ingrandimento dell'organizzazione internazionale è finito il set di proposte di modifica legislativa complessivamente chiamate "pacchetto sicurezza", che riguardano per lo più l'immigrazione.

"Amnesty International ha sin dall'inizio guardato con estrema preoccupazione all'emergere di norme che, lungi dal rappresentare una pianificazione chiara e comprensibile della politica sull'immigrazione, hanno un impatto sui diritti umani", si legge nella scheda di aggiornamento sullo stato dei diritti umani in Italia.

Il ddl sulla sicurezza -- che introduce tra l'altro in Italia il reato di immigrazione clandestina, esclude gli irregolari dai servizi pubblici, con l'eccezione di sanità e scuola, e prevede ronde anticriminalità -- è stato votato dalla Camera il 14 maggio scorso ed è passato ora all'attenzione del Senato, fortemente criticato dall'opposizione e dalla Chiesa.

PREOCCUPAZIONE PER POLITICA RESPINGIMENTI

Preoccupazione è stata espressa da Amnesty anche per le violazioni dei diritti umani nel Mar Mediterraneo. "Tra il 7 e l'11 maggio 2009 -- si legge nel documento -- l'Italia ha condotto forzatamente in Libia circa 500 tra migranti e richiedenti asilo, senza alcuna valutazione sul possibile bisogno di protezione internazionale degli stessi e quindi violando i propri obblighi in materia di diritto internazionale d'asilo e dei diritti umani".

Anche la politica dei respingimenti è stat oggetto di aspre critiche non solo dell'opposizione e della Chiesa ma anche da parte dell'Agenzia per i rifugiati Onu e dal Consiglio europeo.

"Tra le persone rinviate in Libia -- ha spiegato la Weise durante la conferenza stampa -- vi erano cittadini eritrei e somali, bisognosi di protezione. L'Italia, tra i suoi obblighi, ha quello di non rinviare nessuno in un paese in cui sarebbe a rischio di violazioni dei diritti umani e, rispetto a chi si trovi in condizioni di pericolo in mare, c'è quello di condurlo in un luogo sicuro".

"La Libia -- ha sottolineato la presidente -- non ha una procedura d'asilo e non offre protezione a migranti e rifugiati. L'Italia, quindi, sarà considerata responsabile di quanto accadrà ai migranti e ai richiedenti asilo riportati in Libia".

AGGRESSIONI A ROM

Il Rapporto Annuale 2009 ha posto anche l'attenzione sulla situazione dei rom in Italia. "I rom sono stati vittime di aggressioni di stampo razzista e non hanno ottenuto protezione da parte delle autorità", si legge nel rapporto.

Anche il Cerd, Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione razziale, ha sottolineato che i rom vivono in Italia in una condizione di "segregazione di fatto" nei campi ed ha fatto presente, insieme al Commissario Europeo per i diritti umani, che le affermazioni razziste di alcuni politici e l'adozione di norme contro i migranti hanno contribuito a creare un ambiente ostile contro i cittadini non italiani.

La presidente della Sezione Italiana si è poi soffermata anche sui processi per il G8 di Genova del 2001, sui quali ha espresso "preoccupazione per l'incombere della prescrizione, dopo anni in cui la ricerca della verità non è stata agevolata dalle istituzioni coinvolte" e sui procedimenti giudiziari aperti sulle responsabilità di agenti di polizia nei casi delle morti di Federico Aldrovandi e Gabriele Sandri. Su questi due ultimi casi, la Weise ha detto di "sperare, per le famiglie, che i processi proseguano senza ostacoli".

Per maggiori informazioni leggi il Rapporto Annuale di Amnesty International

martedì 12 maggio 2009

TORNIAMO ALLA COSTITUZIONE!

E' uscito nelle migliori librerie il nuovo libro di Andrea Leccese (già autore di "Le basi morali dell'evasione fiscale") intitolato "TORNIAMO ALLA COSTITUZIONE", con prefazione di Giuseppe Giulietti e postfazione di Luciano Corradini.

