mercoledì 9 gennaio 2008

Per un fisco costituzionale

Dopo la pausa natalizia e di fine anno terzo appuntamento della rubrica "Per un fisco costituzionale". In questo numero l'esempio di un'imposta rovesciata (On. SCOCA Assemblea Costituente 23 maggio 1947)

Se guadagnate 1000 euro con una trattenuta IRPEF con aliquota al 23% pari a euro 230 ve ne rimane 770.
Ma se dovete pagare l'affitto, la luce, i pasti, la benzina, il riscaldamento, l'acqua, il gas ecc., ecc., quel 23% (230 euro) in meno andrà a pesare su quei 300/400 euro residui (il risparmio), diventando in realtà una imposizione IRPEF di circa il 50% su ciò di cui potete disporre in concreto.

I dotti e l'attuale sistema fiscale (legge 917/86) giustificano le disuguaglianze anticostituzionali così!

Secondo i "Dotti" le evidenziate disuguaglianze anticostituzionali sono "giustificate" PER SEMPLIFICARE IL SISTEMA E LA CONTABILITA'!!!

(FORSE PENSANO CHE I CITTADINI NON SAPPIANO FARE SOMME E SOTTRAZIONI RIGUARDANTI LE LORO ENTRATE E LE LORO USCITE E CALCOLARE LA LORO DIFFERENZA?).

COME NON VEDERE CHE LE
"GIUSTIFICAZIONI DEI DOTTI"
DANNEGGIANO I REDDITI MEDIO/BASSI?
CHE L'IMPOSIZIONE SUI CONSUMI (IVA) SI ABBATTE
PESANTEMENTE SU CHI SPENDE IL SUO REDDITO
SOLO PER VIVERE??
I NOSTRI COSTITUENTI CONSIDERAVANO TALE
SITUAZIONE UNA GRAVE INGIUSTIZIA,
VOLEVANO ELIMINARLA IN SEDE DI CALCOLO DEL REDDITO GLOBALE PERSONALE RENDENDO PROGRESSIVI
TUTTI I SINGOLI TRIBUTI DIRETTI E INDIRETTI.
(cioè quelli sui consumi, beni e servizi)
.

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