Il contributo kantiano alla definizione del concetto di libertà porta con se qualcosa di apparentemente paradossale . La libertà, che tanto attrae il nostro pensiero suscitando metafore romantiche e idealizzanti, ci deriva da un limite.
Apparentemente può sembrare assurdo. Come possiamo essere liberi se siamo limitati?
Tutto sta nel dare un valore positivo a questo limite. Non è un limite che ci impedisce, bensì un limite all'interno del quale noi possiamo.
La Ragione, nella filosofia kantiana, è il nostro limite. Ragione anch'essa concepita in modo positivo, troppo positivo forse, ma comunque unico spazio all'interno della quale e grazie alla quale l'uomo può rendersi libero. Tutto ciò che va oltre la ragione (con la R maiuscola!) non è sostanzialmente pensabile. La fede stessa, la religione ,devono essere intesi, per il filosofo di Königsberg, entro i limiti della sola ragione.
Venendo ai giorni nostri, c'è un concetto con cui mi piace definire la libertà e che secondo me si avvicina molto ad una visione positiva di un limite: partecipazione.
Proviamo a rovesciare la questione: si può essere liberi senza limiti?
Credo che a questa domanda Giorgio Gaber abbia risposto meglio di qualsiasi altro filosofo:
Apparentemente può sembrare assurdo. Come possiamo essere liberi se siamo limitati?
Tutto sta nel dare un valore positivo a questo limite. Non è un limite che ci impedisce, bensì un limite all'interno del quale noi possiamo.
La Ragione, nella filosofia kantiana, è il nostro limite. Ragione anch'essa concepita in modo positivo, troppo positivo forse, ma comunque unico spazio all'interno della quale e grazie alla quale l'uomo può rendersi libero. Tutto ciò che va oltre la ragione (con la R maiuscola!) non è sostanzialmente pensabile. La fede stessa, la religione ,devono essere intesi, per il filosofo di Königsberg, entro i limiti della sola ragione.
Venendo ai giorni nostri, c'è un concetto con cui mi piace definire la libertà e che secondo me si avvicina molto ad una visione positiva di un limite: partecipazione.
Proviamo a rovesciare la questione: si può essere liberi senza limiti?
Credo che a questa domanda Giorgio Gaber abbia risposto meglio di qualsiasi altro filosofo:
"La libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione."
libertà è partecipazione."
1 commento:
Giustissimo!!! Infatti Kant definiva così la libertà: "una costituzione che miri alla maggiore libertà umana secondo leggi, che facciano che la libertà di ciascuno possa coesistere con quella degli altri". La libertà deve necessariamente avere dei limiti per essere tale. Lo spiega bene anche Karl Popper formulando un esempio di libertà intesa in senso kantiano: "un americano venne accusato di aver percosso qualcuno sul naso. Si difese sostenendo di essere un libero cittadino e di avere quindi la libertà di muovere i suoi pugni in qualsiasi direzione volesse. Al che il giudice lo corresse in questo modo: La libertà di muovere i suoi pugni ha dei limiti, che talvolta possono cambiare. Ma i nasi dei suoi concittadini si trovano quasi sempre al di fuori di tali limiti".
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