Infinito edizioni

"Un saggio contro il familismo amorale di un Paese in cui la democrazia è manipolata"

Con testi di Michele Gesualdi-Fondazione don Lorenzo Milani, Leo Nodari-Associazione Società Civile, Articolo 53, DemosAgorà, Persone Oneste.

martedì 5 maggio 2009

L'Italia dell'"imperatore"

"Gli italiani sono incapaci di indignarsi" si legge in un'intervista pubblicata oggi dal giornale L'Unità con il corrispondente del Time in Italia Jeff Israeli. Ed è normale ormai che anche di fronte all'ennesimo scandalo che coinvolge il nostro Primo Ministro, l'"imperatore", così lo ha definito sua moglie Veronica Lario, ovviamente costretta a queste dichiarazioni dagli esponenti di quell'opposizione che non si lascia mai sfuggire un'occasione per dare contro alle scelte del governo, insomma anche davanti alla richiesta di divorzio della moglie, anche di fronte ad un capo del governo che fa la comparsa al compleanno di una giovane diciottenne, che porta veline e donne avvenenti e di bell'aspetto nel palco della sua politica, gli italiani proseguono la loro vita nell'indifferenza, limitandosi tutt'al più a qualche commentino nei bar. Se però gli elettori votano in massa questo modo di fare politica, vuol dire che infondo gli italiani si rispecchiano nel presidente che, seppur sposato, si diverte a stare in compagnia di giovani ragazze, cura i suoi interessi personali in parlamento, e se ne infischia di Italia e Europa. Il presidente del divertimento e dello spettacolo. L'anomalia è solo Berlusconi? Se l'Italia non volesse Berlusconi, in maniera molto semplice non lo voterebbe. Vedremo alle europee se gli scandali avranno inciso qualcosa. Comunque al momento i fatti mostrano una Sinistra che ha troppe volte in maniera testarda sottovalutato Berlusconi senza mai risolvere in maniera definitiva il problema della sua anomala presenza in politica. Persa la sua credibilità nei confronti degli elettori, non possiamo che aspettarci un lungo dominio del presidente di Arcore. Ce lo terremo finché non sarà lui stesso a farsi da parte. Quindi se i sondaggi sono buoni e se deciderà di ricandidarsi, almeno per altri dieci anni. O a Palazzo Chigi o al Quirinale. Questo sarà l'"imperatore" a deciderlo.

venerdì 1 maggio 2009

Viva la libertà...

L'imparzialità e la totale libertà e indipendenza di cui godono le nostre reti televisive sono dimostrate anche da questo bello spot della Lactacyd Intimo. Evviva la neutralità, evviva la democrazia... ma soprattutto il popolo delle libertà! Se qualcuno riesce a capire la relazione fra le ronde in città e la pubblicizzazione di un intimo ci illumini!!!

mercoledì 11 marzo 2009

Razzismo assoluto.

Insomma bisogna essere chiari. Non se ne può più di questi cagnacci immigrati luridi e schifosi con addosso fetido pelo puzzolente. Rovinano "l'economia floreale della nostra natura" e si deduce passino tutto il tempo a zonzo per la città in cerca di qualche cagnetta da disonorare.
Meno male che in Italia c'è qualcuno ad occuparsi in modo civile e nel pieno rispetto culturale dei problemi seri che attanagliano il nostro paese.


martedì 10 marzo 2009

I diavoli rumeni...???


In questi ultimi giorni stiamo assistendo su giornali e telegiornali a una campagna mediatica anti-rumeni di proporzioni che sfociano nel ridicolo. L'attenzione dedicata alla vicenda dei due rumeni accusati di aver violentato una quattordicenne nel parco della Caffarella il giorno di San Valentino è emblematica e rende benissimo l'idea di come si possa manipolare l'opinione pubblica semplicemente scegliendo di dare risalto a certe notizie piuttosto che altre. E' l'esempio di come si mostri una questione da un unico punto di vista, per il semplice motivo di voler far passare un determinato messaggio oscurando ciò che realmente accade nel mondo. Il messaggio è quello del rumeno assassino, violento, diabolico... Tutti i rumeni sono pericolosi, delle persone cattive, che minacciano la tranquillità e la serenità della nostra vita. Un'indagine dell'Ansa ci mostra come le cose per fortuna siano ben diverse, e che se ci sono rumeni che violentano le ragazze e che vivono nell'illegalità (come del resto ci sono italiani, albanesi, maghrebini, inglesi, tedeschi che lo fanno), esistono anche rumeni che per contro aiutano le forze dell'ordine e vivono nel profondo rispetto della legge italiana. Come vediamo dipende semplicemente da quale notizia uno sceglie di mettere in primo piano e quale decide di nascondere ed occultare. Bisogna sempre diffidare dalle generalizzazioni. La realtà del mondo è complessa, come cercano di ripeterci molti studiosi e intellettuali di oggi, ed è poliedrica, presenta molte sfaccettature. Una persona seria che vuole informare la gente in maniera corretta dovrebbe presentare entrambe le facce della medaglia. I telegiornali ancora non l'hanno fatto. L'Ansa sì e ve lo proponiamo.

