martedì 11 marzo 2008

Chirurgia plastica per bambini down

da ansa.it
(ANSA) - LONDRA, 10 MAR - I genitori di una bimba di due anni affetta da sindrome di Down hanno deciso di sottoporla a una serie di interventi di chirurgia plastica. 'Non e' giusto che Ophelia, e altri nella sua stessa condizione, vengano giudicati dalle apparenze e magari scartati per un lavoro che invece possono benissimo svolgere', ha detto la madre della bimba. Ma 'l'oggetto della questione e' la felicita' dei bambini o il desiderio dei genitori di avere dei figli piu' 'normali'?' si domanda il tabloid 'Daily Mail'.

da superabile.it
ROMA - Il dibattito è aperto e fa discutere la Gran Bretagna, dividendo le maggiori associazioni di persone con sindrome di Down da alcuni genitori di bambini down. Come Ophelia Kirwan, che ha due anni, è una bambina down e ha due genitori molto benestanti che hanno intenzione di far sottoporre la piccola ad un intervento di chirurgia plastica per correggerne i "difetti" del viso, cioè i tipici lineamenti di quanti sono affetti da quella sindrome. Da Knightbridge, una delle zone più esclusive di Londra, la vicenda si è allargata in ambito nazionale, suscitando dibattiti e critiche.
La posizione dei genitori è lineare. Chelsea, la mamma, sostiene che "non è giusto che Ophelia, e altri nella sua stessa condizione, vengano giudicati dalle loro apparenze, e magari scartati per un lavoro che invece possono benissimo svolgere". Si tratterebbe cioè di una questione di autostima: se c'é qualcosa del tuo corpo di cui non sei felice, perché non correggerlo?". In fondo, dichiara la mamma, "tutto quello che voglio è che Ophelia sia felice". La famiglia sostiene che l'intervento, che, eventualmente verrebbe fatto quando la bambina compirà 18 anni, servirebbe ad accrescerne l'autostima e ad evitare che Ophelia venga giudicata esclusivamente in base al suo aspetto e non alle sue capacità. Se qualcuno obietta scandalizzato che i genitori vogliono solo nascondere la sindrome, e hanno l'ossessione di un figlio perfetto, creato in sala operatoria, i Kirwan non sono soli: il quotidiano britannico riporta il caso di un'altra famiglia, con una bimba down, Giorgia Bussey. Non è dato sapere se Georgia sia felice, ma lei sotto i ferri del chirurgo plastico c'è già finita, quando aveva cinque anni: "Viviamo in una società che giudica le persone dalla loro apparenza - sostiene Kim Bussey, la madre - e queste sono cose che non cambiano nel giro di una notte: così è Georgia a doversi adattare ala società piuttosto che il contrario. Chi ci critica spesso parla senza avere dei figli Down. Io non sto cercando di nascondere la sua condizione - conclude - ma di aiutarla ad avere una vita normale: so come sono i ragazzini, ad esempio, e non voglio che venga presa in giro a scuola".
Le critiche alle scelte di questi genitori ruotano tutte intorno ad una domanda, e cioè se l'oggetto della questione sia la felicità dei bambini o invece il desiderio dei genitori di avere dei figli "normali". Insomma, è giusto esporre i bambini ad una chirurgia solamente perché "diversa" dai canoni imposti dalla società? In Gran Bretagna l'Associazione Sindrome di Down mette in evidenza come il dolore e il disagio patito da una bambina di due anni - che non ha ancora coscienza della propria condizione - possa configurarsi come una vera e propria violenza. Mentre sui principali quotidiani non sono pochi coloro che sostengono che "il solo pensiero di permettere che aprano la faccia a tuo figlio per cercare di renderlo più 'accettabile' da parte della società è terribile". E si ipotizza che i genitori della piccola, in verità, stiano facendo fatica ad affrontare lo shock - perché di shock si tratta - di scoprire che tuo figlio non sarà mai come ti aspettavi".