mercoledì 30 gennaio 2008

Per un fisco costituzionale

COMMENTO SULL' IVA DELL'ISTITUTO PER LO SVILUPPO PROFESSIONALE

Da tenere presente che l'IVA incidendo sul consumatore finale, incide pesantemente su chi consuma tutto il suo reddito, come tutti i lavoratori a reddito medio/basso: risulta pertanto che costoro, oltre alla normale imposta sul reddito (IRPEF) scontano sul loro reddito anche una tassazione IVA sui consumi nella media del 15%. Chi invece, avendo un reddito medio/alto si costituisce una certa quota di risparmio, su questa quota, per altro fruttifera, non pagherà l'IVA o solo in parte. Infatti la quota di risparmio quando poi viene spesa, andrà magari in ulteriori investimenti finanziari speculativi oppure immobiliari esenti da IVA.

Esempio:
Sulla spesa annua di euro 10.000 di una famiglia l'IVA media del 15% è di euro 1.500 che su un reddito di 12.000 euro rappresenta il 12,5%.
Sulla stessa spesa annua di euro 10.000 di un'altra famiglia, l'IVA media del 15% è sempre di euro 1.500, però su un reddito di euro 24.000 rappresenta il 6.25%.
Anche questo esempio dimostra come l'attuale normativa non considerando deducibili gli oneri e le spese nell'effettiva misura (legge delega 825 art.2 comm.2/6/9/10/13) faccia gravare pesantemenrte sulle fasce più deboli l'imposta (IVA) e lascia disattesi i principi ed i valori dei nostri Costituenti che volevano la progressività del sistema tributario nel suo complesso.

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