da Ansa.it

A Palermo la mobilitazione della comunità di nomadi che vive in città ha permesso alla polizia di risalire ai tre giovani che lunedì scorso hanno rapinato una coppia di fidanzatini, compiendo anche atti di violenza sulla ragazza. A Gaeta (Latina) invece due romeni hanno bloccato un maghrebino ubriaco che, nell'indifferenza generale, aveva aggredito e palpeggiato una ragazza e lo hanno fatto catturare dai carabinieri.

Due storie di segno opposto a quelle che hanno visto rom e romeni protagonisti di episodi di violenza sulle donne. Il caso più clamoroso è quello di Palermo, visto che è stata l'intera comunità nomade ad attivarsi per aiutare la polizia a individuare i tre giovani di etnia slava (uno di 16 anni, gli altri due di 14), responsabili dell'aggressione di lunedì scorso alla coppietta che stava aspettando l'autobus. A consegnarli alle forze dell'ordine sono stati i loro genitori.

I tre - che hanno confessato e restituito la refurtiva - dopo essersi fatti consegnare dal ragazzo, minacciandolo con un coltello, giubbotto, scarpe e cellulare, avevano insultato e palpeggiato la ragazzina e poi picchiato il fidanzatino che tentava di difenderla. A mettere sulle loro tracce la polizia era stata la stessa adolescente, segnalando l'accento slavo dei suoi aggressori. Un particolare che ha indotto gli investigatori a rivolgersi alla comunità nomade che vive poco distante il luogo dell'aggressione, nei pressi dello stadio di Palermo.

"Siamo andati dai capi della comunità - ha raccontato il commissario Sara Fascina - abbiamo chiesto loro se sapessero qualcosa della vicenda. Quando hanno appreso che, oltre alla rapina, erano stati commessi atti di violenza sulla 15enne, si sono mobilitati. In particolare a portarci dai responsabili sono stati gli stessi genitori". Un contributo determinante apprezzato dal questore di Palermo ma anche dalla madre della ragazzina, che ha detto di essere pronta a stringere la mano ai capi della comunità nomade.

A Gaeta (Latina)invece sono stati padre e figlio romeni, ma da anni residenti nella cittadina laziale, a difendere una ragazza aggredita all'uscita di un pub da un maghrebino. Molestata dall'uomo, la vittima ha cercato di rifugiarsi in un bar ma è stata nuovamente raggiunta dal suo aggressore nell'indifferenza generale. Solo l'intervento dei due stranieri ha permesso di bloccare il nordafricano: mentre il padre lo teneva fermo il figlio ha chiamato i carabinieri che lo hanno arrestato.

giovedì 19 febbraio 2009

martedì 17 febbraio 2009

lunedì 16 febbraio 2009

venerdì 13 febbraio 2009



Liberacittadinanza organizza un incontro nazionale a Firenze, sabato 14 febbraio, al Cinema Puccini, via delle Cascine 41.

Qui interverranno, a partire dalle ore 11:Marco Travaglio, Bruno Tinti, Luigi De Magistris, Maria Luisa Busi, Carlo Vulpio, Paolo Flores d’Arcais, Pancho Pardi, Eric Jozsef, Raffaele Palumbo

L'ingresso è libero e aperto a tutti i cittadini interessati a partecipare e discutere.

