giovedì 9 ottobre 2008

Un grande problema filosofico sul quale sollecito l'apertura di una discussione: esiste il libero arbitrio?


Dopo essere entrato più volte nel dibattito con il caro amico Look Closer, che ha molto a cuore questo tema, provo ad aprire un post sul libero arbitrio stimolato alla riflessione dalla lettura di un testo di Popper. Il problema potrebbe essere posto in questi termini innanzitutto. Introduciamo due categorie che fanno da spartiacque fra chi è a favore dell'esistenza di un libero arbitrio e chi è contro: ovvero il determinismo e l'indeterminismo. Ora poniamo un esempio concreto: prendiamo il caso di me stesso. Oggi sono un giornalista, scrivo su un quotidiano locale, mi piace leggere, ho un pensiero cattolico ecc. Tutte queste caratteristiche che ho erano determinate fin dalla mia nascita o addirittura da prima della mia nascita? Cioé la mia vita non poteva che essere questa? Nella mia famiglia nessuno è giornalista. Mio padre è ingegnere, mia madre restaura mobili antichi. Se io abbracciassi la concezione deterministica dovrei giungere alla conclusione che sono così e non potevo che essere così. Una visione quindi chiusa del mondo che non lascia spazio a possibilità e quindi a libertà. Perché a quanto sembra non sono io che decido di essere giornalista, che scelgo di essere cattolico, ma qualcun altro lo avrebbe stabilito per me. E il mio futuro non sarebbe aperto ma prestabilito. Rientrerei anche nei parametri dello storicismo, secondo il quale la storia ha delle regole, che se conosciute ci porterebbero a prevedere con un certo grado di certezza il suo sviluppo. Ovvero in altri termini prevedere ciò che accadrà domani. Aveva fatto questo la teoria marxista e allo stesso modo quella hegeliana, disegnando un sistema chiuso al di fuori del quale non si poteva uscire. Il mondo è guidato dalla dialettica e tesi e antitesi non possono che risolversi in una sintesi. Questo è il determinismo e quindi l'annullamento del libero arbitrio.
La concezione indeterministica sostiene invece che il futuro è aperto. Io sono giornalista perché ho scelto di esserlo ora, che cosa accadrà domani non lo posso sapere. Potrei addirittura perdere il mio posto di lavoro. Sarebbe determinato anche quello? Nella vita esistono diverse variabili che rendono i vari accadimenti difficilmente prevedibili. Una cosa certa è che le nostre scelte poi determinano delle conseguenze. Tutti noi ci troviamo di fronte a bivi o trivi, ci imbattiamo insomma di fronte a tante prospettive di mondi, tante vie che portano a far succedere una cosa piuttosto che un'altra. Scegliamo continuamente e scegliendo determiniamo il nostro futuro e talvolta il futuro anche delle persone che ci circondano. E' il caso per esempio dei politici. Però in molti casi non sappiamo prima cosa determinerà poi la nostra scelta. Altrimenti la vita sarebbe estremamente semplice. Se io so che agendo in un certo modo provocherò qualcosa di negativo farò di tutto per evitare quell'azione e sceglierne un'altra. Ma non sapendo cosa due diverse possibilità provocheranno, mi trovo nell'imbarazzo di dire: decido di fare così oppure scelgo di fare in quell'altro modo? Il problema del libero arbitrio non è solo teorico ma anche pragmatico perchè si riferisce oltre alla sfera del dire pure a quella del fare, dell'agire. Laddove il dire poi coincide, può coincidere con un'azione, con un fare. Un altro esempio di indeterminismo può essere dato dal fatto che una persona può oggi credere nel matrimonio e domani passando un'esperienza negativa non crederci più. E torniamo di nuovo all'imprevedibilità e all'indeterminismo.
Le religioni però hanno una versione deterministica del mondo. Ovvero dicono: Socrate è giornalista perché Dio voleva che diventasse giornalista. E se un domani verrà licenziato dal suo capo questo significherà che non era la sua strada, non era la strada che Dio aveva pensato per lui. O per spiegarci meglio, dovrà leggere quell'episodio, come un segnale di Dio che lo invita a riflettere, a pensare che forse potrebbe essere più indicato per qualcos'altro, o che comunque continuare quell'attività l'avrebbe solo fatto stare male. Insomma gli dice: è meglio per te che sia andata così. O per essere ancora più chiari, doveva andare così, perché per te era meglio che andasse così.
Intanto queste sono delle prime considerazioni, giusto per aprire il tema. Lascio la palla al balzo a chiunque voglia intervenire per proseguire e arricchire il dibattito attraverso i commenti.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Problema molto interessante...e aggiungerei irrisolvibile.Anch'io mi sono trovata molte volte a discutere con i miei amici di libero arbitrio...la frase che odio di più?!"Le cose sono andate così perchè dovevano andare così.." Ma che senso ha?Possiamo essere tutti d'accordo che a determinate scelte o azioni si possono abbinare determinate conseguenze o risvolti, ma questo non vuol dire che tutto sia determinato...se parliamo di leggi della fisica posso anche darvi ragione(anche se qui sarebbe da aprire un'altra discussione..),ma se parliamo di esseri umani coscienti e consapevoli no!"Il nostro futuro ce lo costruiamo da soli"o almeno ho questa speranza...non penso che siamo degli incoscienti in balia del destino...una mia amica mi ha detto una volta:"che ne sai se in realtà noi pensiamo di decidere da soli ciò che facciamo ma in realtà è già tutto scritto?Magari il mondo è stato costruito in modo che tu pensi di avere la possibilità di scegliere però indipendentemente dalle scelte che fai andrai a finire nello stesso punto.." Per semplificare con un esampio ogni persona ha a disposizione milioni di strade ognuna delle quali ha milioni di bivi che a sua volta ha altrettanti bivii...è solo che alla fine portano tutte nello stesso punto.Non importa quale strada hai preso all'inizio e quali altre strade hai scelto man mano che andavi avanti,tanto andrai a finire sempre nello stesso punto. Questo mi sembra estremamente "triste" e spero che non sia così,perchè altrimenti tutta la fatica che una persona fa per compiere delle scelte è pressochè inutile...Anche se in questo "modello"c'è qulcosa di "buono", un barlume di speranza potremmo dire..ovvero che anche se la meta è prestabilita il percorso da compiere lo decidi tu!E forse questo modello lo possiamo considerare una via di mezzo fra determinismo assoluto e indeterminismo assoluto...Forse le cose stanno così?se stessero così tutto il discorso delle esperienze che influiscono sulla vita,sulle scelte e sul futuro va a farsi friggere!!Perchè non importa quali esperienze compi,tanto andrai a finire lì!Le tue esperienze ti possono servire nell'immediato per compiere le scelte più vicine,insomma per fare quella strada invece di un'altra..ma non per scegliere la meta..perchè quella è gia stabilita,ma non da te. Quindi io che volevo fare la ballerina non l'ho fatta non perchè i miei genitori non mi hanno mai voluto mandare a danza,ma perchè Qualcuno ha deciso in precedenza che io non dovessi diventare ballerina,quindi anche se i miei mi avessero mandato a danza non avrei mai sfondato,oppure sarei rimasta invalida in modo da non riuscire mai più a danzare,quindi dovrei ringraziare i miei perchè se fossi andata a danza poteva andarmi molto male.Alla fina ho preso la strada meno dolorosa per me..Io ci credo poco!Non sono una ballerina perchè non sono andata a danza e ormai sono troppo grande per la danza classica,non perchè non era destino..E adesso il mio scopo è un'altro e l'ho scelto io!

