sabato 4 ottobre 2008

MILLS: GIUDICI TRASMETTONO ATTI ALLA CONSULTA


da ansa.it

MILANO - Bocciatura su tutta la linea per il Lodo Alfano del quale - anche per i giudici della Decima sezione del Tribunale di Milano, davanti ai quali è in corso il processo Berlusconi Mills - deve occuparsi la Consulta, per valutarne profili di incostituzionalità.

Così il processo è sospeso per quanto riguarda la posizione del presidente del Consiglio. Già avevano deciso in tal senso i giudici della prima sezione, nel processo sui diritti televisivi di Mediaset. La norma, che impone la sospensione dei processi per le quattro più alte cariche dello Stato, per i giudici del processo Mills-Berlusconi presieduti da Nicoletta Gandus, già ricusata dal premier, è incostituzionale per più ragioni. Andava anzitutto approvata con l'iter previsto dall'articolo l'articolo 138 della Carta costituzionale in quanto conferisce una "garanzia aggiuntiva" "in deroga alla generale disciplina in vigore per tutti i cittadini".

Una garanzia che va assimilata, per esempio, alle guarentigie previste dall'articolo 68 della Costituzione per i parlamentari e "il vigente sistema delle guarentigie è disciplinato esclusivamente da norme di rango costituzionale", mentre è "di immediata evidenza che ogni eventuale modifica può essere introdotta soltanto con norme di pari forza adottate secondo la procedura prevista dall'art. 138 della Costituzione". E' inoltre "irragionevole la possibilità di rinuncia alla sospensione del processo, "oltretutto non irretrattabile". Questo perché "non risulta in alcuno modo previsto dal dettato costituzionale un interesse primario identificabile nella serenità psicologica della persona fisica che assume la carica", mentre le guarentigie "risultano funzionali alla protezione delle funzioni apicali esercitate"; sono del tutto svincolate "dalla persona fisica" ed "esclusivamente" inerenti alla funzione. Altro rilievo: "Non vi è dubbio che la sospensione" prevista dal Lodo Alfano "viene a incidere sul principio d'uguaglianza dei cittadini davanti alla giurisdizione penale".

"Non solo - annota la Corte -: mentre prevede un meccanismo sospensivo del procedimento penale riguardante i reati extrafunzionali ascritti alle alte cariche, la legge (ordinaria) lascia salvi i precetti (costituzionali) degli art.90 e 96, così fin dall'inizio affermando, espressamente, di volere incidere, con uno strumento diverso, sugli stessi presupposti di cui trattano le fonti massime dell'ordinamento, per le stesse finalita". La Corte costituzionale, nel 2004, reputava "necessari" dei filtri per la concessione della sospensione, come avviene per i parlamentari con l'autorizzazione a perseguirli: "Ancora una volta - scrivono i giudici milanesi -, non si può fare a meno di considerare che mentre per i reati funzionali è previsto un filtro dell'autorizzazione di una delle Camere, nel rispetto dell'equilibrio tra poteri che sta alla base di una Repubblica parlamentare come al nostra, per i reati non funzionali del solo Presidente del Consiglio si prevede una generale sospensione, temperata da una facoltà di rinuncia - non necessariamente motivata - che non lascia spazio a valutazioni di altri organi statali". Si tratta di "una scelta così sconfinata" che "risulta contraria al principio di ragionevolezza, avuto riguardo all'universalità dei reati per i quali la sospensione è prevista, senza alcun filtro".

Il processo è quindi sospeso per il solo Silvio Berlusconi e non per il coimputato, l'avvocato inglese David Mills, al quale comunque il Lodo Alfano non sarebbe stato estensibile. Decisioni che non sono affatto piaciute agli avvocati del premier. Per Niccolò Ghedini, un'eventuale condanna di Mills "non avrebbe alcun valore politico né giuridico" per Berlusconi. "Se si procede a processare Mills - ha detto - anche un Tribunale prevenuto non potrà che assolverlo. E seppure questo collegio dovesse condannarlo, la sentenza non avrebbe alcun valore politico né giuridico nei confronti di Berlusconi. Giuridicamente perché lo stesso Tribunale non potrebbe più giudicare Berlusconi; politicamente perché è presieduto da un giudice che noi abbiamo ricusato e di cui abbiamo dato ampia prova di orientamento politicizzato".
DI PIETRO: IL DIAVOLO FA LE PENTOLE MA NON I COPERCHI - "Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e così ora il furbastro Silvio Berlusconi rischia di ritrovarsi cornuto e mazziato". Così il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. "Berlusconi avrebbe potuto comportarsi - afferma Di Pietro - come un normale imputato, presentandosi ai giudici, e reclamare così la propria innocenza ma, evidentemente, si sente in colpa se è vero come è vero che con il 'Lodo Alfano' ha tentato di non farsi processare. Ora - prosegue Di Pietro - si ritrova con il suo processo davanti la Corte Costituzionale per essersi fatto fare una legge ad hoc solo per lui, e con il coinputato Mills che, a breve, riceverà una sentenza di condanna che finirà per travolgere anche il Presidente del Consiglio, giacché il reato di corruzione di cui sono imputati entrambi, presuppone che siano almeno due i soggetti coinvolti e quindi inesorabilmente, le decisioni prese su Mills, riguarderanno anche Berlusconi".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Siete dei grandi!!!Vi ammiro molto per quello che fate...io di politica ci capisco poco,o meglio di politica attuale...e grazie a voi ci capisco sempre un po' di più!
Non posso aggiungere altro o commentare questo articolo,diciamo che mi autocensuro che è meglio.................. alla vostra immaginazione intuire cosa volessi dire!

socrate ha detto...

Grazie anonimo. Se puoi o vuoi identificarti con un nickname ci fa piacere. Se poi hai dei commenti o delle notizie che ti farebbe piacere venissero affrontate nel nostro blog accettiamo volentieri suggerimenti!
saluti.