Venerdì 8 Febbraio è uscito nelle sale Caos Calmo, film tratto dal l'omonimo romanzo di Sandro Veronesi, per la regia di Antonello Grimaldi con Nanni Moretti, Isabella Ferrari, Alessandro Gasman, Valeria Golino, Silvio Orlando...
Pietro Paladini(Nanni Moretti) ha fatto una promessa a sua figlia Claudia, le ha detto che l'aspetterà fino alla fine delle lezioni davanti a scuola, là in quella panchina laggiù...
Lara, moglie di Pietro, è morta quell'estate, ma Claudia non sembra triste per la perdita della madre, Claudia non soffre, come nemmeno Pietro soffre, lui che lo stesso giorno della morte della moglie aveva salvato insieme al fratello Carlo(Alessandro Gasmann) due donne, al mare,dove si trovavano in vacanza.
Pietro aspetta ogni gorno fuori da scuola, seduto sulla stessa panchina, andando a comprare il giornale, pranzando al bar e apetta che la figlia si affacci all'intervallo per salutarlo, aspetta che lei esca, aspetta...Intorno a lui la vita gira, continua e quella panchina diviene il centro di un mondo, un confessionale per amici e colleghi di lavoro, parenti preoccupati e con i loro problemi, luogo per riunioni,perchè Pietro non torna in ufficio, Pietro aspetta Caludia e ripensa alle compagnie aeree con cui ha volato, alle strade dove ha abitato, pensa e dentro la sua testa si apre un altro mondo...
il film è lungo, ma si lascia guardare bene, e strappa qualche risata, gli attori sono bravi, adatti alle loro parti, ma quando i titoli di coda iniziano a scorrere e la luce nella sala si accende resta un senso di vuoto e tanti punti di domanda, che a mio avviso il film non colma.
Credo che sia indispensaile la lettura del libro(cosa che io non ho fatto) prima di poter vedere il film.
Troppe cose non dette, troppe sorvolate, troppe scene a cui io non ho trovato un senso.
Come la scena di passione tra la Ferrari (Eleonora, la donna che Pietro ha salvato) e Moretti:
E' forse un ringraziamento di Eleonora, così abituata a un mondo dove nessuno fa qualcosa incodizionatamente, dove il marito, il giorno dell'annegamento, non ha provato a salvarla, perchè troppo pericoloso?
Perchè pietro aspetta?
E' la sua espiazione, per le parole iniziali della figlia, nella scena dove la madre morta giace nel giardino:"papà dove eri ti ho chiamato tre volte, dove eri, tu non c'eri...", l'asperttare, l'essere presente è il modo per sopperire a quegli anni in cui non c'era?
Non posso affermare che non sia un bel film, c'è un gran cast, e Grimaldi è un ottimo regista, ma forse era meglio se restava solo un libro e fosse stata l'immaginazione del lettore a dare vita ai vari personaggi.
Il mio consiglio è: leggete il libro e poi andatelo a vedere.
Buona Visione
Pietro Paladini(Nanni Moretti) ha fatto una promessa a sua figlia Claudia, le ha detto che l'aspetterà fino alla fine delle lezioni davanti a scuola, là in quella panchina laggiù...
Lara, moglie di Pietro, è morta quell'estate, ma Claudia non sembra triste per la perdita della madre, Claudia non soffre, come nemmeno Pietro soffre, lui che lo stesso giorno della morte della moglie aveva salvato insieme al fratello Carlo(Alessandro Gasmann) due donne, al mare,dove si trovavano in vacanza.
Pietro aspetta ogni gorno fuori da scuola, seduto sulla stessa panchina, andando a comprare il giornale, pranzando al bar e apetta che la figlia si affacci all'intervallo per salutarlo, aspetta che lei esca, aspetta...Intorno a lui la vita gira, continua e quella panchina diviene il centro di un mondo, un confessionale per amici e colleghi di lavoro, parenti preoccupati e con i loro problemi, luogo per riunioni,perchè Pietro non torna in ufficio, Pietro aspetta Caludia e ripensa alle compagnie aeree con cui ha volato, alle strade dove ha abitato, pensa e dentro la sua testa si apre un altro mondo...
il film è lungo, ma si lascia guardare bene, e strappa qualche risata, gli attori sono bravi, adatti alle loro parti, ma quando i titoli di coda iniziano a scorrere e la luce nella sala si accende resta un senso di vuoto e tanti punti di domanda, che a mio avviso il film non colma.
Credo che sia indispensaile la lettura del libro(cosa che io non ho fatto) prima di poter vedere il film.
Troppe cose non dette, troppe sorvolate, troppe scene a cui io non ho trovato un senso.
Come la scena di passione tra la Ferrari (Eleonora, la donna che Pietro ha salvato) e Moretti:
E' forse un ringraziamento di Eleonora, così abituata a un mondo dove nessuno fa qualcosa incodizionatamente, dove il marito, il giorno dell'annegamento, non ha provato a salvarla, perchè troppo pericoloso?
Perchè pietro aspetta?
E' la sua espiazione, per le parole iniziali della figlia, nella scena dove la madre morta giace nel giardino:"papà dove eri ti ho chiamato tre volte, dove eri, tu non c'eri...", l'asperttare, l'essere presente è il modo per sopperire a quegli anni in cui non c'era?
Non posso affermare che non sia un bel film, c'è un gran cast, e Grimaldi è un ottimo regista, ma forse era meglio se restava solo un libro e fosse stata l'immaginazione del lettore a dare vita ai vari personaggi.
Il mio consiglio è: leggete il libro e poi andatelo a vedere.
Buona Visione
2 commenti:
Io credo che ci sia un messaggio in favore del silenzio, del "dolce far niente", della riflessione, del distacco insomma verso tutte quelle cose che in occidente sono mal viste perchè poco produttive in termini economici. Sicuramente invece ogni tanto fermarsi completamente non farebbe male! Addirittura nel film, il protagonista diventa un punto di riferimento per tutti solo perchè ha deciso di stare in una panchina ad aspettare!
ciao dangling carrot!
(ora capisco le domande!)
sono concorde con te sul film
che scena traumatizzante quella della ferrari e moretti!
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