socrate ha detto...

Ciao! Sì il problema è irrisolvibile, e non solo dal punto di vista umano. Anche sulle leggi della fisica il determinismo è tutt'altro che scontato. La fisica quantistica è indeterministica, e addirittura Popper sostiene che la stessa fisica newtoniana non si possa definire e far rientrare nell'ambito del determinismo. Quindi la questione si risolve con quello che pensiamo e crediamo individualmente rispetto al libero arbitrio. Se crediamo che esista, allora siamo maggiormente responsabili delle azioni che compiamo, perché non c'è un Qualcuno che le giustifica, ma siamo noi a prenderne, ad assumerci tutto il peso della nostra scelta. Sia positivo che negativo. La scelta indeterministica è più angosciante perché dice: "Il futuro è aperto e dipende da te. Da quello che farai, sceglierai e deciderai di essere". Mentre la scelta deterministica è consolatoria e deresponsabilizzante. Infatti c'è all'interno di questa teoria una necessità che fa sì che le cose dovevano andare così e non potevano andare altrimenti. La responsabilità delle tue azioni in quel modo non è più tua. E' affidata al destino, a Dio, agli dei a seconda di quello in cui uno crede.
Ci sono altre cose da aggiungere su questo tema. Non abbiamo ancora parlato di ambiente per esempio, tanto per complicarci un altro po' la vita e il pensiero sul libero arbitrio. Spero che semmai lo faccia Look Closer. Grazie all'anonimo per l'intervento molto interessante. Continuate a mandarci commenti con le vostre idee sull'argomento!

Look Closer ha detto...

Ciao anonimo (purtroppo devo chiamarti così)! Scriverò un post reimpostando il problema in altri termini... confermo intanto come ricordava Socrate che parlare di determinismo in fisica al momento è un po' difficile!!! per adesso comunque commento dicendo che non credo sia giusto parlare di destino, o meglio, in una visione deterministica forse si, ma in generale credo siano altri i fattori che influiscano sul libero arbitrio! Ovviamente nella visione indeterministica il destino non ha valore, ci sono coincidenze a volte, ma fa tutto parte del gioco! Io credo che il fattore chiave sia la responsabilità...

Anonimo ha detto...

Ciao!!sono sempre io...tengo a precisare che sono perfettamente a conoscenza dell'indeterminismo che riguarda la fisica,ma non volevo aprire un dibattito su questo...inoltre ho sempre pensato,o meglio mi piace pensare che il libero arbitrio esista,che il futuro ce lo costruiamo noi con le nostre scelte e che non ci sia niente di già deciso da un qualche Dio...impariamo a prenderci le nostre responsabilità! Mi sono accorta che le persone usano spesso la parola "destino" quando non sanno trovare la causa diretta di un'avvenimento o quando ritengono che non siano state le loro azioni a causare un evento che le riguarda in prima persona(soprattutto per gli avvenimenti negativi)..gli esseri umani hanno bisogno di trovare una spiegazione a tutto e quando non riescono a trovarla,oppure non è immediatamente rintracciabile fanno intervenire Dio, o il destino, o chiamatelo come volete...non é forse per questo motivo che gli antichi si sono inventati le divinità?sto divagando troppo..il punto a cui volevo arrivare è proprio la responsabilità...e dò ragione a socrate quando dice che il determinismo deresponsabilizza...e se tutti gli esseri umani smettessero di sentirsi responsabili delle proprie azioni vivremmo nel caos..