giovedì 7 febbraio 2008

Moratoria sull'aborto, nel rispetto delle donne

(di Antonio Gaspari)
ROMA, giovedì, 31 gennaio 2008 (ZENIT.org).- Con un editoriale pubblicato sulla
newsletter online “Più Voce”, Domenico Delle Foglie, già vicedirettore di “Avvenire” e attuale portavoce di Scienza & Vita, ha esplicitato la piena adesione alla moratoria sull’aborto e sostenuto una politica di grande sostegno alle donne.
Con il titolo “Cancellare l’aborto, impresa da maratoneti”, Delle Foglie definisce la moratoria sull’aborto lanciata dal direttore de “Il Foglio”, Giuliano Ferrara, una battaglia “culturalmente giusta e civilmente progressista”.
Nel definire le condizioni per condurre la battaglia culturale contro l’aborto, il portavoce di Scienza & Vita sottolinea che “occorre distinguere l’errore dall’errante”, ribadendo il “principio di carità che non ha, come a qualcuno può apparire, una dimensione consolatoria né tanto meno assolutoria”.
Cercando di “decifrare e comprendere il disagio che l’aborto denuncia”, Delle Foglie precisa: “odieremo dunque l’errore ma ameremo l’errante. In primo luogo le donne”, sulle quali, “per un eccesso di protagonismo, e per il combinato composto del rivendicazionismo femminista e della progressiva deresponsabilizzazione del partner, si è finito per addossare tutto il peso di una scelta orribile: una scelta talvolta percepita come inevitabile”.
E' proprio in virtù di “questo amore per le donne e per la fiducia che nutriamo nella loro intelligenza e nella loro umanità” che il portavoce di Scienza & Vita presenta il numero in rete di “Più Voce” con gli interventi di Nicoletta Tiliacos, Eugenia Roccella, Paola Bonzi e Francesca Zabotti.
Nicoletta Tiliacos spiega come sono maturate le alleanze a favore della vita fra nuovo femminismo e mondo cattolico, mentre Eugenia Roccella ricorda come il nemico sia sempre e solo l’aborto, mai la donna.
Paola Bonzi, dal canto suo, racconta i suoi 23 anni vissuti nel CAV (Centro di Aiuto alla Vita) della clinica Mangiagalli di Milano e la necessità di aprirsi all’ascolto delle donne perché possano maturare una scelta di accoglienza. Francesca Zabotti si sofferma infine sulla sfida educativa che chiama direttamente gli adulti ad un’assunzione di responsabilità di fronte alle nuove generazioni.

In merito al dibattito sulla legge 194 che regola l’aborto in Italia, Delle Foglie ribadisce che . “l’aborto, pur in presenza di una legge dello Stato che lo consente, non è un diritto. Tanto meno un diritto umano come qualcuno pure si azzarda ad affermare”, e osserva che per rimettere in ordine i cardini della vita con la nozione del diritto applicato “va costruito un consenso ampio e maggioritario”.
Nel campo formativo, il portavoce di Scienza & Vita sottolinea la necessità di una campagna educativa perché soprattutto i ragazzi e le ragazze “si riapproprino, non in chiave ideologica ma squisitamente antropologica, della maternità e della paternità responsabili”.
Al mondo politico Delle Foglie chiede almeno “di ridurre il danno provocato da chi non ha applicato, in tutte le sue parti, la legge che c’è. A cominciare da quella invocata prevenzione che dovrebbe consentire a tante donne di fermare le lancette prima di scegliere l’aborto, perché un’altra soluzione è possibile”.
Dopo aver ribadito l’urgenza della crisi demografica di cui soffre l’Italia, Delle Foglie conclude affermando: “anche noi siamo pronti alla battaglia culturale per cancellare l’aborto dall’orizzonte dell’umano. Ma armati di realismo e di carità”.


da http://www.zenit.org/article-13351?l=italian

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