giovedì 12 febbraio 2009

«La Costituzione non si cambia» parola di... Umberto Bossi


Farà un po' strano - ma tutto sommato neanche tanto - ma il leader della Lega Nord Umberto Bossi è intervenuto nel dibattito che vede di fronte Berlusconi e il presidente della Repubblica Napolitano, per difendere la Costituzione. Ultimamente a destra siamo abituati a vedere posizioni che evidenziano un notevole e sorprendente cambiamento ideologico, da parte di personalità influenti come il Presidente della Camera Fini e quasi un avvicinamento ad un pensiero più di sinistra, costituzionalista, antifascista, che non dell'area politica cui appartengono. E ben vengano queste dichiarazioni dato che a "sinistra" se una sinistra c'è - in realtà sembra di no - su quali siano i valori da difendere si fa una certa confusione. Allora che a destra qualcuno inizi a fare un po' la parte della sinistra fa piacere. Delude invece che a sinistra si dorma sugli allori. Ci si culli e ci si elogi di fronte a una lettera ricevuta da Veltroni dal presidente degli Usa Obama, e di fatto si dorma profondamente quando si tratta di pensare ai problemi dell'Italia. Poi ci si domanda perché il 60% e oltre degli italiani finisca per votare Berlusconi. O la sinistra si sveglia e si ricorda quali sono i suoi valori, si riavvicina ai problemi sociali della gente, oppure difficilmente potrà ritornare a governare il Paese. Riecheggiano le parole pronunziate in Piazza Navona da Nanni Moretti. E la sua profezia pare avverarsi. La gente è stufa di essere continuamente delusa, alla fine fa i suoi conti e sceglie. E stavolta sembra buia anche la via dell'alternanza. Se la sinistra non sarà capace di tornare tale, prenderà delle belle bastonate anche alle prossime elezioni politiche. Al momento perciò Berlusconi può stare tranquillo. Almeno finché l'opposizione, continuerà a essere solo un'ombra, e non dimostrerà di sapersi differenziare dal Cavaliere. Per ora vediamo solamente deplorevoli linee "inciuciste".
Rimane il fatto che non solo la Costituzione non si cambia come dice Bossi. La Costituzione va anche attuata. Al momento rimane solo come un insieme di leggi scritte in un foglio, di cui si ha scarsa conoscenza, di cui si parla poco o nulla nelle scuole, e che soprattutto non viene seguita dai legislatori, ma continuamente ignorata e calpestata. Nella Costituzione ci sono i nostri diritti e doveri scritti in maniera chiara e inequivocabile. E' importante conoscerli per non essere fregati.

mercoledì 11 febbraio 2009

Breve riflessione sulla relazione fra democrazia e razza, intesa in senso "soft", a partire da Luciano Canfora

E' estremamente interessante e strettamente attuale la riflessione effettuata da Luciano Canfora, nel suo libro "La democrazia", riguardo alla relazione fra il concetto di razza inteso in senso "soft" e quello di democrazia. Egli parte nella sua analisi dall'atteggiamento che i Greci del tempo di Eschilo e di Demostene mostravano verso i Persiani, loro nemici politici. Era diffusa nella Grecia di quel tempo una propaganda volta ad affermare un pregiudizio di superiorità del popolo greco su quello persiano. Come? Mettendo in contrapposizione la Grecia, considerata nella campagna propagandistica intellettuale del tempo come la nazione democratica, libera e occidentale o europea, con la Persia, che per i Greci significava l'Oriente o l'Asia e al tempo stesso la schiavitù. Si può vedere sostiene Canfora, in questa propaganda greca, un confronto con la realtà attuale. Il riferimento nella citazione non è esplicito, ma si riconosce chiaramente l'allusione alla politica estera adottata di recente dagli Stati Uniti d'America: "L'idea che l'ordinamento politico - sostiene Canfora - detto 'democratico' fosse legato strettamente ad un fattore che è disgustoso definire razziale, ma che esattamente così è stato presentato, era convincimento diffuso nell'Occidente euro-atlantico, e forse è tutt'ora alla base delle iniziative a carattere imperiale offerte da ultimo all'opinione pubblica sotto la sconcertante formula 'portare la democrazia'". E' alquanto evidente in questa formulazione l'idea propagandistica di dimostrare la superiorità di un certo modello politico su un altro e, quindi, di una nazione su un'altra. Di giustificare la propria azione di guerra contro un altro popolo, come un'azione volta a migliorare quest'ultimo, a portargli qualcosa di buono e superiore, come per esempio la democrazia. Già il fatto però di portare e imporre di fatto la democrazia a un altro popolo è in palese contraddizione con il significato stesso di democrazia: ovvero il governo del popolo. La democrazia non dovrebbe essere imposta. E' il popolo che fa la democrazia, come conferma la frase di Popper: "La democrazia è la possibilità dei governati di controllare i governanti".

martedì 10 febbraio 2009

PER NON DIMENTICARE

Nel giorno del ricordo dei morti nelle foibe, vi proponiamo la pagina di "La Storia siamo noi" dove potete trovare filmati e documenti molto interessanti sul tema.

