giovedì 17 gennaio 2008

Beppe Grillo: alcune riflessioni

Abbiamo pubblicato qualche giorno fa (lunedì 14 gennaio) un articolo di Alessandro Gilioli su Beppe Grillo. Ci proponiamo adesso di fare alcune nostre considerazioni su quanto accaduto. Innanzitutto l’affermazione di Grillo “io sono un monologhista” appare disarmante considerando il fatto che gestisce un blog, tra i più visitati al mondo, che dovrebbe essere basato principalmente sul dialogo e la condivisione. Insomma, essere monologhisti, in questo caso, vuol dire non avere voglia di confrontarsi con gli altri e questo non è assolutamente corretto. In secondo luogo, come può permettersi di ritenere delle domande “offensive e indegne” uno che ha fatto del “vaffanculo” il suo urlo di battaglia? Non sembra proprio coerente, anzi è proprio ridicolo.
Non si capisce come mai Grillo debba avere così tanta paura di rispondere alle domande di un giornalista che voleva dargli quello spazio che si lamenta di non avere. Domande su cui, fra l’altro, sarebbe stato interessante sentire il parere di Grillo. Non c’è assolutamente nulla di offensivo e indegno.
Insomma, o non ha la più pallida idea di cosa rispondere o il vittimismo è una componente essenziale del suo successo.
Crediamo che sia giusto a questo punto mettere in discussione (non significa rinnegarlo) la figura di questo personaggio del quale abbiamo apprezzato molte iniziative (vedi icona parlamento pulito nel nostro blog) e che, non dimentichiamoci, ha un peso mediatico non indifferente.
Il suo blog dovrebbe fornire spunti su cui riflettere e su cui discutere, ma dovrebbe essere lui il primo a dare l’esempio! Che libera informazione è quella che si rifiuta di confrontarsi con gli altri? Ha ragione Gilioli quando afferma che “se questo è il futuro della politica in Rete fa veramente schifo”.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Secondo me questo non è il futuro della rete, perché chi sa davvero cos'è un blog non ne farà mai l'uso che ne fa Grillo: un pulpito dal quale arringare.

Sono in molti (e in numero sempre maggiore) quelli che aprono blog e imparano a conoscerli, ad usarli, a capire le idee che ci stanno alla base (social-network, comunicazione orizzontale, citizen-journalism, partecipazione, dialogo, ecc...) e, in questo scenario, penso che un Grillo non faccia primavera.

Quello di Grillo è un blog pro forma. Poteva pure farsi un sito e stop.

Per quanto riguarda l'intervista, già da un bel po' di tempo girano in rete voci sul fatto che Grillo si faccia scrivere i post: pertanto, se i mormorii fossero fondati, è facilmente immaginabile il motivo per cui non voleva fare l'intervista di persona...

Inoltre, secondo me, si è fatto un autogoal pazzesco, perché, evitando il confronto, ha fatto esattamente ciò che critica negli altri.

Per qualche info in più, vi lascio questo link.

Look Closer ha detto...

Grazie per il link... Sono d'accordo con quello che dici e spero vivamente che questo non sia il futuro della rete (e della politica in rete), però bisogna prestare comunque attenzione a fenomeni del genere perchè alla fine sono quelli che influiscono di più. Il blog è certamente un'altra cosa rispetto a ciò che fa Grillo, ma è anche vero che arrivare ai numeri di Grillo è difficilissimo per qualsiasi altro blog. Adesso ciò che dice Grillo ha un'enorme risonanza ed è quindi giusto tenerlo d'occhio e valutare attentamente ogni sua notizia.