Nella foto Antonino Caponnetto.
In 500 a Villa Montalvo per assistere al decimo vertice contro le mafie organizzato dalla Fondazione Antonino Caponnetto (http://www.antoninocaponnetto.it/). Moltissimi i giovani che affollano la sala. Che mostrano la loro speranza nella possibilità di un futuro diverso. Partecipano con calore e attenzione agli interventi delle varie autorità presenti: politici, magistrati, il procuratore nazionale antimafia. C'è il sindaco di Roma e segretario del Pd Walter Veltroni, c'è De Magistris, ci sono Piero Grasso, Saro Crocetta, Giancarlo Caselli, Pier Luigi Vigna e tanti altri. Voci che all'unisono testimoniano il bisogno nel nostro paese di lottare per la legalità, per la giustizia. Il clima che si respira è stupendo. Villa Montalvo si fa per un giorno piazza di democrazia, spazio aperto ad ospitare chi crede ed è vicino alle persone che nel nostro paese fanno la resistenza tutti i giorni contro la criminalità per amore dell'Italia e dei suoi cittadini. Diceva Borsellino nel momento del maxi processo: "Sentiamo che fanno il tifo per noi". Ebbene la gente presente a Villa Montalvo non è da meno: fa sentire forte la sua voce, il suo tifo. Durante il suo intervento l'attuale procuratore nazionale antimafia Grasso dice: "Devo ringraziare soprattutto i giovani proprio quei giovani che a mio avviso sono coloro che hanno smosso le acque che hanno intorpidito questa palude ma per far sorgere delle nuove iniziative importantissime per quello che è il coinvolgimento della società civile".
Anche noi di Demosagorà eravamo presenti ieri al Vertice a Campi Bisenzio, e vogliamo manifestare la nostra vicinanza alla Fondazione Antonino Caponnetto. La mafia è un grande problema del nostro paese, ma non dobbiamo rassegnarci. Non deve essere isolato chi lotta contro la mafia, chi resiste e spende la sua vita per la giustizia e per la sicurezza del nostro paese. Devono sentirsi ed essere isolati i poteri criminali. E questo è possibile se c'è unità, coesione, partecipazione da parte di noi tutti. Siamo tutti chiamati in causa, perché la mafia è un problema nazionale. Non è un problema solo del Sud, non è un problema solo di quelle famiglie che magari hanno perso un figlio ucciso dalla mafia. E' un problema che ci riguarda tutti e che ci costringe a prendere una posizione. Anche il silenzio in questo caso diventa una posizione. Dobbiamo avere coraggio. Parlare di mafia ed essere vicini a chi la mafia la combatte, a chi della mafia è vittima e ha subito per causa sua (leggi, per causa della mafia) lutti, disgrazie, dolori. Un futuro migliore è possibile e la battaglia contro la mafia può essere vinta attraverso il coinvolgimento della socità civile, recuperando senso civico, sensibilità ad un grande male che affligge il nostro paese.
Anche noi di Demosagorà eravamo presenti ieri al Vertice a Campi Bisenzio, e vogliamo manifestare la nostra vicinanza alla Fondazione Antonino Caponnetto. La mafia è un grande problema del nostro paese, ma non dobbiamo rassegnarci. Non deve essere isolato chi lotta contro la mafia, chi resiste e spende la sua vita per la giustizia e per la sicurezza del nostro paese. Devono sentirsi ed essere isolati i poteri criminali. E questo è possibile se c'è unità, coesione, partecipazione da parte di noi tutti. Siamo tutti chiamati in causa, perché la mafia è un problema nazionale. Non è un problema solo del Sud, non è un problema solo di quelle famiglie che magari hanno perso un figlio ucciso dalla mafia. E' un problema che ci riguarda tutti e che ci costringe a prendere una posizione. Anche il silenzio in questo caso diventa una posizione. Dobbiamo avere coraggio. Parlare di mafia ed essere vicini a chi la mafia la combatte, a chi della mafia è vittima e ha subito per causa sua (leggi, per causa della mafia) lutti, disgrazie, dolori. Un futuro migliore è possibile e la battaglia contro la mafia può essere vinta attraverso il coinvolgimento della socità civile, recuperando senso civico, sensibilità ad un grande male che affligge il nostro paese.
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