La Storia siamo noi - Storia delle foibe

Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. È in quelle voragini dell’Istria che fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani.

La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone. Li considerano “nemici del popolo”. Ma la violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l’Istria. Le truppe del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. Lo racconta Graziano Udovisi, l’unica vittima del terrore titino che riuscì ad uscire da una foiba. È una carneficina che testimonia l’odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, viene fissato il confine fra l’Italia e la Jugoslavia. Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non finisce.
Nel febbraio del 1947 l’Italia ratifica il trattato di pace che pone fine alla Seconda guerra mondiale: l’Istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia. Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli. Scappano dal terrore, non hanno nulla, sono bocche da sfamare che non trovano in Italia una grande accoglienza. La sinistra italiana li ignora: non suscita solidarietà chi sta fuggendo dalla Jugoslavia, da un paese comunista alleato dell’URSS, in cui si è realizzato il sogno del socialismo reale. La vicinanza ideologica con Tito è, del resto, la ragione per cui il PCI non affronta il dramma, appena concluso, degli infoibati. Ma non è solo il PCI a lasciar cadere l’argomento nel disinteresse. Come ricorda lo storico Giovanni Sabbatucci, la stessa classe dirigente democristiana considera i profughi dalmati “cittadini di serie B”, e non approfondisce la tragedia delle foibe. I neofascisti, d’altra parte, non si mostrano particolarmente propensi a raccontare cosa avvenne alla fine della seconda guerra mondiale nei territori istriani. Fra il 1943 e il 1945 quelle terre sono state sotto l’occupazione nazista, in pratica sono state annesse al Reich tedesco.
Per quasi cinquant’anni il silenzio della storiografia e della classe politica avvolge la vicenda degli italiani uccisi nelle foibe istriane. È una ferita ancora aperta “perché, ricorda ancora Sabbatucci, è stata ignorata per molto tempo”. Il 10 febbraio del 2005 il Parlamento italiano ha dedicato la giornata del ricordo ai morti nelle foibe. Inizia oggi l’elaborazione di una delle pagine più angoscianti della nostra storia.

lunedì 9 febbraio 2009

Non è un paese per giovani - Puntata sulla raccolta differenziata.


Torna "Non è un paese per giovani" con una puntata dedicata alla raccolta differenziata. Abbiamo anche telefonato alcuni cittadini... Sentite cosa ci hanno risposto!

Clicca qui!!!

lunedì 2 febbraio 2009

Il mondo della tossicodipendenza raccontato da un giovane di 18 anni che l'ha vissuto in prima persona


Torniamo a scrivere e lo facciamo andando ad occuparci di un tema delicato e, importante da conoscere: quello della tossicodipendenza. Oggi il problema della dipendenza da sostanze è diffuso e riguarda, purtroppo, molti giovani. La domanda che sorge spontanea di fronte alla questione è la seguente: come fa un giovane ad entrare nel mondo della "droga"? Perché inizia a fare uso di sostanze stupefacenti? La risposta a questo e ad altri quesiti ci è stata fornita dalla testimonianza che abbiamo raccolto di un giovane ragazzo di diciotto anni, entrato nel problema della dipendenza da sostanze e poi uscitone grazie a un programma di cura seguito presso l'associazione "I CARE" del Centro Solidarietà di Arezzo (CSA). Queste sono le domande che gli abbiamo posto e di seguito le sue risposte.

