giovedì 10 gennaio 2008

Problema rifiuti a Napoli


Il problema della spazzatura a Napoli, come ben sapete, non ha certo bisogno di essere presentato. Pubblichiamo in questa sede un articolo di Salvo Sapio dal blog di un cittadino napoletano (http://pasqualeorlando.blogspot.com/) direttamente coinvolto in questa drammatica situazione e all'interno del quale potete trovare altre interessanti notizie sull'argomento.

Le parole centrali sono tre: riciclaggio, sicurezza e potenzialità. Paul Hans Brunner è uno dei massimi esperti mondiali nel settore della gestione dei rifiuti. Docente all’università di Vienna, per le sue ricerche ha ricevuto riconoscimenti internazionali, quali quello del Waste to Energy Technology Council degli Stati Uniti. Il 15 il professor Brunner sarà a Napoli, ospite della Federico II, per spiegare come trasformare l’emergenza in opportunità. Partendo, appunto, da tre principi: ricliclare i materiali, mettere in sicurezza le discariche, utilizzare al massimo le potenzialità dei rifiuti per produrre energia. In primo luogo il riciclaggio. «Nel secolo scorso la quantità di materiale che è stato possibile riciclare in tutti i settori (residenziale, commerciale, industriale, commerciale ed agricolo) è aumentato enormemente e non vi sono ancora segni che questa tendenza cambierà nel prossimo futuro». Ma le discariche sono ancora necessarie a fronte di un alto tasso di riciclaggio? «Il riciclaggio può deviare un’importante frazione del totale del flusso di rifiuti e risultare utile per beni di consumo. Tuttavia, a causa di motivi economici e energetici, il totale riciclaggio dei rifiuti non è fattibile. Così è necessario collocare grandi quantità di rifiuti in un luogo sicuro». In tutte le zone dove si ipotizza la collocazione di una discarica scoppiano proteste della popolazione. «Gli obiettivi della gestione dei rifiuti comprendono la protezione delle persone e dell’ambiente, la conservazione delle risorse come l’energia, i materiali e la terra. Fondamentale è la messa in sicurezza delle discariche per principio di precauzione. Dal momento che i rifiuti sono contemporaneamente vettori di pericolo e preziosi materiali, la gestione dei rifiuti gioca un ruolo fondamentale nella tutela dell’ambiente e la conservazione delle risorse». Ci sono sistemi per azzerare i rischi? «In economie in cui i servizi hanno un ruolo predominante, i rifiuti non pericolosi sono vettori di sostanze pericolose più ancora dei rifiuti pericolosi. Questo per il minor livello di precauzioni preso. Pertanto, se i rischi derivanti da sostanze pericolose devono essere ridotti al minimo, la sicurezza ambientale di gestione di rifiuti non pericolosi, in particolare di rifiuti solidi urbani, è di fondamentale importanza». Quindi? «Il trattamento termico è una strada praticabile per molti processi di rifiuti pericolosi e non. Ci sono diversi processi termici disponibili per il trattamento di materiali di scarto; ognuno ha i suoi vantaggi e svantaggi specifici». E il rischio di emissioni? «Studi sull’andamento dei moderni processi termici mostrano che le emissioni degli inceneritori possono essere molto inferiori a quelli più avanzati standard. Se l’attuale tecnologia di controllo sull’inquinamento atmosferico è applicata, i flussi di metalli pesanti e sostanze organiche da inceneritori sono insignificanti in confronto ad altre fonti di emissione». Una soluzione che esaurisce il problema? «Il problema successivo è che cosa fare con il risultato di incenerimento e di filtro dei residui. Risultati di analisi del flusso di materiale mettono in risalto il grande potenziale per il futuro riutilizzo. Da indagini a lungo termine sui diversi scenari sembra possibile che alcuni materiali, come i metalli volatili, possono essere riciclati in modo efficiente da processi termici. È necessario sviluppare nuove strategie di gestione dei rifiuti come il recupero di energia unito al recupero di materiali».

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