martedì 10 marzo 2009

I diavoli rumeni...???


In questi ultimi giorni stiamo assistendo su giornali e telegiornali a una campagna mediatica anti-rumeni di proporzioni che sfociano nel ridicolo. L'attenzione dedicata alla vicenda dei due rumeni accusati di aver violentato una quattordicenne nel parco della Caffarella il giorno di San Valentino è emblematica e rende benissimo l'idea di come si possa manipolare l'opinione pubblica semplicemente scegliendo di dare risalto a certe notizie piuttosto che altre. E' l'esempio di come si mostri una questione da un unico punto di vista, per il semplice motivo di voler far passare un determinato messaggio oscurando ciò che realmente accade nel mondo. Il messaggio è quello del rumeno assassino, violento, diabolico... Tutti i rumeni sono pericolosi, delle persone cattive, che minacciano la tranquillità e la serenità della nostra vita. Un'indagine dell'Ansa ci mostra come le cose per fortuna siano ben diverse, e che se ci sono rumeni che violentano le ragazze e che vivono nell'illegalità (come del resto ci sono italiani, albanesi, maghrebini, inglesi, tedeschi che lo fanno), esistono anche rumeni che per contro aiutano le forze dell'ordine e vivono nel profondo rispetto della legge italiana. Come vediamo dipende semplicemente da quale notizia uno sceglie di mettere in primo piano e quale decide di nascondere ed occultare. Bisogna sempre diffidare dalle generalizzazioni. La realtà del mondo è complessa, come cercano di ripeterci molti studiosi e intellettuali di oggi, ed è poliedrica, presenta molte sfaccettature. Una persona seria che vuole informare la gente in maniera corretta dovrebbe presentare entrambe le facce della medaglia. I telegiornali ancora non l'hanno fatto. L'Ansa sì e ve lo proponiamo.

da Ansa.it

A Palermo la mobilitazione della comunità di nomadi che vive in città ha permesso alla polizia di risalire ai tre giovani che lunedì scorso hanno rapinato una coppia di fidanzatini, compiendo anche atti di violenza sulla ragazza. A Gaeta (Latina) invece due romeni hanno bloccato un maghrebino ubriaco che, nell'indifferenza generale, aveva aggredito e palpeggiato una ragazza e lo hanno fatto catturare dai carabinieri.

Due storie di segno opposto a quelle che hanno visto rom e romeni protagonisti di episodi di violenza sulle donne. Il caso più clamoroso è quello di Palermo, visto che è stata l'intera comunità nomade ad attivarsi per aiutare la polizia a individuare i tre giovani di etnia slava (uno di 16 anni, gli altri due di 14), responsabili dell'aggressione di lunedì scorso alla coppietta che stava aspettando l'autobus. A consegnarli alle forze dell'ordine sono stati i loro genitori.

I tre - che hanno confessato e restituito la refurtiva - dopo essersi fatti consegnare dal ragazzo, minacciandolo con un coltello, giubbotto, scarpe e cellulare, avevano insultato e palpeggiato la ragazzina e poi picchiato il fidanzatino che tentava di difenderla. A mettere sulle loro tracce la polizia era stata la stessa adolescente, segnalando l'accento slavo dei suoi aggressori. Un particolare che ha indotto gli investigatori a rivolgersi alla comunità nomade che vive poco distante il luogo dell'aggressione, nei pressi dello stadio di Palermo.

"Siamo andati dai capi della comunità - ha raccontato il commissario Sara Fascina - abbiamo chiesto loro se sapessero qualcosa della vicenda. Quando hanno appreso che, oltre alla rapina, erano stati commessi atti di violenza sulla 15enne, si sono mobilitati. In particolare a portarci dai responsabili sono stati gli stessi genitori". Un contributo determinante apprezzato dal questore di Palermo ma anche dalla madre della ragazzina, che ha detto di essere pronta a stringere la mano ai capi della comunità nomade.

A Gaeta (Latina)invece sono stati padre e figlio romeni, ma da anni residenti nella cittadina laziale, a difendere una ragazza aggredita all'uscita di un pub da un maghrebino. Molestata dall'uomo, la vittima ha cercato di rifugiarsi in un bar ma è stata nuovamente raggiunta dal suo aggressore nell'indifferenza generale. Solo l'intervento dei due stranieri ha permesso di bloccare il nordafricano: mentre il padre lo teneva fermo il figlio ha chiamato i carabinieri che lo hanno arrestato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Rumeni a casa. Ma perchè cavolo hanno fatto entrare la romania nell'UE?

Anonimo ha detto...

Per permettere ai mafiosi (tutti italiani puro sangue) di lavare il loro sporco denaro in Romania