Non è stata accompagnata dal clamore della prima manifestazione la seconda avventura della giornata della famiglia, chiamata americanamente Family Day. L'anno scorso c'era il grosso problema DICO e questa manifestazione era stata strumentalizzata in ogni modo possibile. Quest'anno, perlomeno si parla di qualcosa di concreto per aiutare le famiglie e cioè di intervenire nel nostro sistema fiscale per renderlo "a misura di famiglia". Questo il testo della petizione che girerà in 1420 piazze italiane per una raccolta firme da presentare il 15 maggio al presidente della Repubblica:
Testo della petizione "FIRMA PER UN FISCO A MISURA DI FAMIGLIA"
- Mantenere ed educare i propri figli è, per la famiglia, oltre che un obbligo morale e naturale anche un diritto-dovere costituzionale.- Per questo la grande questione fiscale oggi in Italia è il sistema di tassazione delle famiglie. Un fisco ingiusto significa famiglie povere, famiglie che non ce la fanno, figli che non nascono. Un Paese che non si rinnova. Le famiglie sono fortemente penalizzate, perché non si tiene veramente conto dei carichi familiari.
- Mantenere ed educare i propri figli è, per la famiglia, oltre che un obbligo morale e naturale anche un diritto-dovere costituzionale.- Per questo la grande questione fiscale oggi in Italia è il sistema di tassazione delle famiglie. Un fisco ingiusto significa famiglie povere, famiglie che non ce la fanno, figli che non nascono. Un Paese che non si rinnova. Le famiglie sono fortemente penalizzate, perché non si tiene veramente conto dei carichi familiari.
- Va quindi introdotto un sistema fiscale basato non solo sull’equità verticale (chi più ha più paga), ma anche sull'equità orizzontale per cui, a parità di reddito, chi ha figli da mantenere non deve pagare, in pratica, le stesse tasse di chi non ne ha.- Il reddito imponibile deve dunque essere calcolato non solo in base al reddito percepito, ma anche in base al numero dei componenti della famiglia.
Chiediamo, quale primo passo verso una vera equità fiscale, un sistema di deduzioni dal reddito pari al reale costo di mantenimento di ogni soggetto a carico, sulla base delle scale di equivalenza, indipendenti dal reddito, che gli studiosi hanno da tempo identificato.
Chiediamo, quale primo passo verso una vera equità fiscale, un sistema di deduzioni dal reddito pari al reale costo di mantenimento di ogni soggetto a carico, sulla base delle scale di equivalenza, indipendenti dal reddito, che gli studiosi hanno da tempo identificato.
- Questo sistema è semplice, di immediata applicazione, mantiene intatta la progressività (quale progressività???) del prelievo, può sostituire migliorandolo l’attuale complicato sistema di detrazioni. Il problema di coloro che non godrebbero delle deduzioni, a causa di redditi troppo bassi, i cosiddetti incapienti, si può facilmente risolvere introducendo l’imposta negativa, un’integrazione al reddito pari alla deduzione non goduta.
- In questo modo, nell’ambito di una futura, complessiva riforma del sistema fiscale, sarà possibile prevedere anche l’introduzione di strumenti, quale il quoziente familiare, che abbiano alla base, come soggetto imponibile, non più l’individuo ma il nucleo familiare.
L'auspicio è che questa iniziativa non finisca come la precedente. Hanno già firmato diversi politici divorziati tra cui Fini e Casini, l'esponente del PD Paola Binetti, l'ex comunista Ferrara, che non ha perso occasione per invitare tutti con alla sua manifestazione l'8 marzo, ed altre personalità politiche.
1 commento:
Si, probabilmente lo e
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