Qual è la tua serata tipo quando esci con gli amici?
Di solito andiamo in un pub o a ballare.
Cosa fate?
Quando siamo al pub beviamo in compagnia. Se accade che uno prende una bevanda analcolica spesso viene sbeffeggiato dagli altri.
Ci sono anche ragazzi che fanno uso di sostanze?
Dipende. Ci sono dei ragazzi che cercano lo sballo e altri che non lo cercano.
Quelli che cercano lo sballo perché arrivano a fare uso di sostanze?
Di solito lo fanno per divertirsi. Perché le serate sono sempre le stesse e per fugare la noia e la ripetitività si fanno un tiro. All'inizio sembra un gioco. Poi non lo è più.
Che tipo di sostanze prendono?
Cocaina, canne. La cocaina ormai è accessibile a tutti. Prima era la droga dei ricchi. Ora non lo è più.
Tra cocaina e canne quali sostanze si usano di più?
Chi va a ballare usa più la cocaina. Chi sta al pub usa le canne. Comunque dipende da cosa uno vuole fare.
A quale età si inizia a fare uso di sostanze?
La persona più giovane che ho visto iniziare a fare uso di cocaina aveva 14 anni. Per quanto riguarda le canne ci sono ragazzi che iniziano anche a 13 anni.
Sono più i ragazzi a farne uso o le ragazze?
I ragazzi. Ma la distanza si sta assottigliando. Ci sono anche molte ragazze che fanno uso di sostanze.
Come ci si avvicina alle sostanze?
Ci sono ragazzi che si avvicinano per gioco, altri perché hanno difficoltà a relazionarsi con il mondo.
Chi prende una sostanza è cosciente di ciò a cui va incontro?
Di solito non sai con precisione cosa prendi e c'è anche l'atteggiamento di sminuire quello che prendi. Il problema che si pongono i ragazzi è quanto dura l'effetto della sostanza, perché poi devono rientrare a casa dai genitori. Non si pensa più di tanto al fatto che uno possa rimanerci e non tornare più a casa. Perché comunque quando prendi la sostanza non pensi che succeda proprio a te.
Tra amici parlate di sostanze?
Tra di noi parliamo di quale sostanza è più buona, dei vari tipi di sostanze, degli effetti che danno.
Non parlate tra ragazzi della tossicodipendenza come problema?
Ne parliamo, ma sempre con amici fidati.
E vi sapete aiutare tra di voi?
A volte sì, e a volte no.
Se vedi un ragazzo che sta male provi ad aiutarlo?
Lì per lì quando sì è appena sfondato non riesci ad aiutarlo, perché è sotto gli effetti della sostanza e non ti ascolta.
Il giorno dopo?
Il giorno dopo vorresti dirgli di fare attenzione, che fa male. Ma nella vita di oggi ognuno ha i suoi problemi. Nessuno mette la faccia per quella degli altri.
Come vedi il tuo futuro e quello dei tuoi coetanei? Pensate mai a quello che vorreste fare?
Oggi pochi ragazzi pensano al futuro. Non c'è più la mentalità di pensare a quello che uno farà domani. I ragazzi di oggi per lo più vivono alla giornata.


sabato 31 gennaio 2009

Mostra Fotografica itinerante su Don Lorenzo Milani


Il giorno 29 gennaio 2009 alle ore 18.00 presso lo Spazio Espositivo "Galleria Via Larga" della Provincia di Firenze (via Cavour 7r Firenze), sara' inaugurata la mostra fotografica itinerante su Don Lorenzo Milani e la Scuola di Barbiana - La mostra rimarrà aperta fino al giorno 8 febbraio 2009 con orario 15.30 >19.00
La mostra, concepita per essere la versione itinerante ed aggiornata del percorso fotografico permanente che è stato inaugurato a maggio del 2007 dal titolo "Barbiana: Il silenzio diventa voce", si compone di 25 pannelli roll-up autoportanti su cui sono stampate foto, alcune inedite e frasi tratte dagli scritti di don Lorenzo Milani.
Il percorso che traccia una pennellata cronologica della vita del priore, dall'infanzia agli ultimi anni a Barbiana mette in risalto il pensiero e l'opera di questo complesso personaggio.
All'interno del percorso espositivo saranno presenti un quadro e dei disegni inediti, di suo pugno, realizzati da don Lorenzo durante gli studi all' Accademia di Brera, prima della conversione, mai esposti fino ad oggi e, il piccolo astrolabio costruito dai ragazzi dalla scuola di Barbiana e la cartina della Palestina.

Ideata e progettata da Fondazione don Lorenzo Milani

Curata e allestita da Sandra Gesualdi

Photoreproducer Mauro Mannini

catalogo stampato dallo Stabilimento Grafico

con il contributo del Comune di Firenze, la Provincia di Firenze e tutti i volontari della Fondazione

sabato 24 gennaio 2009

ABBIATE FEDE: TORNEREMO!


Da quasi 2 mesi non abbiamo scritto niente su questo blog. Colpa degli svariati impegni e delle nuove situazioni che si stanno delineando all'orizzonte. Poi come sempre comunque la colpa è anche del sistema e della crisi economica. Come abbiamo già detto nel titolo comunque non abbiate paura: TORNEREMO!